Cominciamo dal suo personaggio, Silvia. Come evolverà la sua storia nella soap opera?
In questo periodo ha problemi con la figlia adolescente che ha scoperto di essere stata tradita dal fidanzato. Una situazione nella quale ogni madre con ragazzi adolescenti può riconoscersi. La forza di Un posto al sole, infatti, è di proporre tematiche strettamente legate al mondo reale. Anche la vita privata di Silvia è a un bivio e dovrà affrontare scelte molto complicate.
Silvia è presente in Un posto al sole fino dalla prima puntata del 26 ottobre 1996. Come è cambiata nel tempo?
Silvia si è evoluta con me, è passata attraverso tutte le sfumature del dolore e della gioia, della sofferenza e della speranza che fanno parte dell’esistenza di ognuno di noi. In lei c’è soprattutto la credibilità che ho cercato di trasmetterle. Significa che, interpretandola, mi sono calata completamente in lei, cercando di reagire come io avrei reagito se mi fossi trovata nelle situazioni da lei vissute. Uno scambio tra interprete e personaggio che serve a entrambi per una crescita positiva.
La sua carriera professionale è piena di incontri. Che ricordi ha di Eduardo De Filippo con il quale ha recitato?
Era il 1983, io avevo 12 anni e ho avuto il privilegio di andare a casa di Eduardo per perfezionare la parte da interpretare nella commedia Bene mio core mio. Mi hanno colpito, in particolare, la sua tenerezza nell’essere anziano ma non vecchio, la semplicità e la dolcezza con cui mi dava consigli e suggerimenti. Ho ancora dinanzi agli occhi i suoi sorrisi e la sua comprensione. Un vero maestro la cui conoscenza ha arricchito la mia esperienza professionale.
Lina Wertmuller l’ha voluta in Ninfa plebea e Sandro Bolchi in Assunta Spina. Che le hanno lasciato queste due interpretazioni?
L’orgoglio di aver recitato accanto a icone della recitazione. In Ninfa plebea interpretavo Nannina, la miglior amica della protagonista. Ricordo che restavo sul set intere giornate per assistere ad ogni fase della preparazione e far tesoro dei consigli di Lina Wertmuller, la regista che è nostra amica di famiglia. Io la considero una zia, ne ammiro il fascino, la cultura, la passione che mette nella sua professione.
Sua zia, Isa Danieli, l’ha avviata alla recitazione?
Era inevitabile che io diventassi un’attrice, tutta la nostra famiglia respira le atmosfere dello spettacolo. Ho iniziato a otto anni sui palcoscenici teatrali nella commedia Amore e magia nella cucina di mamma scritta e diretta da Lina Wermuller. Anche mio fratello Giuliano, purtroppo scomparso, era attore e cantante e l’altro mio fratello è uno dei registi di Un posto al sole.
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Tornerà sul palcoscenico teatrale?
Quando mi sarà possibile. I ritmi di lavorazione di Un posto al sole sono molto impegnativi e io non rinuncerei a dare il volto alla mia Silvia. Ma se si verificassero le condizioni favorevoli, vorrei riprendere “Caina” un testo presentato al festival di Benevento. E’ una storia visionaria e irreale che parla di immigrazione. La protagonista è una terribile razzista al centro di una vicenda ambigua e complicata che serve a far riflettere. Ma come tutte le storie che contengono un messaggio forte e possono apparire scomode, spesso vengono messe da parte.
Da buona napoletana, sarà orgogliosa dei risultati conseguiti da Paolo Sorrentino e dal suo film La grande bellezza.
Ne sono profondamente orgogliosa. Di Sorrentino apprezzo la sua maniera di raccontare, lo stile, la capacità di coinvolgere gli spettatori. E’ davvero uno dei migliori registi, spero che riesca a convincere anche coloro che ancora nutrono perplessità.
Da telespettatrice, quali sono i suoi programmi preferiti?
Seguo i telefilm su Foxlife e sulla piattaforma Sky. Mi è piaciuto molto Scandal, ma amo anche andare al cinema.
Le sue letture preferite?
Leggo di tutto, romanzi, storie vere, e ho una predilezione per Erri De Luca.