Vi avevamo già anticipato alcuni monologhi,ma il teaser mostrato oggi in conferenza stampa aggiunge altri dettagli particolarmente divertenti riguardo alle candid. Ad esempio, vedremo un nonno in carrozzella dimenticato dal nipote durante l’attraversamento delle strisce pedonali. Nipote che, ovviamente, come racconta l’anziano ai passanti increduli, non è interessato altro che a mettere le mani sulla pensione. In un’altra candid un aspirante politico, per risolvere il problema della disoccupazione, propone di togliere il lavoro alle donne : «Non ci crederete –racconta lo stesso Montanini- ma qualcuno che ha firmato c’è stato. Abbiamo avuto una ventina di adesioni. Basta mettere un banchetto per mobilitare le persone».
Lo scopo principale è di ridere dell’ipocrisia, provocando la gente sui temi di costume della nostra società: a delle provocazioni limite, le risposte sono state altrettanto forti. Attraverso le candid, si cerca un raccordo con la professione di comedian dello stesso Montanini che considera questa opportunità un’occasione «per fare in tv quello che faccio nei locali».
E prosegue: «Tutti gli attori hollywoodiani passano per la stand up comedy, persino Jim Carrey». Per quanto riguarda gli argomenti trattati, sappiamo già che non ci sarà la satira come siamo abituati a vederla nella tv italiana, cioè trattata come commento politico. «Nei miei monologhi -prosegue il comico fermano- non si parlerà di politica nello specifico, perché voglio che i miei monologhi non abbiano la data di scadenza come lo yogurt: se io commento quello che ha detto ieri Renzi, domani sarà già vecchio e superato».
Ma come nasce l’ispirazione? «Parto da esperienze personali; non farei mai un monologo su qualcosa che non ho vissuto sulla mia pelle»; per le candid invece, è stato fatto un lavoro autoriale diverso. Un format che, a giudicare dalle immagini viste, non passerà inosservato per chi si troverà davanti allo schermo a quell’ora: l’impressione è di essere davvero davanti a qualcosa di nuovo. «Finora -conclude il direttore Vianello- la comicità ha fatto parte di Rai tre, ma sempre declinata in maniera particolare. La terza rete ha una lunga tradizione satirica, ha Crozza. Discorso a parte per Gazebo che, pur in maniera ironica, fa informazione, e potremmo definirlo “gonzo journalism” ».
In attesa della messa in onda, l’aspettativa di Rai Tre è piuttosto alta: il pubblico reagirà da nemico? Alcuni si, ma è indubbio che non rimarranno indifferenti.