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Cominciamo dall’addio alla satira. Perchè?
Innanzitutto è un arrivederci non un addio. Ambivo ad esperienze differenti in un periodo nel quale il panorama politico non è dei più rassicuranti. Confesso che sono troppe le mie insoddisfazioni come cittadino per consentirmi di tornare alla satira politica con animo sereno. Mi rendo conto che l’impatto delle parodie sul pubblico è più forte, ma per adesso credo di aver frequentato troppo quell’universo. E’ bene che ne prenda, momentaneamente, le distanze.
Adesso si tuffa negli anni ’70 e torna nel ruolo di Vittorio Costa. Quanto è mutato il suo personaggio rispetto alla prima stagione della serie?
Vittorio deciderà di dedicarsi completamente al lavoro. La moglie Anna e i figli subiranno le conseguenze di tale scelta. In particolare Anna capisce che, per la prima volta è stata esclusa da una decisione importante che il marito ha preso all’insaputa di tutti. Sarà l’inizio di un allontanamento reciproco nel quale sono previsti anche tradimenti.
Come si è trovato nelle atmosfere degli anni ’70?
Essendo nato nel 1966 ha vissuto con consapevolezza maggiore la seconda metà di quell’epoca alla quale sono legati i ricordi nella mia infanzia. L’immersione in quelle atmosfere ha rappresentato per me un amarcord che ha evocato emozioni oramai superate, come l’attesa per l’arrivo sul mercato di un 45 giri che non si vedeva l’ora di acquistare nei negozi. Oggi si scarica ogni tipo di musica dal web. Ma è innegabile che, in quegli anni, la musica abbia offerto una produzione di altissimo livello.
La serie sarà sottolineata solo da canzoni di quegli anni?
Ci saranno anche arrangiamenti più moderni per sottolineare che la storia di Anna e Vittorio è quella di una coppia moderna nella quale il sentimento e l’amore sono stati soltanto persi di vita dai protagonisti.
Tornando a Questo nostro amore. Non crede che venga troppo evidenziata la “sicilianità” di alcuni personaggi, tra cui Salvatore Strano, il vicino di casa?
Il capofamiglia Strano è un uomo dai solidi principi, molto legato alle proprie origini. Per lui esprimersi in dialetto siciliano significa affermare le proprie radici con dignità e coraggio. Caratteristiche che mostrerà anche in questa seconda serie.
Ci sarà una terza stagione?
Credo che se ne stia parlando. Dipenderà dal gradimento del pubblico per l’attuale sequel.
C’è un concorso web legato alla fiction?
Stiamo raccogliendo i selfie a tema che il pubblico invia: opportunamente montati costituiranno la sigla della puntata finale.
La vedremo anche sul grande schermo?
Tra gennaio e febbraio del 2015 sarò al cinema con tre film dalle tematiche differenti. Si tratta di Latin lover. Sei mai stata sulla luna? e Leoni.
Sarà anche nella terza stagione di Fuoriclasse?
Non sarò il protagonista principale. Essendo l’ex marito di Ida Passamaglia il personaggio di Luciana Littizzetto, entrerò ed uscirò dalla vicenda raccontata, ma sempre in maniera molto breve.
Attualmente è a teatro
Sono con la banda Osiris nello spettacolo Beatles Submarine, un omaggio agli eterni Fab Four e alla beatles- mania che non muore mai ma che è infarcita anche di ricordi personali, Andremo avanti fino alle festività natalizie.