E’ trascorso un anno. Con un salto temporale si apre la prima puntata del serial-thriller di Kevin Williamson.
Ryan Hardy (Kevin Bacon) è tutto teso nel tentativo di ricostruirsi un’esistenza, ritrovando entusiasmo e energie dopo essere uscito dall’FBI ed aver frequentato gli alcolisti anonimi. Ha addirittura cominciato a fare l’insegnante come Joe Carrol (James Purefoy) al quale ha dato la caccia per tutta la prima stagione. L’ex detective ha ritrovato serentità anche grazie alla presenza al suo fianco di sua nipote Max (Jessica Stroup), che lavora nelle forze dell’ordine.
Frequentando gli alcolisti anonimi, Ryan incontra una persona che potrebbe fornire informazioni utili su Carrol, dato per morto durante il finale della prima stagione. Ma è davvero deceduto? Una strage compiuta all’inizio della seconda stagione fa avanzare forti dubbi sulla sua scomparsa…
Tra i nuovi personaggi della serie nella seconda stagione: Lily Gray (Connie Nielsen), che ricomincia a far battere il cuore a Hardy dopo la fine del legame con Claire (Natalie Zea); la carismatica e manipolatrice Julia (Jacinda Barrett); la giornalista Carrie Cooke (Sprague Grayden), autrice di un best-seller su Carrol; il dottor Strauss (Gregg Henry), depositario di un segreto sul serial-killer; il misterioso Kurt Bolen (Lee Tergesen), apparentemente tranquillo padre di famiglia; Luke (Sam Underwood), seguace di Carrol.
Ancora in pista nella lotta tra Bene e Male ecco l’agente del FBI Mike Weston (Shawn Ashmore).
In America si contano attualmente 300 serial-killer. Se esistesse una rete di collegamento tra di loro, se il loro istinto omicida fosse condiviso? E se usassero internet e i social network per mandarsi messaggi, codici cifrati, dettagli, per alimentare “followers” e “mi piace”…? Questo il drammatico interrogativo.
Ripercorriamo le tappe di quello che è accaduto. L’ex agente del F.B.I. Ryan Hardy (interpetrato da Kevin Bacon, al suo debutto seriale) è stato richiamato all’indagine dopo l’evasione di Joe Carroll (James Purefoy), il diabolico serial-killer che aveva arrestato 9 anni prima dopo l’uccisione di 14 studentesse in un’università della Virginia dove insegnava letteratura con la passione per Edgar Allan Poe. Esperto nell’analisi dei profili psicologici, Hardy si è gettato sulle tracce dell’assassino che nel frattempo ha iniziato ad utilizzare i social network per alimentare una sorta di macabro culto degli omicidi seriali, una rete di killer che rischia di spandersi per tutto il Paese…Hardy conosce Carroll come nessuno. Lo ha seguito, studiato, gli è entrato dentro. Forse lo ha svuotato. Il duello più intellettuale che fisico con Carroll si è fatto sentire. L’Hardy di 9 anni prima non è più lo stesso. La nuova caccia è diventata una sorta di redenzione.
Definito in partenza uno “psychological drama”, il serial è firmato da Kevin Williamson, già dietro i successi di serie tv come The Vampire Diaries e Dawson’s Creek nonchè di film thriller di culto come la saga di Scream. Williamson ha messo in scena “una storia che terrà inchiodata alla poltrona nonostante i sobbalzi”.
Bacon, al suo esordio assoluto in un telefilm dice: “aspettavo da tempo un progetto interessante e questo rientra nella mia passione per le storie in bilico tra la vita e la morte…”