Non è in crisi la politica ma i risultati che ha prodotto. Perciò è notevole l’interesse dei cittadini, a prescindere dal colore politico a cui fanno riferimento, per un ricambio generazionale, perché si pensa che i più giovani abbiano più interesse a portare buoni risultati. Questo ha dichiarato ancora Floris.
Probabilmente è da ricercarsi proprio in un tale sentito interesse, la fortuna dei programmi di informazione politica come ‘Ballarò’ che, nella scorsa stagione, ha superato una media di share del 16%, con oltre quattro milioni di spettatori, risultando per 15 volte la trasmissione più seguita della prima serata. Un gradimento di pubblico di tutto rispetto, che spinge il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi (Intervenuto alla conferenza stampa di ieri mattina): “’Ballarò’ è un programma che ci dà grandi soddisfazioni, non solo sul piano degli ascolti ma anche per la sua qualità, obiettività e trasparenza. Faccio tanti auguri alla nuova edizione, convinto che sarà migliore di quella passata e peggiore della prossima”.
Giovanni Floris, da parte sua, afferma: “Non abbiamo intenzione di sederci sul successo, anche perché siamo consapevoli che questa sarà una stagione politica complessa e importante. Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, consapevoli che ogni anno diventa più importante non sbagliare: cerchiamo di interpretare e capire gli avvenimenti di un’Italia che, da quando ‘Ballarò’ è nato nel 2002, ci ha fatto vedere numerosi cambiamenti. Le nostre priorità rimangono le esigenze, le necessità e i problemi concreti”.
Poi, sempre nel corso della conferenza stampa, sottolinea: “lo schema è sempre lo stesso, si mette al centro un problema e si chiede a ciascuno degli ospiti: voi come lo risolvereste? Per questo il programma ha una sua freschezza, perché neanche noi sappiamo come andrà a finire ogni puntata. Quello che, però, possiamo assicurare al nostro pubblico sono serietà, lucidità e impegno”.
Intanto, come sempre, gli ospiti sono definiti nell’immediata messa in onda. Ma il conduttore anticipa alcuni degli argomenti stasera: “La decadenza eventuale di Silvio Berlusconi, l’Imu, le tasse e, naturalmente, la Siria”. Poi Floris osserva, riguardo la situazione che stiamo vivendo a livello nazionale: “Siamo arrivati ad un periodo di non ritorno. La storia di Berlusconi mostra che, comunque, è un momento nuovo nella carriera di Silvio Berlusconi. Inoltre, ci sono le cose che stanno succedendo all’interno del Pd e il grande movimento messo in moto da Beppe Grillo. Sono convinto che, alla fine di questa stagione di ‘Ballarò’, le cose saranno diverse da come sono ora: nel momento in cui il leader del maggior partito di centrodestra subisce una condanna al terzo grado di giudizio che ne limita l’agibilità politica, gli effetti sono comunque nuovi”.
Nessun problema per un talk show politico come ‘Ballarò’ che è abituato ai cambiamenti: “Siamo passati da Berlusconi a Monti e, poi, a Letta alla presidenza del Consiglio; la composizione della maggioranza è cambiata; si dava Berlusconi per scomparso; Grillo che sembrava dovesse cambiare il mondo e che ora, invece, si trova in condizioni di poca agibilità anche lui”.
Gli argomenti sui quali lavorare, insomma, non mancano: “Sono convinto che ‘Ballarò’ sarà ancora una volta un fiore all’occhiello della nostra rete” dice il direttore di Raitre Andrea Vianello che definisce “straordinario il lavoro di ‘Ballarò’, non solo per gli ascolti ma anche per la qualità:. Il programma, a suo dire,è considerato il più autorevole nel panorama degli approfondimenti politici ed è apprezzato per completezza, serietà e esempio di servizio pubblico.