Amadeus saluta e presenta gli otto maestri che seguiranno i protagonisti del talent. Ognuno di loro voterà i concorrenti, tranne quello sotto la sua ala protettrice. 100 persone tra il pubblico contribuiranno a stilare la graduatoria.
Il primo protagonista di serata è Marco Armani, cantautore barese. Successo repentino e secondo posto a Sanremo 1984, poi l’anno dopo un 11esimo posto nei Big. È stato l’apice di una carriera che poi è andata in declino: l’anno scorso addirittura si è dato al pianobar. “A volte ho cantato anche per nessuno“, dice Armani che canta “Tu dimmi un cuore ce l’hai”, il brano con cui appunto fece un buon successo al Festival dell’85. Il cantante interagisce con Amadeus al termine dell’esibizione per sapere di più cosa non ha funzionato nella sua carriera.
Alessandra Drusian e Fabio Ricci sono i Jalisse. Nel 1992 si sono innamorati per poi creare il loro duo artistico. A sorpresa vinsero Sanremo nel 1997 con “Fiumi di parole”. Lo schema è chiaro: i protagonisti in un filmato raccontano i motivi del loro insuccesso dopo il boom: una narrazione, una testimonianza diretta che vuole emozionare e creare empatia con il telespettatore. Anche loro entrano in scena cantando il pezzo che li ha resi famosi. Il conduttore chiama in causa i maestri per sapere cosa ne pensano: schietta la Berté che ritiene immeritata la vittoria del duo in quel Festival.
Il terzo concorrente è Massimo Di Cataldo: da poco ha compiuto 50 anni. Nel 1996 il suo primo Sanremo nella sezione Big con la sua canzone più nota: “Se adesso te ne vai”, che gli valse il sesto posto. Un successo dato anche dalla bellezza che conquistava l’attenzione specialmente delle più giovani. “Quando arrivi al top, spesso sei solo: diventi un prodotto“, ammette il cantante romano che ripropone il suo pezzo di 22 anni fa.
Nativa di Montevarchi (Arezzo), ecco Donatella Milani. In tenera età partecipò con buoni risultati allo Zecchino d’Oro, poi divenne corista di Pupo con cui scrisse “Su di noi” e altri pezzi. La vittoria a Castrocaro le permise nell’83 di partecipare a Sanremo con “Volevo dirti”. La crisi avvenne iniziò quando un serio problema alle corde vocali le impedì di cantare per 3 anni: “Non avevo una preparazione vocale“, confessa. La cantante ripropone il brano con cui arrivò seconda al Festival di 35 anni fa. Attualmente insegna canto ed ha aperto una scuola
L’elenco dei protagonisti procede con l’esibizione di Alessandro Canino. Fiorentino, iniziò a cantare dai pianobar. Ad appena 19 anni l’esordio sul palco dell’Ariston con il suo brano più conosciuto dal pubblico: “Brutta”. Due partecipazioni al Festival nel ’93 e nel ’94 e la partecipazione ad alcuni programmi di Pippo Baudo, poi la caduta nel dimenticatoio. Canino ricanta il suo brano sul palco.
Valeria Rossi, 49 anni, conobbe un grande successo nel 2001 con “Tre parole”. Il pezzo divenne un tormentone di quell’estate. Curiosità: venne scartato nel Sanremo Giovani di quell’anno. Dopo il boom di quel singolo, la sua popolarità è drasticamente calata. In questi anni la Rossi si è sposata. Stasera riascoltiamo il brano che l’ha resa conosciuta al grande pubblico.
Il conduttore annuncia che, una volta svelati gli abbinamenti, maestri e “allievi” duetteranno sulle note di famosi brani portati al successo proprio dai coach.
Come la Milani, anche Stefano Sani è di Montevarchi, in provincia di Arezzo. Un fortunato Festival di Castrocaro gli spalancò le porte del Festival di Sanremo 1982 con “Lisa”. A quel periodo risale il suo sodalizio artistico con Zucchero, che infatti scrisse quel pezzo. L’oblio in cui cadde dopo il grande successo gli causò una forte depressione da cui pian piano è uscito. “Sono ritornato a vivere e questa è la cosa più bella“. In questa prima puntata Sani ricanta il brano sanremese con il quale spopolò.
La fase di presentazione dei protagonisti, con lo schema filmato-canzone-breve intervista, si fa ripetitiva, ma d’altro canto si tratta di un passaggio obbligato per far capire al pubblico, magari anche più giovane, chi sono gli artisti che si trovano davanti.
L’ultimo da cantante da presentare è Lisa: il suo vero nome è Annalisa Panetta. Nel 1997 partecipò a Sanremo Giovani con “Se”, guadagnando il secondo posto. L’anno dopo cantò tra i Big con “Sempre”. Un discografico francese la notò e la carriera proseguì Oltralpe. Poi, un colpo durissimo: la scoperta di un tumore al cervello che ne ha rallentato la carriera. Questa sera riascoltiamo “Sempre”, con cui arrivò terza al Festival di 20 anni fa. La sua voce è ancora molto bella come un tempo: la cantante si commuove dopo la standing ovation del pubblico. “La fede mi ha aiutata moltissimo“, ammette.
Terminate le presentazione, ecco gli abbinamenti: Marco Armani – Red Canzian: due cantano un grande successo dei Pooh “Noi due nel mondo e nell’anima”. I sette maestri potranno votare l’interpretazione del concorrente con un punteggio da 1 a 9, idem i 100 del pubblico.
Amadeus interpella uno per uno i coach che dicono il loro punteggio: il ritmo si rischia di abbassarsi ancora di più, specialmente se si indugia anche nel commento, pur se interessante. Una graduatoria a video sarebbe stata più facile. 43 punti in totale dai maestri, con un secco 3 rimediato da Patty Pravo. A fine puntata si scopriranno le preferenze del pubblico.
Per i Jalisse c’è Michele Zarrillo. Insieme cantano “Cinque giorni”, brano che il cantautore presento a Sanremo 1994 e con il quale raggiunse il quinto posto nella classifica finale. La Drusian regge bene il confronto con il collega più noto. Si passa ai voti: i maestri, in totale, danno 46 punti. Unica insufficienza quella della Berté: “Non mi piace il falsetto”, con cui avrebbe cantato la Drusian. Canzian e la Berti invece apprezzano il suo modo di cantare, che secondo loro invece è lirico.
Per Massimo Di Cataldo c’è Patty Pravo. Insieme all’ex ragazza del Piper che apprezza particolarmente l’abbinamento, cantano “Pensiero stupendo”. Bravo il cantante a districarsi anche in una tonalità bassa, per poi slanciarsi negli acuti. Totale: 51 punti per lui, finora il migliore.
Tocca adesso a Donatella Milani, che lavorerà in queste quattro puntate con Fausto Leali. Insieme canteranno uno dei cavalli di battaglia del cantante, “A chi”. Leali svela che non ha mai cantato questo pezzo in duetto. Scelta che non appare felicissima, la voce di Leali pare emergere maggiormente. 39 punti per la sua interpretazione: tre 5 per lei da parte di Canzian, Bella e Masini.
La maestra di Alessandro Canino è Loredana Berté. La cantante, nel filmato di presentazione in cui i due si incontrano per la prima volta, sembra non sapere chi sia il suo allievo. Ricorda poco il suo tormentone “Brutta”. Maestra e allievo cantano “Dedicato”, grande successo dell’artista calabrese. Il binomio tra i due è buono, c’è già un grande affiatamento. Canino inevitabilmente però soffre un po’ la proverbiale grinta della partner che mostra anche stasera. Il totale per lui è 43 punti. Masini: “Questo pezzo non era adatto a te“.
Il sesto duetto è tra Valeria Rossi e Orietta Berti. Entrambe si dicono molto contente di lavorare insieme per questo progetto. La canzone sulla quale hanno lavorato è “Io ti darò di più”. La Rossi sembra forzata nel cantare il pezzo tentando di imitare la Berti, ma i risultati non sono granché. Si passa alle votazioni: il punteggio ottenuto dalla somma dei voti dei maestri è 45 punti.
Tocca adesso a Stefano Sani, che in queste quattro puntate sarà affiancato da Marcella Bella. Anche lei sembra non ricordare pienamente il suo allievo, che dice invece di averla incontrata più volte in alcune manifestazioni musicali. La cantante ha scelto per questo primo duetto “L’ultima poesia”. Anche Sani paga lo scotto del confronto con la sua “maestra”: appare un po’intimidito nelle parti in singolo, meglio in quelle comuni. Tanti i 6, per un totale di 45 punti.
Chiusura con l’ultimo duetto, quello tra Lisa e Marco Masini. Il cantautore toscano decide di studiare insieme alla sua “allieva” un pezzo tra i suoi più noti: “T’innamorerai”. Bravo Masini a dare più spazio alla cantante e a cercare di valorizzarne le capacità. Lisa risponde bene all’appello. Ancora una volta il pubblico premia l’esibizione con tanti applausi. 50 punti per lei, 9 (il massimo) da Leali.
Ecco la classifica dei maestri: al comando Di Cataldo con 51 punti, uno in più di Lisa. Ultima Donatella Milani a 39. Il pubblico potrà far cambiare le gerarchie.
Classifica finale: il pubblico dà ben 33 punti a Lisa, 29 invece per Di Cataldo. Con 83 punti totalizzati, è dunque Lisa a vincere la prima puntata. Terzi i Jalisse, che hanno ottenuto 30 punti dal pubblico in sala. Questa classifica sarà sommata a quella che verrà fuori nella seconda puntata.
Termina qui la puntata. La prossima andrà in onda venerdì 15 giugno.
Il debutto del nuovo programma del venerdì sera di Rai 1 assomiglia a un piatto che si compone di ingredienti televisivamente conosciuti, in particolare a casa Rai 1: una consistente dose di Tale e Quale Show, un cucchiaio de I migliori anni, The Voice of Italy quanto basta e, perché no, una spruzzatina di Sanremo Young.
Con il varietà di Carlo Conti che apre la stagione del venerdì sera di Rai 1 c’è la logica della gara tra personaggi (anche cantanti) noti che ripropongono pezzi di altri: qui accade la stessa cosa, con la differenza che affianco a loro c’è davvero l’originale. Poi, la valutazione ad opera di una giuria cui viene chiesto un breve commento e anche l’elaborazione di una classifica che man mano sarà aggiornata fino all’elezione del vincitore. A divergere con Tale e Quale, comunque, è che in questo caso i concorrenti sono valutati nell’ottica di premiare, nell’interpretazione fornita, la differenza dal modello di riferimento. Ad ogni modo, il fatto che la squadra di autori di Ora o mai più sia composta per la maggior parte da nomi che firmano Tale e Quale Show spiega ancora meglio la vicinanza, in diversi punti, tra i due format.
De I migliori anni c’è la componente nostalgica che emerge nel riascoltare vecchi successi della musica italiana di decenni passati, a cui appartiene praticamente l’intera pattuglia di cantanti in cerca di una seconda chance. Con The Voice of Italy, il nuovo show di Rai 1 condivide l’affidamento del cantante ad un maestro esperto, con cui si confida e si confronta, dialoghi a cui anche il pubblico può assistere nei video-backstage che anticipano l’esibizione. Infine, di Sanremo Young c’è la presenza di una folta schiera di giudici (qui anche coinvolti direttamente in quanto maestri) chiamati a dare un voto alle performance degli 8 protagonisti, oltre a dinamiche di gara sostanzialmente simili.
Alla luce di queste riflessioni, l’idea è che Ora o mai più sia un programma che nasce dal mix prodotti collaudati (ma non tutti di straordinario successo), con l’intento di prendere da ognuno gli elementi che possano anche costruire un racconto, in questa prima puntata esemplificato dalla descrizione, da parte di ogni concorrente, del suo percorso artistico fatto di pochi alti e tanti bassi. Nella sostanza, qualcosa dunque di già conosciuto e visto, celato da una fragile parvenza di novità.
Infine, Amadeus si conferma un conduttore pienamente all’altezza della prima serata di Rai 1, ma sono mancate le battute di spirito a cui ci ha spesso abituato in altri programmi, in cui ha mostrato al meglio le sue qualità di showman: ciò è accaduto non per suo demerito, ma a causa di una scaletta serrata, in pieno stile “contiano”, che non permette molti margini di manovra e guizzi a chi presenta.