Gli artisti inoltre, hanno risposto in diretta alle domande dei tanti opinionisti presenti, permettendoci di conoscerli meglio, ma soprattutto permettendoci di conoscere il livello di chi si occupa di musica.
Domande banali, complimenti ai pezzi, la manfrina del vincitore morale: il Festival è stato criticato ogni volta che se ne discuteva in generale, sostenendo anche che non ci fossero brani di forte impatto, ma ogni volta che sul palco arrivava un artista, il suo pezzo era sempre meraviglioso.
Il picco della piaggeria è stato però raggiunto al termine di Domenica In, con l’ingresso di Arisa, la vincitrice: dopo aver filosofeggiato per ore che Renga meritava la vittoria, complimenti a iosa.
Addirittura, sulla questione Renga, si è persino sfiorata la rissa tra Paolo Limiti e Marco Mangiarotti de Il Giorno.
Ecco quanto accaduto: secondo il giornalista chi dice che Renga è il vincitore morale perché ha vinto al televoto, «sta dicendo un sacco di emerite sciocchezze». Paolo Limiti, riconoscendosi nelle «emerite sciocchezze», si alza infuriato: i due si beccano, arrivando anche al «vaffa» mentre, nel frattempo, interviene Cesare Lanza ad istigarli. Renga, il loro oggetto del contendere, è imbarazzatissimo.
Un momento veramente basso, non solo per i contenuti, ma per il protagonismo di questi critici, che dovrebbero ragionare sulla kermesse più che cercare il favore della telecamera. A tal proposito, la stessa conduttrice si è dimostrata spesso insofferente nei confronti di Pierluigi Diaco, che più che porre domande ha monologato.
Analizzando la manifestazione, per alcuni, Diaco su tutti, il Festival è sembrato un prolungamento di Che tempo che fa: il corrispettivo televisivo del quotidiano Repubblica, un giornale di qualità che vuole educare il suo pubblico. Prima di andarsene, Lanza non rinuncia ad un’ultima provocazione: «E’ stato un festival di morti e moribondi».
Poco dopo si collega Maurizio Costanzo da Roma: «E’ stucchevole parlar male di Sanremo ogni anno. La coppia funziona, c’è però bisogno che cambi qualcosa nel loro rapporto». Riguardo alle canzoni ne salva 5; «le altre di una noia mortale». E conclude: «Posso dire una cosa? Raramente ho visto una scenografia più buia e più brutta». Applausi scroscianti in sala.
Poi la sorpresa finale: torna Bélen Rodriguez, che realizza la seconda intervista della giornata, probabilmente ancora contrariata per l’agguato gossipparo di Giletti. Stavolta però, in collegamento c’è anche Stefano che si finge critico musicale.
La show girl si congeda dal pubblico di Rai Uno cantando Me fui.
La puntata si conclude con Arisa che non si presta al voyeurismo televisivo: mentre va in onda un’intervista che la madre aveva rilasciato a un tg, la cantante lascia lo studio (in lacrime, pare) e non rientra più. Alla Venier non rimane che trasmettere un filmato su Gino Paoli a Sanremo.
Appuntamento a domenica prossima.
Ah, qualora vi fosse rimasto il dubbio dalla settimana scorsa, sappiate che il pronostico di Giucas Casella era sbagliato: aveva predetto Renga.