Più tardi, Silvio Berlusconi sarà ospite di Barbara D’Urso su Canale 5.
Ma vediamo cosa è successo in questo appuntamento dell’Arena. La prima ora del programma è stata dedicata a Papa Wojtyla e Papa Roncalli, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, oggi beatificati con una funzione celebrata da altri due Papi, Ratzinger e Bergoglio. Nello studio di Massimo Giletti, i vaticanisti Marco Politi (Il Fatto Quotidiano) e Giacomo Galeazzi (La Stampa), la corrispondente tedesca Costanze Reuscher (Die Welt)e l’attore Giorgio Pasotti, in promozione per la fiction Non avere paura, che racconta il legame di amicizia tra Papa Wojtyla e la guida alpina Lino Zani.
Infine, come uomo di Chiesa, Giovanni Bittozzi che, davanti a possibili obiezioni su questa beatificazione, risponde che il santo non è un uomo che non ha mai sbagliato, ma una persona con dei limiti. Un santo, chiosa Bittozzi, è un modello ma non il modello in assoluto, che invece è Dio.
Sposa la stessa tesi Giacomo Galeazzi, che afferma: «Sono entrambi modelli di santità, non uomini perfetti».
Vengono riscostruite le due figure papali attraverso le testimonianze di prelati e non che hanno vissuto al loro fianco; c’è spazio anche per un intervento registrato di Navarro Valls, ex portavoce del Vaticano. Per
Non manca il collegamento da Piazza San Pietro, con Ilenia Petracalvina: a Roma sono arrivati ben 800mila pellegrini da tutto il mondo.
Terminata la prima parte, si cambia decisamente argomento: si passa al dipendente l’Atac in malattia che però cantava al night. Da qui alle privatizzazioni e poi ai falsi invalidi e ai falsi ammalati, il passo è breve: ne discutono Mario Sechi, Carla Ruocco (M5S), Ernesto Carbone (PD); in collegamento, Antonio Di Pietro. Infine, prima dell’intervista conclusiva, si parla anche dei medici di Ragusa accusati di false certificazioni.
Come anticipato, la puntata congeda i telespettatori con un’intervista a Giovanni Toti, che anticipa quella di Silvio Berlusconi a Domenica Live. Riguardo al leader di Forza Italia, Toti dichiara che «Berlusconi è sempre stato in sintonia con gli umori degli italiani, precorrendo gli avversari politici», esprimendo in seguito la convinzione che occorra rinnovare Forza Italia. Il conduttore gli ricorda gli abbandoni celebri del partito, ma Toti ribatte che Bonaiuti, Scajola, Bondi sono tutti casi molto diversi tra loro. Ad ogni modo, nonostante la sentenza «ignobile», secondo Toti «Berlusconi in campo fa la differenza».
Appuntamento a domenica prossima.