Dopo la sigla, si comincia presentando la giuria, tutta composta da extracomunitari. Al momento, la classifica è guidata dal Sud Italia.
Entriamo dunque nel vivo della puntata, iniziando con la sfida tra le tre macroregioni d’Italia.
Il primo comico a salire sul palco è Giuseppe Giacobazzi, da Ravenna, città piena di rotonde stradali. Pare sia stata l’ultima città ad essere abbandonata dai tedeschi, ma solo perché non riuscivano ad uscirne.
Dal nord, una voce che vuole dire la sua sulla sanità: Maurizio Lastrico. Monologo lirico il suo: un esercizio stilistico in versi sulla sua esperienza dal dentista.
Dal sud Pino Campagna, di Foggia. Dice che la Puglia è l’unica zona d’Italia a non essere entrata in Europa, e si parla delle due lingue di Bari vecchia e Bari nuova.
Luca e Paolo lanciano lo sketch dei Cugini Merda, che sono andati a trovare Maria De Filippi nello studio di C’è posta per te. Paolo: “Ha fatto più danni lei che zio Michele”.
Al rientro in studio, i conduttori lanciano la prima categoria della serata: i “Presunti innocenti”. La carrellata del servizio comprende Roberto Formigoni, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola.
Primo collegamento con il Presidente della Repubblica dei comici Pino Caruso: “L’onestà non paga, se vuoi essere onesto devi farlo gratis”.
Seconda eccellenza: “Ho spiumato un milionario” con Paola Ferrari, Elisabetta Tulliani ed Elisabetta Gregoraci.
Per ora, la situazione tra le varie aree è di parità. Ma il presidente di giuria cambia il punteggio, votando per il Sud e poi per il Centro che ora sono, rispettivamente, primo e secondo classificato.
Torna l’imitazione di Laura Boldrini: “Il Natale è un attacco sessista alla donna, chi ha deciso che Gesù Bambino e Babbo Natale debbano essere maschi?”
A proposito della Dama Bianca, l’orchestra intona una canzone a tema. Primo blocco pubblicitario.
Si riparte con il filmato inviato dai Marò: una canzone-parodia su come il governo italiano abbia gestito male l’intera vicenda, occupandosene a parole ma di fatto lasciando soli Latorre e Girone, ai quali rimane solo l’appello della Carrà. Il brano è Gente di mare.
Riprende la gara con i comici: Nino Formicola,il cieco che prende parte a una gita 5 Stelle e Baz, con un pezzo-musical. Bove&Limardi sulla crisi: al Sud non esiste, perché tanto il lavoro non c’era comunque.
Prima candid della serata: una complice vestita da zingara, testa il capitale umano dei tassisti di Nord, Centro e Sud. Diciamo che nessuno si dimostra disponibile, ecco.
E’ il turno di Virginia Raffaele, oggi nelle vesti di Nicole MInetti in una cartolina da Rimini.
Ancora pubblicità.
Vediamo ora a confronto i panini camogli di Nord, Centro e Sud; giudice, Edoardo Raspelli.
Per il centro, Andrea Pierroni, da Roma: un incidente in macchina nella capitale non si augura a nessuno, perché chiunque si trovi nelle vicinanze vorrà dire la sua. Seguono Balbontin e Ceccon, genovesi. Giobbe Covatta invece, racconta l’esperienza di chi decide di andare all’ospedale: l’ambulanza arriva dopo 40 minuti, e l’autista canta “Uno su mille ce la faaaa”.
Spazio alla nuova eccellenza italiana, i “Fulminati”: Paolo Brosio, Karim Capuano e Aldo Grasso, i primi due improvvisamente convertiti alla fede; il terzo alla Taodue.
Quarta categoria: “Uomini che picchiano le donne”. Ci si riferisce al cinema per Giancarlo Giannini e Aberto Sordi, ma non per Stefano Dambruoso.
Ci viene poi riproposta un’eccellenza già mostrata domenica scorsa, i “Saranno Sorrentini”, riguardante i filmmaker che promettono faville: Il terzo segreto di Satira, The Pills e The Jackal.
Veniamo dunque alla classifica: per ora è in testa il sud.
Ci avviamo verso la fine della puntata; ancora una candid sul capitale umano, con un’anziana attrice che chiede aiuto ai passanti per comprare dei preservativi.
Entra in studio Pino Caruso: “lo Stato può diventare un participio passato”.
Ultimo break pubblicitario.
In chiusura, interpretata da due membri della Rimbamband, la celebre gag di Jerry Lewis alla macchina da scrivere. Infine, la classifica, risultato di televoto e giuria: vince il sud. Ma il risultato è destinato a cambiare nelle prossime settimane.
Giass è migliorato nel ritmo, ma continua a ricordare la televisione del passato di Antonio Ricci; la comicità ricalca quella del Drive In e le atmosfere in studio guardano indietro nel tempo. Interessanti invece gli spunti sui Marò e la Boldrini, entrambi volti a scardinare il tabù secondo cui non si ride di alcuni argomenti.
In attesa degli ascolti di domani, l’appuntamento è per domenica prossima.