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Partenza col botto per questa ultima puntata de Le Invasioni Barbariche: senza la tradizionale anteprima Daria Bignardi accoglie in studio Dario Fo. Primo argomento, quello della riforma anti-corruzione. Spazio poi ad un personale giudizio sul presidente del consiglio Matteo Renzi: “Ha preso l’andazzo di fare le promesse e non mantenerle; il suo programma un anno fa era pieno di cose coraggiose”.
Prossimamente uscirà l’ultimo libro del premio Nobel “Un uomo bruciato vivo“. L’opera letteraria riprende una storia di cronaca di 15 anni fa, in cui un uomo fu bruciato con un accendino dal datore di lavoro, e si basa su un dialogo tra l’autore e la figlia della vittima. In merito all’ascesa della Lega Nord, Fo ritiene che questa sia causata dal fatto che il partito di Salvini sia stata brava a trovare un nemico.
In studio arrivano I Soliti Idioti che omaggiano Dario Fo con “E la Vita la vita“, brano di cui il premio nobel è uno degli autori. Come successo a Sanremo nella serata cover, un esibizione a dir poco imbarazzate. In chiusura Fo, ci regala uno splendido pensiero su cosa sia oggi l’inferno: “è sfuggire alle responsabilità. La responsabilità di ognuno è far parte di una società”.
Dopo la pubblicità il collegamento con l’oncologo Umberto Veronesi, consente di introdurre il tema dell’amore omosessuale e della fecondazione tra persone dello stesso sesso: “L’amore è un valore universale. Non è rilevante che sia un uomo ad amare una donna, o un uomo un altro uomo”. A supporto della fecondazione in vitro, il dottore ricorda come questo sia qualcosa di naturale.
Ora in studio Mirco Soffritti e Patrick Walton, due omosessuali che da poco hanno avuto tre figli grazie ad una madre surrogata, che come ricordano loro stesso è molto presente nella vita dei gemelli. In un video vediamo i due uomini, impegnati nella loro “professione” di papà e attraverso le parole delle nonne, scopriamo molte delle difficoltà che la coppia ha dovuto affrontare.
Una voltra rientrati in studio, si torna indietro di dieci anni e al loro primo incontro. Chiacchiera dopo chiacchiera scopriamo che Patrick è il più deciso dei due; è stato lui a parlare per la prima volta di matrimonio e di paternità. Il professor Veronesi torna ad intervenire definendo emozionante e bella la storia d’amore. Al loro matrimonio a Madrid erano presenti in 5, più la mamma di Patrick in collegamento telefonico.
Dopo la pubblicità i due uomini raccontano le tappe che l’hanno portati ad avere i tre gemelli attraverso la fecondazione in vitro: è stata Jasmine a proporsi come donatrice. In un’intervista racconta la sua storia di madre surrogata. Il parere di Veronesi sulla mamma biologica dei gemellini: “possiamo definirla un’eroiana, ha rischiato solo per altruismo, per amore”.
E dopo molta vita privata, finalmente Daria Bignardi, si sveglia da questo mondo dei sogni e chiede il parere sulla battaglia per i diritti civili che si sta affrontando nel nostro paese. L’oncologo sostiene che c’è sempre voluto tempo per vincere queste battaglie e che alla fine anche gli omosessuali avranno i loro diritti. La coppia di fatto, invece sostiene che prima di cambiare le leggi ci sia bisogno di cambiare le teste degli italiani.
Per questo ultimo appuntamento i redattori più importanti di Radio Shock sono in studio. Bello ed interessante questo progetto, con i protagonisti che fanno una grande tenerezza. Questa sera le domande irriverenti sono rivolte alla padrona di casa.
Dopo lo stacco pubblicitario arriva il momento di Frank Matano. Sin dalle prime battute capiamo che questa intervista non potrà mai essere seria. L’ispirazione di fare video è nata dalla esperienza americana, dove li realizzavano da tempo, e dalla madre che teneva un Blog. Impossibile non parlare del suo ruolo di giurato ad Italia’s Got Talent.
“Mi piace la libertà della rete, ecco perché continuo ogni giorno a caricare roba”. In merito ai suoi scherzi afferma di essere rimasto male per quello a Paolo Brosio, mentre invece ha rischiato grosso con il calciatore Ibrahimovic. Matano svela che il suo soprannome al paese è “l’americano” e che da piccolo in casa era una peste; non ne avevamo dubbi!
Prova di dizione per lui in italiano, inglese e casertano. Subito dopo, riprendendo un suo video, ecco la sfida bendata. Prova superata per lui che riconosce il calamaro e la parrucca blu, che è l’espediente per introdurre Nina Zilli. Nessun nonnismo dei giudici più anziani ad Italia’s Got Talent, anche se Bisio si diverte a prendere continuamente in giro la cantante. La coppia vince sicuramente il premio come miglior lip Sync della stagione con il loro pezzo neomelodico “Dammi un’occasione”.
Nina Zilli da bambina non socializzava da piccola, passava ore a disegnare o suonare il piano, e la causa era una suora che all’asilo la prendeva in giro perché voleva salutare la mamma. Impossibile non parlare del video “Sola” che tanto ha creato scalpore: “Nasce con la volontà di dedicarlo alle persone che hanno il coraggio di affrontare la solitudine”. E tiene a sottolineare che nel videoclip non c’è nulla, ma il solo concetto di autoerotismo femminile ha creato tutto il tamtam mediatico.
Arriva il momento di ascoltare “Sola” il brano con cui si è classificata nona all’ultimo Festival di Sanremo. Unica e profonda come sempre la sua voce che non a caso molto spesso è apprezzata dalla critica. Dopo la pubblicità l’ultimo ospite di questa edizione è l’attore Luca Zingaretti, che non entrava nello studio de Le invasioni barbariche dal 2006.
L’attore cancellerebbe la fine dell’adolescenza, un periodo in cui cadde in depressione, attanagliato dall’indecisione; mentre sono molti i momenti che vorrebbe rivivere: ” lo scudetto della Roma, quando mi presero all’accademia o andai a giocare al Rimini”. “Tempo instabile con probabile schiarite” è l’ultimo film di Zingaretti che sarà nelle sale il 2 Aprile. In questo ruolo è meno carismatico del solito e un po’ meno sexsymbol del solito.
Termina qui l’edizione 2015 de Le Invasioni Barbariche. Una serie di puntate troppo simili una all’altra, troppo lunghe e che hanno messo in luce anche una Daria Bignardi meno brillante del solito. Considerare, dopo tante stagioni, l’ipotesi di un anno sabbatico potrebbe essere una soluzione vincente.