Si inizia ironizzando sulla disgrazia toccata alla casa del Grande Fratello, bruciata e, soprattutto, già ricostruita.
Il primo servizio è firmato da Andrea Agresti. Conosciamo la signora Albana che, in malattia per un infortunio al ginocchio, viene pagata senza presentarsi al lavoro da ben due anni. Purtroppo, la donna ha avuto la sciagurata idea di postare foto su Facebook che la ritraggono alle prese con escursioni in montagna e tacchi alti. Per quanto il suo comportamento sia condannabile, il programma di fatto se la prende con un cittadino privato, usando la televisione come medium potente per una gogna pubblica: si dà in pasto al pubblico un capro espiatorio.
Secondo servizio: Mauro Casciari ci racconta la drammatica storia di Linda, operata nella clinica in cui lavorava. Dopo l’intervento, le hanno lasciato per quattro mesi il pezzo di un divaricatore di 3 cm e mezzo. Muovendosi nel corpo, il pezzo le ha causato dolori e un’insufficienza aortica, per cui ora dovrà essere nuovamente operata.
In seguito alla sua denuncia è stata licenziata due volte: la prima perché avrebbe fatto una cattiva pubblicità alla clinica, poi, dopo il suo reintegro, grazie alla legge Fornero.
Casciari è andato alla ricerca di risposte dai dirigenti; sono queste Le Iene che ci piacciono, quelle che usano la potenza del mezzo per difendere chi ne ha bisogno.
Si giunge poi all’attesa intervista di Danilo Di Luca, campione di ciclismo radiato per doping. Lo sportivo spiega che non può più gareggiare perché trovato positivo tre volte: il 99% delle volte, aggiunge, il doping è personale. E prosegue: «Mi sono informato con i medici: esistono sostanze che, come l’Epo, se assunte in maniera giusta, possono migliorare le prestazioni. Mano a mano, col passare degli anni, queste sostanze sono state inserite nell’elenco delle sostanze dopanti». «Il doping -continua- fa effetto dopo 20 giorni, un mese; come effetto si alza l’emoglobina, migliorano le prestazioni, ma il fisico non cambia. Non crea dipendenza, dà solo vantaggi fisici, a meno che non si vada avanti troppo a lungo».
Di Luca, spiazzante con le sue risposte chiare e asciutte, mette in luce un aspetto inquietante dello sport agonistico, giungendo a una conclusione che lascia senza parole: propone la liberalizzazione del doping, ma è sicuro che non si farà mai. Allucinante: in sostanza, l’ex ciclista si limita a prendere atto che i risultati da raggiungere sono così inumani che non c’è via d’uscita senza doping.
Terzo servizio: un montaggio dei momenti del twerkatore in risposta a Paola Ferrari, che ha annunciato di voler denunciare il programma dopo averne subito l’«aggressione».
A quel punto, in secondo tempo, viene mostrato il filmato integrale di com’è andata. Perplessità in studio sullo spavento della donna. Più un paio di battute sulla Ferrari struccata che si spaventerebbe da sola davanti allo specchio; Mammuccari si dimostra sempre battutista sopraffino e dalla complessa elucubrazione mentale; è il gioco al ribasso. Nel frattempo comunque, la Ferrari ribatte a distanza su Twitter.
Si passa poi a un servizio di Nadia Toffa riguardante la Terra dei Fuochi, dove Napolitano ha incontrato le mamme. Vengono riproposte le dichiarazioni di Carmine Schiavone e toccanti interviste ai cittadini. Due di loro, sentiti nei mesi scorsi, non ce l’hanno fatta. La Toffa annuncia che lo Stato sta dando qualche risposta.
Si cambia quindi registro: momento più leggero con Angelo Duro, stasera fastidiosissimo con i poveri malcapitati.
Tocca poi a Sabina Nobile: gli errori storici nella fiction di Rai Uno Gli Anni Spezzati. Un manifesto di Casa Pound che non era ancora nata, una macchina messa in commercio 30 anni dopo e Solfrizzi che parla di dieci euro.
Servizio numero sette: Filippo Roma documenta un evento fantasma a cui avrebbe dovuto partecipare John Travolta. I proventi sarebbero dovuti andare ai terremotati dell’Emilia, invece i fan di Tony Manero sono rimasti delusi. La società organizzatrice si chiama Alabama, e aveva altri eventi in programma.
Altra truffa, ora raccontata da Pablo Trincia: alcuni insegnati sono stati assunti da una società, la Eurocom, per tenere dei corsi gratuiti. Naturalmente non sono stai pagati, nonostante i corsi fossero finanziati dalla Regione Lombardia.
Con Enrico Lucci veniamo a conoscenza di un fenomeno interessante: i pensionati in Bulgaria. Si tratta di un aspetto inedito della crisi: il servizio infatti, ribalta il punto di vista riguardo al tema dell’immigrazione. Solitamente l’informazione parla di Italia come paese ospitante, o al massimo di giovani diretti verso il nord Europa o gli Stati Uniti, ma mai di gente che emigra per l’est. Eppure, con 500 euro di pensione al mese, succede anche questo.
Segue un’ intervista singola ad Alessandro Gassman, al cinema con Tutta colpa di Freud.
Subito dopo viene proposto il classico per eccellenza: ragazze che aspirano a lavorare nello spettacolo.
I provini sono per un fantomatico programma di Sky Uno chiamato Bella e monella. Come titolo, sarebbe credibile solo per un film di Tinto Brass, ma le sventurate hanno comunque risposto si. A dimostrazione di ciò, Sky nega che il progetto abbia a che fare con loro.
Seguendo gli ultimi fatti di cronaca come l’incidente di Schumacher e il caso dei bambini sul monte Livata, ci si occupa di sicurezza in montagna.
Prima del gran finale, Enrico Lucci provoca con ironia i politici sulla legge elettorale.
A mezzanotte in punto infine, si torna su Stamina, il servizio che tutti attendevamo. L’ultima mezz’ora della puntata è tutta dedicata alla cura di Vannoni. Giulio Golia ripercorre l’intera vicenda, chiarendo che le istituzioni coinvolte hanno fatto entrare Vannoni e il suo metodo in un ospedale pubblico. Poi però, si scusa: « Se solo uno dei nostri telespettatori si è convinto che il Metodo Stamina funzioni davvero, chiediamo scusa perché non è questo ciò che volevamo dire».
Pubblicità, poi si rientra in studio: Mammuccari si congeda dal pubblico invitandolo ad andare a dormire. Effettivamente è quasi l’una meno un quarto.
Appuntamento a mercoledì prossimo.