Primo servizio, di Filippo Roma: La Carlucci fa la cresta? La Carlucci usa la macchina del Comune di Margherita di Savoia in Puglia per fini non istituzionali; inoltre spende 135 euro per un taxi dall’aeroporto di Fiumicino al centro di Roma.
Ce lo immaginavamo, e alla fine è successo: è finita con le mani addosso all’operatore.
Si torna in studio: la Blasi ringrazia per i quasi 3milioni di “mi piace” sulla pagina Facebook del programma. Poi ironizza: qualora si raggiungesse la cifra tonda durante la puntata, in palio una cena con Mammuccari o una passeggiata in compagnia della Gialappa’s. E qui arriva il primo stacco pubblicitario.
Secondo servizio: Pinocchio e “il gatto e la volpe” . Andrea Agresti incontra Mario Barsotti Sodo, un uomo di Lucca, una sorta di “personaggio” della città, che ha iniziato a chiedere l’elemosina ai passanti ed essere aggressivo. Il suo atteggiamento desta qualche sospetto ai suoi concittadini, così si scopre che l’uomo dà i soldi a Giulia e Ferdinando, due “amici”. Giulia gli dice di essere la sua fidanzata virtuale, mentre Ferdinando vuole i soldi dicendogli che verranno usati per fare una vacanza tutti e tre insieme.
Una vera e propria circonvenzione di incapace, con tanto di arresto e, subito dopo, il povero Mario in preda ai sensi di colpa per aver tradito due “amici” che gli volevano bene.
Terzo servizio: Il prete businessman colpisce ancora, firmato da Giulio Golia. Don Giuseppe è una vecchia conoscenza delle Iene, perché affitta appartamenti in nero agli immigrati e minaccia di togliere la corrente a chi rimane indietro con il pagamento. Dopo il servizio del programma, riconoscendo gli inquilini intervistati, il prete ha staccato loro l’elettricità e gli ha promesso lo sfratto, a meno che non ammettessero di essere stati pagati per dichiarare il falso.
E anche stavolta finisce a botte; gli scagnozzi di don Giuseppe aggrediscono il cameraman.
Quarto servizio: Strappata alla famiglia a 12 anni, di Matteo Viviani. Il caso è piuttosto complesso: Elena, nome di fantasia, a 11 anni diventa amica di una ragazza con una mamma molto permissiva. Temendo per lei, i suoi genitori non approvano il rapporto, ma Elena scappa di casa e si rivolge ai servizi sociali che la tolgono alla sua famiglia senza compiere indagini accurate. Quando ricevono la telefonata degli assistenti, i genitori della ragazzina si sentono dire che la figlia ha denunciato la madre per abbandono di minore e il padre per maltrattamento. Elena entra dunque in comunità, dove rimane sei mesi; dopo tre mesi però, parlando con la psicologa, si lascia sfuggire di essersi lasciata condizionare dalla mamma della sua amica.
Racconta di avere ricevuto minacce dalla madre dell’amica, che le avrebbe intimato di rimanere con lei invece di andare in vacanza con i genitori, altrimenti le avrebbe ammazzato la sorella. Aggiunge inoltre che, la notte della fuga, la donna le avrebbe spiegato bene cosa raccontare all’assistente sociale, sua amica. Particolare agghiacciante: Elena somigliava alla figlia scomparsa.
La donna ovviamente smentisce, ma rimane un mistero come una normale crisi adolescenziale possa essere bastata per chiudere una dodicenne in comunità. L’assistente coinvolta non risponde.
Quinto servizio: Comune taglia servizi a disabili, di Filippo Roma. Siamo a Carpaneto Piacentino; Brian e Jonathan Galimberti sono due bambini, entrambi disabili. Due anni fa il servizio di trasporto che li accompagnava a fisioterapia è stato sospeso; il padre lavora come operaio e la madre, da sola, non riesce a caricarli e portarli personalmente, perciò lei e il marito hanno dovuto rinunciare, ma già notano gli effetti negativi sui corpi dei loro figli.
Filippo Roma nota che il comune sostiene di non trovare 2000 euro per ripristinare il servizio, ma li trova per organizzare la festa della coppa. Il sindaco Gianni Zanrei sostiene che si sta adoperando per fornire nuova assistenza ai due ragazzi.
Servizio numero sei, ad opera di Nadia Toffa: La doppia faccia di un pedofilo. Una complice contatta un pedofilo in chat: lusingandola, piano piano, la porta a parlare di sesso fino a che il discorso diventa esplicito. Facendo leva sulla curiosità, l’uomo abbassa la webcam mostrando le sue parti intime in erezione. Un approccio al sesso che può portare a sensi di colpa e, più in generale, a una visione distorta del sesso, spiega la Toffa: il fatto che l’interazione sia on line, non significa che non abbia conseguenze su un bambino. Un fenomeno, questo dell’adescamento sul web, che ha registrato un aumento del 20% rispetto a tre anni fa.
Vediamo diversi uomini, tutti pronti a seguire lo stesso copione: si parte con la rassicurazione, si passa per i complimenti, si finisce con la lezione di educazione sessuale su come ci si dovrebbe masturbare.
Nadia Toffa ne incontra uno, che si mostra inconsapevole del male che può arrecare ma, allo stesso tempo, disponibile ad andare dallo psicologo per guarire: in fondo, confessa, non riesce ad avere rapporti con gli altri.
Viene anche spiegato che la complice in realtà è maggiorenne; effettivamente, sembrando più piccola, la sua presenza aveva destato qualche peplessità.
E’ la volta di Enrico Lucci: Il ciclismo risponde a Di Luca. Dopo l’intervista della settimana scorsa, le dichiarazioni dello sportivo radiato hanno suscitato diverse polemiche nel mondo del ciclismo. Per esempio quella del Professore Giovanni Tredici, responsabile medici Giro d’Italia: “non deve passare il concetto che il doping non fa male, perché le conseguenze fisiche ci sono”.
Davide De Zan, giornalista: “Di Luca non ha aggiunto niente di nuovo a quello che già si sa. Se sa i nomi, li facesse”; Stefano Feltrin, Lega Ciclismo: “Il ciclismo è lo sport con il maggior numero di controlli di doping e urine; i ciclisti hanno la reperibilità 24 ore su 24. E’ chiaro che c’è chi prova a imbrogliare, e infatti vengono scoperti. Non può passare il messaggio secondo cui non c’è alternativa al doping”.
Si rientra in studio: la Blasi vanta nuovamente il successo social del programma; durante la settimana infatti, il video del sognatore è stato il più condiviso. Vediamo quindi Angelo Duro all’opera.
Nono servizio: Uccisero Aldovandi: tornano in servizio. Pablo Trincia si occupa del caso di Federico Aldrovandi, il ragazzo ucciso a Ferrara dalle percosse di quattro agenti; due sono stati reintegrati in servizio. La iena incontra la madre e gli amici che erano con lui prima dell’arresto; la donna ha aperto un blog per smentire la versione ufficiale secondo cui Federico sarebbe morto dopo un malore. Non solo, dopo aver scoperto che il ragazzo aveva 54 lesioni in tutto il corpo, ha scelto anche di pubblicare la foto della sua testa poggiata su un cuscino di sangue.
Una testimone oculare, con la sua dichiarazione, ha permesso che si riaprisse il caso. Ha visto la scena dalla finestra: “Lo picchiavano sulla testa. E’ una cosa che non auguro al figlio di nessuno, è stato terribile. Ho raccontato subito quello che ho visto, ma non mi hanno dato molta corda”. Dalle intercettazioni emerge che, parlando tra loro, i poliziotti dicono di aver picchiato il ragazzo per mezz’ora.
Alcuni colleghi agenti sostengono che è una questione di età: mica siamo in America, dove hanno lo spray al peperoncino. Qui si è quasi costretti a picchiare, visto che i ragazzi giovani hanno la forza fisica e possono scappare.
Enrico Lucci: Per le tasse, tutto chiaro!!!! Vediamo gente allo sportello per pagare le tasse, senza aver minimamente capito cosa e quali siano. La situazione è confusa, perciò Lucci va in cerca di chiarimenti dai politici.
Servizio numero undici: Quando lo Stato non paga… di Riccardo Trombetta. L’associazione Novo Grillo aiuta i ragazzi disagiati, ma ha dovuto chiudere: lo Stato non ha pagato ben 45mila euro.
Tocca ora al twerkatore; tra le sue vittime Malgioglio.
Penultimo servizio: L’agente del fisco che aiuta gli evasori, di Luigi Pelazza. Avete qualche problema con le tasse? Basta chiamare lui che, forte del suo ruolo di dipendente di Agenzia delle Entrate, vi svela tutti i trucchi per evitare di pagarle. Il compenso era in nero, e parliamo al passato perché il furbone è stato scoperto e arrestato.
La puntata si conclude con Sabrina Nobile: Razzi e l’amico coreano. Razzi e la sua profonda conoscenza della situazione politica in Corea del nord; l’ennesimo momento televisivo che riconferma il ruolo da macchietta del senatore.
Si chiude con una delle brillanti battute di Mammuccari: “La Blasi ha battuto il record, perché lavora con me da due anni e ancora non me l’ha data”.
Appuntamento a mercoledì prossimo.