In particolare, è stato dato risalto all’intervista che il conduttore era riuscito a realizzare durante il Festival di Sanremo a Beppe Grillo. Ne avevamo visto un’anteprima domenica scorsa, ma solo oggi è andata in onda la versione integrale.
Inoltre, a poche ore dagli Oscar, il consueto spazio dei protagonisti è stato riservato a Giovanna Vignola, attrice de La grande bellezza.
Il talk di Giletti inizia quindi occupandosi della democrazia interna del Movimento 5 Stelle. In studio, fresco di dimissioni, Luis Alberto Orellana. Insieme a lui, Sofia Ventura (politologa), Ernesto Carbone (PD), Salvatore Tramontano (Il Giornale), Tommaso Cerno (L’Espresso) e, in collegamento da Milano, Giovanni Toti (Forza Italia).
Per Orellana è chiaro che nel M5S c’è un problema di gestione del dissenso, e che chi la pensa diversamente dal blog di Grilo e Casaleggio è fuori. Poi aggiunge: «Noi siamo il movimento dell’uno vale uno, eppure le decisioni sulla linea vengono prese da Grillo e Casaleggio».
Viene trasmesso un filmato dal blog di Grillo in cui il comico si dichiara dispiaciuto per l’intera faccenda ma, allo stesso tempo, prende atto che i quattro non sono più in sintonia col Movimento.
Tutto sommato, gli ospiti dell’Arena trovano coerente Grillo ed incoerenti i cosiddetti “dissidenti”; secondo Toti, essendo i CinqueStelle entrati in Parlamento sposando una linea intransigente, ora non possono aspettarsi altro, perciò chi non è in linea col leader dovrebbe dimettersi.
Veniamo quindi all’intervista al comico ligure: un paio di domande in realtà, ma trasmesse in due parti durante la puntata, in modo da alimentare l’attenzione.
Riguardo alla riluttanza nei confronti dei talk show, Grillo risponde che la tv è immagine, che i trucchi di regia sono funzionali a rafforzare un punto di vista falsato; ecco perché «noi ci andiamo con delle garanzie». Rispetto al mancato incontro con il Presidente della Repubblica invece, Grillo ribatte: «E che ci vai a fare?» ironizzando poi sui corazzieri. Il punto però è un altro: «Dovrebbe restituire legittimità al Parlamento, non si governa con i decreti legge» e, a tal proposito, il problema è che non si riesce a fare le leggi perché in un decreto viene inserito tutt’altro: la Tav nel femminicidio, i soldi alle banche nel decreto Imu. «Sul femminicidio e l’Imu -conclude- siamo tutti d’accordo, la votiamo in mezz’ora, ma sul resto no».
Si continua a parlare di politica con Ornella Piredda, poi entra in studio Dominique, la ragazza protagonista di un vecchio filmato de Le Iene (3/11/2009) in cui denunciava le avance di un docente dell’università di Catania in cambio della promozione al suo esame. Il professore è stato recentemente condannato, perciò Dominique è stata invitata a L’Arena: la ragazza si è sentita dire che i panni sporchi si lavano in casa, oltre ad essere stata oggetto di battutine e prese in giro.
Infine, Giovanna Vignola, nel cast de La grande bellezza, dove interpreta la direttrice di un giornale. La Vignola racconta come recitare sia una catarsi per la sua acondroplasia, l’emozione della sua famiglia alla notizia della candidatura all’Oscar. In particolare, il suo ruolo è la dimostrazione che anche chi è affetto da “nanismo” può aspirare al cinema; del resto a lei interessa più la sua associazione sull’acondropasia che la carriera da attrice, e questo ruolo può essere proprio un esempio per dare forza alle famiglie.
La puntata odierna termina qui, con un grande in bocca al lupo al film di Sorrentino. Appuntamento a domenica prossima.