Don Mazzi, fondatore della comunità Exodus impegnato da trent’anni nel recupero dei giovani tossicodipendenti, per la prima volta esprime il suo parere su Suor Cristina, divenuta oramai un fenomeno mediatico a livello internazionale.
Che ne pensa della religiosa la cui immagine è esplosa nel talent Voice of Italy?
Io la ritengo un personaggio positivo. Ha una voce molto bella che impressiona e commuove. E’ un inno alla gioia. Ne apprezzo, soprattutto l’obiettivo di avvicinare i giovani attraverso il dono che ha ricevuto dal Signore.
La grandissima popolarità non potrebbe rappresentare un pericolo?
Deve continuare a comportarsi come ha fatto finora, cercando di stare lontana dalle problematiche negative legate alla popolarità. Non deve cioè farsi prendere la mano e lasciarsi fagocitare dal fenomeno mediatico che rischia di diventare.
Troppo per una ragazza di soli 25 anni, non trova?
Io spero davvero che al suo fianco ci sia una guida che la indirizzi nel modo giusto per affrontare un settore molto difficile. Mi auguro, insomma che sia matura per sapersi difendere. Il mondo dello spettacoilo è pieno di insidie dalle quali non è facile proteggersi. Insomma mi auguro per lei una popolarità che non contamini la sua immagine pulita.
Come spiega le critiche dalle quali è stata investita in Italia, mentre all’estero ha ottenuto un coro unanime di consensi?
Io non mi meraviglio, ogni fenomeno divide e fa discutere, Suor Cristina ancor di più perché è una religiosa. Ma lei fa bene a comportarsi come sta facendo: va avanti per la sua strada senza dare molta importanza alle malelingue che la criticano.
Come giudica la performance di una suora sul palcoscenico televisivo?
Innanzitutto la tv è di tutti. E poi anche il nostro mondo, quello religioso, ha bisogno di personaggi come Suor Cristina, artisti che, nel nome del Signore, portino avanti un messaggio di fede e di ottimismo rivolgendosi soprattutto ai giovani.
E’ cambiato l’atteggiamento del Vaticano nei confronti dei religiosi che si dedicano allo spettacolo?
Io me lo auguro di cuore, voglio che tra di noi ci siano bravi artisti e grandi voci. Il giudizio sprezzante dei vecchi soloni lo lasciamo a loro stessi, noi guardiamo con simpatia i giovani religiosi che hanno un messaggio da comunicare anche attraverso lo spettacolo.
Eppure nel 1999, Rai2 mandò in onda una puntata speciale del programma Furore condotto da Alessandro Greco con protagonisti preti e suore che cantavano e ballavano. Accadde una sorta di finimondo. Oggi è cambiato qualcosa?
Allora avemmo contro tutte le autorità della Chiesa, Radio Maria ci criticò per giorni e anche l’Avvenire ci attaccò. Solo perchè avevamo dato un’immagine moderna del religioso che partecipa alla vita dei giovani e frequenta la tv nel tentativo di proporre il Vangelo in maniera goiosa. Eppure quella puntata, del 19 febbraio 1999 con la sfida canora “Suore vs Preti”, fece registrare 6.807.000 telespettatori e la cifra record del 26,53% di share. Adesso sembra che le autorità ecclesistiche siano diventate più aperte. Personalmente mi fa piacere vedere le consorelle di Suor Cristina che la applaudono dalla platea di The Voice. E’ un bel messaggio.
Ci sono altri religiosi impegnati nello spettacolo?
Certamente, a cominciare da padre Nike, il prete ballerino. E non dimentichaimo Suor Paola che con le sue apparizioni televisive e il suo amore per il calcio ha contribuito a svecchiare l’immagine tradizionale di chi indossa l’abito talare.