La camorra ormai allunga le sue mani sull’intero territorio e si allarga a macchia d’olio all’estero. Ma in Gomorra la serie, al via questa sera su Sky Atlantic, sono Scampia e Napoli il centro del potere perverso, in particolare quel quartiere famigerato delle Vele, uno scempio di cemento, gigantesco opera di un folle: scale a cielo aperto in una piramide mostruosa, bianca di calce,porte miserrime in corridoi bui e sporchi, luride abitazioni dove si lotta per la sopravvivenza.Qui imperano ed hanno buon gioco,due bande feroci, i Savastano e i Conte che si contendono a colpi di kalamiskov e dinamite il potere del lucroso commercio.Non importanoi vite ammazzate, tutto si giustifica con qualsiasi mezzo pur di mantenere il primato indiscusso di boss.
Questa storia vuole mostrare la faccia vera della camorra, come si moltiplica, come riesca a fare prosliti tra la povertà; ma questa non è una scusante, anzi. Scampia, Ponticelli o i quartieri spagnoli di Napoli sono abitati anche da gente normale, famiglie, lavoratori, un popolo sano, onesto. Napoli si ricorda con amore per la magnificenza dell’arte, l’affascinante bellezza naturale delle sua Costiera, la musica, il bel canto, la sua storia, i suoi musei, i suoi grandi artisti, il ricordo di migranti, tantissima gente che vive ,soffre e sorride malgrado tutto.
Ma “Gomorra”, è un’altra cosa, un viaggio lungo, efferato, dove si racconta una realtà che esiste,feroce e spietata. Stefano Sollima supervisiona e dirige sei episodi, Francesca Comencini e CLaudio Cupellini i restanti. Sollima è un caposcuola nel genere, conosciuto nel mondo, arricchisce una sceneggiatura di professionisti,asciutta,essenziale,rigorosa, fuori dai denti,priva di sbavature, di paure, di ipocrisie e rigorosamente attinente alla dura realtà, con il coordinamento editoriale di Stefano Bises,Fasoli,Rampoldi,Gravino e Maddalena Ravagli.
Un kolossal Tv, con oltre 30 settimane di riprese, tra Napoli, Ferrara, Barcellona. Un cast di attori legati al territorio in una produzione imponente prodotta in primis da Sky Italia, Cattleya, Fandango e Beta Film. Già venduto in 40 paesi nel mondo, acquistato sulla carta. Sollima regista e sceneggiatore arriva da “Crinini”, soprattutto dal successo planetario di “Romanzo criminale”, prodotto da Sky.
Gomorra, il nome arriva da lontano, dalla Bibbia, fu una delle cinque città distrutte da Dio per la corruzione dilagante dei suoi abitanti e Gomorra è Scampia in tutta la nefandezza. La storia raccontata nasce da una idea di Roberto Saviano.
Gomorra e’ il libro verità di Saviano, che ha venduto 10 milioni di copie nel mondo e 3 soltanto da noi. Al libro ha fatto seguito un illustre film firmato da Roberto Garrone che vinse a Cannes il Grand Prix della Giuria. Scrivere della criminalità organizzata è coraggio di pochi. La camorra è spietata,non perdona, anche dopo anni è in agguato. A raccontare i segreti della feroce “onorata” società, si muore. Una volta,anni fa, Enzo Biagi disse a Saviano:”Te la faranno pagare. Questo paese non sopporta che siano raccontati fatti che possano arrivare a molti.”
La inevitabile sentenza si è avverata. Dal 2006 dall’uscita di Gomorra, la giovane esistenza di Saviano è vissuta perennemente sotto scorta, quel libro è la sua espiazione e la sua condanna.
Infatti afferma: “questo successo è pesante, è il mio lavoro, non rinnego nulla ,ma si vive in una gabbia, la verità costa troppo, credo non sia nobile aver distrutto la mia vita e quella delle persone che mi circondano per cercare la verità. Non disponiamo della nostra libertà, non puoi frequentare persone, amici,senza doverli nascondere per il timore delle rappresaglie.Mi sono bruciato il vivere quotidiano, ho scritto tutto sulla vergognosa realtà, centinaia di morti scannati per via della faida. Sono stato tacciato da alcuni mezzi di comunicazione superficiali di diffamare quel territorio.Quindi diffama il territorio, non chi fa quel tipo di azioni, ma chi lo racconta?”
Andrea Scrosati, Vice presidente Programming Cinema Entertainment, Partner Channels e News di Sky , con Riccardo Tozzi e Domenico Procacci ricordano il grande lavoro di Saviano e di tutto l’apparato realizzatore del progetto.
Andrea Scrosati va giù e aggiunge:” Sono orgoglioso di questo prodotto, è un grido alla vergogna ed un’accusa a quel mondo. Siamo soddisfatti, veniano dal successo di “Romanzo Criminale” di Sollima. E non è vero affatto che “Gomorra” sia un cattivo esempio per i giovani, semmai è una vera e propria denuncia.