Si nota, in questa stagione televisiva, la volontà di Retequattro di trasformarsi in una rete di informazione, scrollandosi di dosso l’ex etichetta oramai superata, di rete in rosa Mediaset. Cominciamo con Quinta colonna in prima serata che continua a interessarsi delle tematiche trattate nella parte del programma in access time. Al centro del programma vero e proprio in prime time, ci si occuperà dell’Italia, tra pensioni d’oro e decrescita culturale, come è emerso da un’indagine Ocse su 24 paesi. Su questo argomento il padrone di casa Paolo Del Debbio farà discutere i suoi ospiti. Il dibattito in studio, infatti, sarà animato da Lara Comi (Pdl), Monica Cirinnà (Pd), Paolo Liguori, l’avvocato Carlo Taormina, Luca Giurato e il presidente di “Federconsumatori” Rosario Trefiletti. Come nella puntata della settimana scorsa, sono presenti in studio i rappresentanti di quattro aziende in cerca di forza lavoro. Nel corso della serata sono previsti collegamenti dalla piazza di Rimini e dall’Università “Federico II” di Napoli.
La puntata di Terra! che va in onda subito dopo la chiusura di Quinta colonna si occupa del tragedia umana, sociale e ambientale della cosiddetta “terra dei fuochi” in Campania. Incendi, roghi tossici, tumori, camorra, un mix micidiale che stravolge un’area situata tra Napoli e Caserta, la cosiddetta ‘terra dei fuochi’. Qui, interessi criminali e inerzia delle istituzioni soffocano la popolazione locale, esposta al potere dei boss e all’aggressione di patologie devastanti che hanno già causato un gran numero di vittime innocenti.
Quello descritto da Toni Capuozzo, Sabina Fedeli e Anna Migotto è uno scenario da incubo: secondo l’ Associazione dei medici per l’ambiente, negli ultimi anni, in queste zone si è verificato un aumento impressionante di malattie gravi (tumori, leucemie tra i bambini, affezioni respiratorie).
Tra il 1998 e il 2008 i decessi nei reparti di oncologia sono aumentati del 47%. Il tasso di mortalità femminile per neoplasie ai polmoni è il più alto d’Italia. All’origine di questo scenario da incubo: la criminalità organizzata, lo smaltimento dei rifiuti tossici, i roghi che divorano i materiali di scarto delle produzioni illegali e liberano nell’aria diossina. Pochi dati che dovrebbero diventare un problema nazionale. E invece qui, in questo lembo di terra, si tocca con mano il collasso del potere pubblico, l’impotenza delle amministrazione locali, il dispotismo della camorra.
Eppure “Terra!” ha registrato anche i germi di una rivolta morale, che spesso sfocia in coraggiose prese di posizione. Un’assunzione di responsabilità e una richiesta d’aiuto, che chiedono di non essere ignorate.