E’ lo stesso Fiorello junior a spiegarlo: “Da bambino ero timidissimo, in modo quasi patologico. La gente non tollera che tu sia timido e, allora, io sognavo il giorno che avrei portato tutti a teatro a sentire me che raccontavo la mia storia”. Il sogno non solo è realizzato ma sembra destinato a prolungarsi nel tempo: nonostante i cinque mesi di tournée, iniziata il 22 novembre scorso e in cartellone fino al 6 aprile 2014 in molte città d’Italia più due americane, si dovranno aggiungere altre date.
All’Ambra Jovinelli a Roma, ad esempio, Beppe Fiorello sarà dal 30 gennaio al 16 febbraio ma le prime date sono già esaurite. Lo stesso in Canada, e persino in Australia. A questo proposito l’attore dice, “ci sono ben cento comunità siciliane, in Australia. Lì lo spettacolo va portato, c’è un pezzo di vita della Sicilia”. Quella Sicilia tanto amata, terra natale e non solo di Fiorello che la racconta nello spettacolo. La narrazione avviene in maniera singolare, attraverso un immaginario dialogo con se stesso bambino. Su questo espediente Fiorello junior afferma: “è talmente realistico che, alla fine, la gente guarda davvero per cercare il bambino e sembra che lo veda” .Assieme al protagonista ci sono due musicisti che suonano sul palco mentre lui canta: Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma. L’attore, anche autore di ‘Penso che un sogno così…’ insieme a Vittorio Moroni, sottolinea: “Con questo spettacolo non voglio raccontare l’uomo Modugno, l’ho già fatto nella fiction tv. Qui, piuttosto, racconto il Modugno artista”. M ad uno sguardo attento, sembra quasi un pretesto per evocare altre vicende della propria famiglia.
Il padre di Fiorello, infatti, occupa un posto di rilievo. “L’ho messo accanto a Modugno, è il vero protagonista di questa storia. Sembrano due fratelli, un po’ anche per la somiglianza fisica, per le ambizioni artistiche”, sottolinea Fiorello. Che continua: ” nello spettacolo ci sono anche la mia infanzia, la Sicilia, l’Italia degli anni ’50, quelli del ‘Blu dipinto di blu’, quelli del boom economico che, forse, è stato aiutato anche da quella canzone”. Sarà un lungo exursus nella memoria al quale Beppe Fiorello pensava già quando era sul set della fiction su Domenico Modugno da lui interpretata. “Viaggeremo senza nostalgia, con un po’ di malinconia e, perché no?, anche con qualche sorriso. Non mi aspettavo che si ridesse e, invece, succede anche questo”. Se ne è reso conto lui stesso nelle prime tre serate di Civitavecchia: “Tre serate magiche, indimenticabili. Non me lo aspettavo ma lo speravo, lo sognavo. Non lo dico per vendere lo spettacolo, l’ho già venduto. Lo dico perché sono rimasto rapito io stesso mentre lo raccontavo. Quando sono sul palco mi sembra di entrare in una bolla magica. Alcune cose di quelle che racconto le ho romanzate, le ho raccontate come le ho vissute da bambino, ma è tutto vero”.
Guardando l’entusiasmo e la verve dell’attore, sembra quasi uno spettacolo finalizzato a guarire la sua timidezza storica. Infatti dice: “Sono rimasto affascinato da un libro di James Hillman sul bambino e sul destino di ciascuno di noi. Portava esempi di persone che, nella vita, sono diventate qualcosa che mai ci si sarebbe aspettato da loro. Come me: nessuno avrebbe immaginato che uno timido come me potesse diventare quello che sono diventato. Conosco solo uno che, da grande, è rimasto lo stesso di quando era bambino: mio fratello Rosario”.
Fiorello torna sul palcoscenico teatrale dopo dieci anni da ‘Delitto per delitto’ . Svela: “recitavo con Alessandro Gassman. Anche quello fu un grande successo e devo molto ad Alessandro, è lui che mi ha dato la forza di salire sul palco”. Da quel momento il futuro professionale dell’attore è stato all’insegna dei successi televisivi: “Alla fine dello spettacolo ringrazio tutti quelli che sono venuti a vedermi anche per le volte che mi hanno seguito in televisione. Però mi sembrava giusto tornare a salutare la gente dal vivo, andare in tv e fare grandi ascolti senza vedere la gente mi sembrava diventato troppo tecnico”.
E sulle sue prossime presenze in tv ribadisce: “A febbraio va in onda su Raiuno ‘L’oro di Scampia’, la storia di Gianni e Pino Maddaloni che hanno vinto l’oro alle Olimpiadi di Sidney. E’ un film che ci dà l’energia per dire che ce la possiamo fare tutti”. Ci sarebbe anche la possibilità di un sequel della vita di Modugno ma Fiorello non sembra favorevole: “C’è un pezzo enorme della sua vita che non abbiamo ancora raccontato ma io credo sia giusto fermarsi qui. Poi, certo, non si sa mai. Ma ora sono molto concentrato su questo spettacolo”.