Si tratta dell’ultima puntata domenicale di stagione: alla conduzione, Giulio Golia, Nicola Savino, Matteo Viviani e Andrea Agresti. La Toffa è assente anche stavolta: i colleghi inaugurano la serata salutandola.
Il primo servizio è di Alice Martinelli, da Fermo: Quando andare a scuola è un pericolo. Partendo dal crollo del tetto all’Itis Montani di Fermo, al iena denuncia lo stato di insicurezza delle strutture scolastiche italiane: famoso il caso di San Giuliano di Puglia, dove morirono 27 bambini.
In particolare, attualmente risulta che solo in tre scuole su dieci venga calcolato l’indice di vulnerabilità dell’edificio: un indice che, però, è obbligatorio. Al Montani di Fermo era stata effettuata la ristrutturazione dopo le scosse sismiche del 2016, ma l’indice non era stato calcolato: e così il tetto è crollato, e senza nemmeno una scossa. I ragazzi raccontano di come la situazione sia stata presa sotto gamba.
Si prosegue con Filippo Roma: Denuncia violenze sui bambini e viene licenziata. Barbara, bidella in una scuola, denuncia i maltrattamenti da parte delle maestre ai bimbi: le viene contestato di essersi intromessa nella didattica.
Dopo diverse vicende, Barbara viene prima trasferita, poi demansionata e impossibilitata a lavorare in tutte le scuole di Roma Capitale. Adesso però sono arrivate le prime condanne, a dimostrazione che le denunce erano fondate; Filippo Roma porta Barbara dalla Raggi, affinché possa tornare al suo lavoro.
Alessandro De Giuseppe si occupa del caso di Bramini: Hanno portato via la casa a Sergio. L’imprenditore aveva dovuto dichiarare fallimento, nonostante avesse un credito di 4milioni di euro con lo Stato: la casa è stata ipotecata.
Per due volte lo sloggio forzato era saltato, visto anche il sostegno di alcuni rappresentanti politici. Al terzo tentativo però, il meccanismo dello sloggio forzato si mette in moto: sul posto era arrivato anche Matteo Salvini, oltre a diverse persone in sostegno dell’uomo. De Giuseppe documenta quanto avvenuto in giornata: il curatore fallimentare non è disposto a trattare, perciò il giudice ha stabilito che Bramini venisse mandato via.
I presenti tentano di impedire lo sgombro, ma la polizia arriva in tenuta antisommossa. La casa viene chiusa e sigillata, pronta per essere messa all’asta: intanto Sergio Bramini annuncia che non è finita, temporaneamente si trasferisce con la famiglia in un appartamento in affitto.
Il prossimo è Giulio Golia: Violenze nel carcere di Poggioreale? L’inviato raccoglie le testimonianze di alcuni ex detenuti del carcere di Poggioreale: innanzitutto mai ammalarsi, perché lì c’è un’unica pasticca che viene somministrata per tutto. Ma soprattutto, al di là della struttura fatiscente, sono le violenze delle guardie penitenziarie il vero problema: ogni padiglione avrebbe una “cella zero” dove i poliziotti fanno spogliare i detenuti per poi picchiarli. Un trattamento però, riservato solo ai detenuti “comuni”: né politici né boss subivano le percosse nella cella zero.
Molte delle violenze sono finite in prescrizione: ma due anni fa, un ragazzo ha trovato il coraggio di denunciare.
Un uomo addirittura, Roberto, sostiene di essere stato pestato da 15 agenti: aggiunge che avevano indossato i guanti e preso i manganelli. La direttrice del carcere rigetta l’ipotesi che avvengano episodi al di fuori della legge: i lividi con cui Roberto era stato portato al pronto soccorso, sarebbero state contusioni causate da crisi epilettiche.
Al rientro in studio, i conduttori parlano della querela ricevuta da Roberto Fico: leggono una definizione di Beppe Grillo, per il quale la querela è uno strumento di intimidazione dei potenti.
Gaetano Pecoraro aggiunge un ulteriore tassello alla sua inchiesta: Don Michele: dagli abusi alla camorra? Don Michele Barone, a capo di una vera e propria setta che lo venera, avrebbe abusato sessualmente di alcune ragazze: in seguito ai servizi della iena, il prete è stato arrestato anche a causa delle minacce alle vittime.
Giada, la ragazzina che gli era stata affidata in cura dai genitori, adesso sta meglio: la sorella maggiore, che aveva denunciato tutto, racconta che la madre e il padre continuano ad essere convinti di quanto fatto.
Pecoraro incontra persino la ragazza che è stata la fidanzata di don Michele Barone, quando lui era già parroco. In paese tutti sapevano.
A casa della ragazza arrivò il cugino di don Michele, suo omonimo nonché legato agli ambienti della malavita, per porre fine alla questione. Ma il prete, racconta lei, aveva anche un tenore di vita altissimo, incompatibile con i pochi soldi che prendeva; aveva pure schede telefoniche intestate ad altri, come se temesse di essere scoperto. L’ipotesi è che fosse un tramite per i camorristi, come afferma un ex detenuto.
Sebastian Gazzarrini ha architettato uno scherzo ai danni del portiere del Genoa: Il portiere Perin tradito da un perosnaggio leggendario.
Istigato da un compagno di squadra complice, il giocatore si accorge che uno dei muratori che gli sta ristrutturando la villa, in realtà sta filmando quanto avviene dentro. Perin vuole vedere il registrato: nonostante l’altro neghi, alla fine può verificare che ha registrato immagini della sua famiglia.
Perin vuole che le riprese vengano cancellate: il muratore dice che non è un ladro, ma un fan che vuole tutelare il portiere. Infatti ha ripreso la moglie di Perin, Giorgia, mentre accoglie in casa un aitante ragazzo che, più tardi, vedrà uscire dalla camera da letto. Si tratta del “nero di WhatsApp”: il capocantiere approfitta dell’occasione per notare che la figlioletta di Perin, due mesi appena, non è di colore.
Perin è agitato, ma riesce comunque a mantenere un certo contegno: gli dispiace per la bimba, di aver fatto l’errore di metterla al mondo con la persona sbagliata. Sfoggia anche la saggezza popolare: “Mio nonno diceva che le corna sono come le scarpe, un paio ce le hanno tutti”. Telefona immediatamente alla moglie, intimandole di arrivare subito a casa: non la vuole più vedere, la apostrofa come “troia”. Quando la situazione degenera, ecco che le iene si svelano.
Dalla Tanzania, un reportage di Pablo Trincia: Albini: i fantasmi africani. Chilometri e chilometri di villaggi tutti uguali, dove i killer approfittano dell’oscurità totale della notte: gli albini vengono uccisi, smembrati: è infatti credenza popolare che il sangue degli albini contenga proprietà magiche. Una donna ricorda di aver visto gli assassini bere il sangue della sua Mariam: sono gli stregoni che incitano questi omicidi. Per i minatori addirittura, versare il sangue di un albino consentirà loro di trovare subito l’oro.
Una vera e propria persecuzione: è convinzione che un rapporto sessuale con un albino, purifichi da AIDS e malattie sessualmente trasmissibili. Di conseguenza, si consumano innumerevoli stupri.
In Tanzania un albino ha bisogno di protezione costante: motivo questo per cui esistono dei centri di accoglienza, solitamente gestiti dalle suore. Sono i genitori che portano i figli lì, in modo che possano crescere sereni: nel tentativo di salvarli dalla caccia cui sono sottoposti, molti sono rimasti orfani. “Qui almeno sono sicuri: abbiamo muri, non possono uscire soli”, spiega una suora.
Andrea Agresti si occupa dell’istituto Queen: Più che una scuola…una sola. Una scuola a costi di 6mila euro l’anno, con un orario di quattro ore e un inizio posticipato: chiusa per un paio di giorni, i genitori dei ragazzi hanno trovato tutto chiuso. L’edificio risulta pure in vendita, e gli insegnanti nono sono nemmeno stati pagati. Gli studenti a loro volta hanno rischiato di perdere l’anno, tanto che le famiglie hanno dovuto pagare per farli accettare altrove. Intanto qualcuno ha persino chiesto un finanziamento per poter garantire l’iscrizione in una scuola d’eccellenza.
Nina Palmieri si domanda se Sappiamo da dove viene quello che mangiamo?
Enrico Moriconi, garante dei diritti degli animali, illustra cosa avviene nelle condizioni estreme di certi allevamenti di maiali: cannibalismo degli animali per motivi di stress, sviluppo di patologie che possono infettare anche l’uomo, malattie polmonari. In simili condizioni, si somministrano farmaci per evitare le malattie: con il risultato di una qualità della carne scadente, inclusi gli animali sani a cui vengono dati gli antibiotici per prevenzione.
Questo abuso di farmaci porta a sviluppare una resistenza agli antibiotici, causa di mortalità per gli uomini. Consumiamo infatti una quantità di carne superiore al nostro fabbisogno: la grande richiesta è alla base di allevamenti sovraffollati.
La Palmieri si reca in un allevamento intensivo di maiali, lo stesso di cui aveva visionato un video girato all’ interno. Chiama i Nas, non senza aver prima cercato di confrontarsi con il proprietario. Allo stabile però, viene contestato solo un lieve sovraffollamento: in Italia la legge in materia è al momento blanda.
Si cambia argomento con Ismaele La Vardera: Il dottore che cura con i massaggi erotici…a domicilio.
La iena smaschera un pedagogo che propone massaggi alle mamme dei bambini: la scusa è che ai figli arrivi il benessere della mamma. L’uomo si presenta a casa, spalmando crema sulle gambe, palpando i glutei e arrivando fino a togliere gli slip.
Si prosegue con Giulia Innocenzi: Rudra Bianzino: Giustizia per mio padre. 24 anni, figlio di Aldo Bianzino, ha raccolto quante più informazioni possibili sulla morte del padre. Rimasto senza i genitori, ha ottenuto udienza al Senato: in particolare, ci sarebbe una prova a favore della tesi che Aldo Bianzino è stato lasciato morire nel carcere, sotto la custodia delle stesse istituzioni. Una prova che confuterebbe la tesi ufficiale, quella dell’aneurisma, con cui è stato archiviato il caso: secondo questa prova, Bianzino sarebbe stato picchiato a morte.
Per sostenere Rudra nel riaprire il caso, c’è una petizione su Avaaz.org.
In replica, Michele Cordaro: Scrupolosi fecondatori a domicilio.
Poi Cizco: Cose dell’altro mondo.
La puntata si conclude qui: il palco è di Maurizio Lastrico per il monologo di Pregiudizio Universale.