Cominciamo con Pablo Trincia. La Iena racconta la storia drammatica di una donna italiana che da due anni non ha più notizie di sua figlia, perché rapita dall’ex marito. Nel dicembre 2011, quando già la coppia si era separata, l’uomo, di origini siriane, ha deciso di abbandonare l’Italia e di portare con sé la bambina, che oggi ha quattro anni. Su di lui è scattato un mandato di cattura, ma nessuno è mai riuscito a rintracciarlo. Dopo aver scoperto che l’uomo si trova in territorio siriano, la Iena riesce a mettersi in contatto con lui e ad incontrarlo vicino al confine tra Siria e Turchia.
In un altro servizio si parla dell’esistenza di un sistema per capire quando una slot machine è pronta per pagare e quando si è vicini, quindi, alla vincita. La Iena Nadia Toffa ci mostra come funziona questo meccanismo.
Poi c’è Enrico Lucci che si è recato al Festival Internazionale del Film di Roma. Tra i personaggi incontrati dalla Iena Sabrina Ferilli, Valeria Marini, Lella Bertinotti, il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, Gigi Marzullo e Alessandra Mastronardi.
Ecco il servizio successivo: a maggio 2013 l’On Antonio Venturino, vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale Siciliana, è stato espulso dal Movimento 5 Stelle per aver “violato una delle regole fondanti del Movimento: la restituzione, con rendicontazione, delle somme eccedenti i 2500 euro più rimborsi spese” (dal comunicato stampa M5S, maggio 2013). In campagna elettorale, l’On Venturino aveva dichiarato che avrebbe rinunciato ai privilegi non necessari allo svolgimento della carica, tra cui l’indennità da vicepresidente e l’auto blu. La Iena Giulio Golia è andata ad incontrarlo per avere spiegazioni in merito.
Infine: a settembre 2011, a Gubbio, in provincia di Perugia, è stata registrata una vincita al superenalotto di 65 milioni di euro, ottenuta con un sistema di 100 quote da quattro euro l’una. Le 100 quote, a ciascuna delle quali corrispondeva 650.000 euro, dovevano essere divise tra meno di un centinaio di vincitori, essendoci chi ne possedeva più di una. Il sistema si basava sostanzialmente sulla fiducia, dato che unica persona titolare del sistema, quindi deputata alla riscossione del denaro, era uno dei gestori del bar, che possedeva la lista di chi aveva sottoscritto le quote. Dopo l’estrazione milionaria, però, altri presunti vincitori, non inclusi nell’elenco, hanno rivendicato il possesso di alcune quote. Mauro Casciari indaga.