Edoardo Raspelli, il noto critico gastronomico e conduttore di Melaverde, ha lasciato il programma della mattinata domenicale di Canale 5.
E’ stata una decisione sofferta, arrivata dopo una serie di riflessioni e, soprattutto a seguito di comportamenti da parte dell’azienda di Cologno Monzese che hanno causato amarezza nel conduttore.
Raspelli lascia Melaverde dopo 21 anni gratificanti per il programma che era riuscito ad accreditarsi come un punto di riferimento nel day time mattutino di Canale 5. Era arrivato nell’aprile del 1999 a condurre la trasmissione, ma era già presente nel cast nei primi due anni con una rubrica .
“Non posso più essere impiegato a corrente alternata” lamenta Raspelli. E continua: “Melaverde è nel mio cuore e vi rimarrà sempre. Abbiamo contribuito a far conoscere la migliore Italia, le eccellenze agricole e gastronomiche da un capo all’altro della nostra penisola. Sono soddisfatto e commosso per quanto ho dato al programma ma anche per quanto Melaverde ha dato a me”.
Ma quali sono i motivi che hanno indotto Raspelli a lasciare Melaverde?
Da quanto ci risulta Canale 5 avrebbe voluto fare a meno del conduttore nel 2020. Ma per l’autunno in arrivo, la rete gli aveva offerto la gestione di sole sette puntate previste in palinsesto a partire dalla fine di ottobre. Dopo cioè le prime sette che inaugurano la prossima edizione e saranno trasmesse a metà settembre con la conduzione di Vincenzo Venuto.
Subito dopo Canale 5 avrebbe dato il definitivo addio al critico gastronomico. Una tale situazione di alternanza era già accaduta lo scorso anno. Dopo l’avvio di Melaverde con Raspelli, le altre puntate prima della pausa natalizia erano state affidate a Vincenzo Venuto. E, per quanto riguarda le repliche di Melaverde, attualmente in onda, Raspelli è stato assente per ben due puntate. Mentre ci risulta che tutte le riproposizioni domenicali del programma avrebbero avuto lui come protagonista.
Questa situazione “a corrente alternata” non ha fatto piacere ad un professionista di lungo corso, uno dei migliori critici gastronomici italiani. La decisione è stata, dunque, consequenziale e certamente molto sofferta.
Niente da obbiettare sulle decisioni aziendali. Ed infatti Raspelli non obietta nulla. Conclude con un malinconico “Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare” affidando il proprio rammarico ai famosi versi della Divina Commedia.
Siamo certi, però, che il suo non è un addio definitivo al piccolo schermo ma soltanto un arrivederci verso nuovi obiettivi professionali.