Apertura con i temi di più stretta attualità politica: i due conduttori hanno rivolto una serie di domande in studio a Marco Frittella, giornalista politico del Tg1, e ad altri esperti in collegamento. Valentina Bisti, vista anche la sua professione da cronista di lungo corso, è parsa più a suo agio pur senza monopolizzare la gestione del talk. Massimiliano Ossini, dalla diversa provenienza televisiva, si è sostanzialmente limitato a leggere le domande. Un inizio con il freno a mano tirato, i due conduttori devono ancora iniziare a carburare: ma ci può stare.
Nel secondo blocco, la Bisti e Ossini si sono dedicati all’attualità intervistando Maria Luisa Iavarone: è la madre di Arturo, il ragazzo brutalmente aggredito lo scorso dicembre a Napoli da una baby gang. La donna, di professione insegnante, ha fondato un’associazione che vuole contrastare la violenza e il bullismo. Anche in questa occasione, lo spazio per le domande rivolte alla coraggiosa donna è stato paritario con Ossini che ha leggermente “recuperato terreno” rispetto alla collega: il neo conduttore è stato meno timido nel sapersi ritagliare il suo spazio nell’analisi di un argomento per lui poco congeniale. È stata però la Bisti a gestire, bene, i tempi dell’intervista: giusto sia così visto anche l’esordio assoluto del collega in terreni informativi sconosciuti.
Graduale passaggio alla cultura con un breve servizio sulla Napoli sotterranea, servito più che altro a fare da strumento per cambiare argomento. Ecco che infatti la trasmissione si è spostata sull’economia, celebrando l‘eccellenza della seta italiana. I due conduttori hanno intervistato brevemente in studio Stefano Vitali, dell’ufficio italiano seta e Unindustria: poco spazio però per il conduttore di Mezzogiorno in Famiglia, che ha stentato ancora ad ingranare nonostante gli argomenti trattati siano stati a lui più congeniali rispetto ai precedenti.
L’aria di Linea Verde (che Ossini ha presentato tra il 2006 e il 2010) si è respirata con un collegamento dalla Calabria dove una cooperativa si dedica da anni all’allevamento dei bachi da seta, procedimento spiegato nel dettaglio all’inviato di turno. Spazio dunque alle piccole realtà produttive italiane, che si cerca di valorizzare a livello nazionale: missione tipica del servizio pubblico che anche UnoMattina Estate intende perseguire.
In questa prima puntata c’è stato spazio anche per tematiche vicine ai telespettatori: stavolta si è parlato dell’allarme furti nelle abitazioni. Argomento affrontato insieme al giornalista Paolo Gambescia, corroborato da una testimonianza telefonica significativa fornita da Ciriaco De Mita. L’ex premier è tornato a parlare del furto subito in casa sua da alcuni malviventi, entrati di notte in casa. Per lui e per la moglie fortunatamente solo tanto spavento con nessuna conseguenza fisica.
La conduzione di questo spazio è stata in parte doppia, Ossini poi si è spostato da un’altra parte dello studio per intervistare il prof. Alfonso Celotto per la rubrica “La burocrazia non va in vacanza”. Con il docente universitario, il conduttore ha prima parlato delle regole e delle leggi da rispettare in spiaggia per la civile convivenza tra i bagnanti, poi delle difficoltà che a volte rendono complicato capire il linguaggio tecnico delle pubbliche amministrazioni. Piccolo errore, dettato dalla fretta, da parte di Ossini che ha lanciato l’ospite prima della sigletta della rubrica. L’unica indecisione in un’intervista gestita in maniera lineare, ma un po’ di piglio in più non sarebbe stato sgradito.
A Valentina Bisti è affidata l’intervista al geologo Mario Tozzi. Con lui si è parlato inizialmente dell’eruzione in corso del vulcano del Fuego in Guatemala, poi l’attenzione si è spostata sul suo nuovo libro, “L’Italia intatta”, in cui Tozzi descrive alcuni tra i posti dello Stivale poco conosciuti e incontaminati. Un colloquio che forse sarebbe stato più opportuno affidare a Ossini: intervistare Tozzi su temi a lui più vicini avrebbe potuto rappresentare l’occasione giusta per dare slancio alla sua conduzione.
“I Grandi” è la rubrica che coinvolge l’esperto e autore tv Umberto Broccoli, già volto di UnoMattina in versione invernale e de I Fatti Vostri. Spazio non proprio originalissimo, dato che al “prof.” è affidato uno spazio in cui parlare, ogni giorno, delle curiosità legate alla vita di un personaggio famoso dello spettacolo o dello sport. Il protagonista di giornata è Nino Manfredi: una scelta non casuale, dato che l’attore ciociaro morì il 4 giugno di 14 anni fa. Un ricordo affidato anche a filmati d’epoca e rinforzato dalle parole di Broccoli, con cui i conduttori hanno interagito in modo più informale rispetto ai precedenti intervistati.
Si è tornati a parlare di politica in vista dell’imminente fiducia al nuovo Governo e le prospettive per l’inizio della legislatura, con un focus sulla gestione dell’emergenza immigrazione. Parterre di ottimo livello, con firme prestigiose: in studio Claudio Cerasa (direttore de Il Foglio) e Antonello Caporale (Il Fatto Quotidiano), in collegamento Luciano Fontana (direttore del Corriere della Sera) e Alessandro Sallusti, a capo de Il Giornale. Come nel primo talk in apertura di puntata, è stata Valentina Bisti a tenere le fila del discorso, con Ossini a ruota che più volte ha buttato l’occhio sulla cartellina prima e durante le sue domande, per avere una maggiore sicurezza.
A chiusura di trasmissione, un breve servizio di Francesco Gasparri dedicato all’isola di Procida. Il giornalista ne ha mostrato brevemente le bellezze architettoniche, ma anche le tradizioni gastronomiche. A dare notizie in più sull’isola campana è Costantino D’Orazio, storico dell’arte, che consiglia ai due conduttori e ai telespettatori “L’isola di Arturo” di Elsa Morante: l’opera era ambientata proprio a Procida. L’attenzione nei confronti delle mete turistiche del Belpaese sarà costante, con un servizio dedicato a chiusura di ogni puntata.
Fermo restando che è presto per esprimere giudizi definitivi sulla nuova edizione di UnoMattina Estate, l’esordio della versione estiva del contenitore mattutino di Rai 1 appare generalmente positivo, in particolare sulla composizione e sulla successione dei contenuti.
Come è giusto che sia, il format ha affrontato argomenti di diverso genere, ma strettamente legati all’attualità italiana: politica, cronaca, costume, vacanze, spettacolo. La presenza di esperti del settore, è stata utile per affrontare i singoli temi su cui si è riflettuto: interviste mirate e non lunghe per non far calare l’attenzione dello spettatore a prima mattina. Il passaggio da un topic all’altro è stato effettuato in modo naturale, quasi come nella scaletta che compone un telegiornale. Anche i tempi e la struttura dei talk sono da apprezzare: ospiti di livello per un dibattito pacato, in cui si è riflettuto su ciò che accade nell’interesse del pubblico a casa.
Sotto l’aspetto della conduzione, in questa prima puntata l’esperienza accumulata lo scorso anno da Valentina Bisti si è fatta sentire. Il mezzobusto del Tg1 ha guidato le interviste condotte insieme al suo nuovo collega, gestendo bene i tempi in apertura e in chiusura. Anche il modo in cui la giornalista si è approcciata agli interlocutori ha denotato sicurezza e capacità di gestire in pieno controllo colloqui con personalità di diversi settori dell’attualità.
Esordio non propriamente brillante per Massimiliano Ossini: è nei segmenti politici, curati insieme alla Bisti, che si è riscontrato un certo timore e una poca padronanza dell’argomento. Molto ancorato alle domande preparate dagli autori, il conduttore si è limitato a leggere il copione, atteggiamento tuttavia comprensibile vista la sua inesperienza nel gestire talk su argomenti del genere. La vicinanza con la Bisti può aiutarlo a prendere più coraggio e a “sciogliersi” nel corso di questi mesi. Un pizzico di emozione per questo esordio si è notata anche negli altri spazi: a Ossini non sono mancati garbo e presenza televisiva, ma quel piglio e quell’impronta personale nella conduzione che possono e devono lasciare il segno, onde evitare di auto-cucirsi addosso un ruolo di spalla della sua nuova collega. Due conduttori, quindi, che per il momento vanno a velocità diverse: la Bisti con un’andatura costante e intensa, Ossini col timore di mettere la marcia giusta per dare slancio al suo motore. Un difetto su cui, si auspica, ci sarà modo e tempo per lavorare.