I conduttori aprono salutando il pubblico dopo aver saltato la puntata di mercoledì scorso; Teo Mammucari si concede la solita battuta sulla Blasy che è bella anche vestita. Siamo al penultimo appuntamento con il programma di Italia Uno.
Il primo servizio è di Luigi Pelazza: Traffico di immigrati verso il nord Europa. La iena documenta il viaggio di uomini libici che cercano di raggiungere i Paesi del nord passando attraverso l’Italia: il viaggio viene a costare dai 10 ai 15mila euro. I cittadini libici sono obbligati ad emigrare in questo modo perché non hanno il permesso di lasciare il proprio Paese; di solito cercano di riunirsi ai loro familiari.
I trafficanti li portano a destinazione su un furgone: più la meta è lontana, più ci sono passaggi intermedi da effettuare. Pelazza viene ingaggiato come autista da un tizio detto “L’Argentino”, che alla fine viene smascherato dalla iena e arrestato dalla polizia: rischia fino a 15 anni di carcere.
Giulio Golia ci racconta la storia di Maria, che ha dovuto lasciare il suo appartamento per via della fognatura rotta; la donna si ritrova ora a vivere in macchina da sette mesi. Il quartiere in cui è avvenuto il fatto si chiama Arghillà, a cinque minuti da Reggio Calabria, divenuto ormai La terra di nessuno. Chi non ha un’abitazione, sfoda le porte di quelle poche rimaste libere; per evitare l’occupazione abusiva, la società che le gestisce le mura.
A causa delle fognature rotte e dei cattivi odori, i bambini vengono portati spesso all’ospedale; persino le punture di zanzara diventano pericolose. Ad Arghillà la situazione di marginalità è drastica: rapine, immondizia, criminalità; in un simile contesto, il rischio che i ragazzi possano entrare in contatto con la ‘Ndrangheta è alto. Nelle palazzine, molti hanno sistemato gli appartamenti a proprie spese; alcuni hanno chiesto di essere regolarizzati, ma senza successo. Ad aggravare la situazione, il Comune è commissariato per mafia, dunque senza sindaco; pare quindi che nessuno possa assegnare un nuovo alloggio alla signora Maria. Il problema a monte sono le fognature, ma i costi sono troppo alti per ripararle; eppure a Reggio Calabria sono stati spesi ben 13milioni di euro per un ascensore in centro.
Dopo il primo blocco pubblicitario, si torna ad Arghillà con Giulio Golia: Antonio ha occupato un immobile quando non era di nessuno (la ditta che lo costruiva è fallita e ha abbandonato i lavori), l’ha sistemato da solo e poi ha fatto richiesta di regolarizzazione.
La situazione sembrava procedere per il meglio, ma sono arrivati i vigili che potrebbero sequestrarla: pare che Antonio non abbia presentato la richiesta nei tempi previsti dalla sanatoria. Il giudice ha rifiutato la sospensione dello sfratto: Antonio e la moglie devono lasciare la casa; la loro bambina rischia di essere affidata ai servizi sociali.
In tutto ciò, l’intero palazzo è in realtà abusivo; come si può sfrattare qualcuno da un immobile che sulle carte è fantasma? Grazie all’intervento delle Iene il caso viene riconsiderato, ma casi simili sono destinati a ripetersi.
Si rientra in studio; i conduttori lanciano un nuovo servizio che alleggerisce i toni della puntata. Filippo Roma infatti, veste i panni del Moralizzatore e si occupa del matrimonio finito di Valeria Marini con Giovanni Cottone.
La missione consiste nel convincere i due a non annullare il sacro vincolo; la Marini non si dimostra molto felice alla presenza della iena.
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Luigi Pelazza raddoppia: Come ci succhiano i soldi dal telefonino. Navigando in rete con i supporti mobili, basta sfiorare alcuni banner pubblicitari per trovarsi abbonati a un servizio mai richiesto. Com’è possibile senza aver fornito nessun estremo per il pagamento né un consenso all’acquisto?
Pietro Giordano dell’Adiconsum spiega che le compagnie telefoniche dovrebbero controllare e bannare questo tipo di aziende. Il costo è di 5 euro a settimana, e il credito viene risucchiato.
In studio si scherza sulla baba di Conchita Wurst, vincitrice dell’Eurovision Song Contest; Ilary Blasi ha indossato la barba. In più, è pure vestita da suora: due fenomeni mediatici in uno.
Paolo Calabresi ci parla di disabilità: Chi si fa carico di Luca? In una scuola di Roma, Luca, un ragazzo disabile, non deve essere preso in braccio per essere portato a mangiare con i suoi compagni al piano inferiore. Per tutto l’anno scolastico precedente, ha dovuto mangiare da solo; quest’anno si sono fatti carico della sua situazione, gli insegnanti di sostegno con uno sforzo fisico notevole che potrebbe mettere a repentaglio la loro salute.
Matteo Viviani torna sul tema della sottrazione di minori: Come funziona il business dei bambini. Viviani intervista l’avvocato Francesco Morcavallo, ex giudice dei Tribunale dei minorenni; l’uomo porta avanti da anni una battaglia contro la facilità con cui i bambini vengono portati via dalle loro famiglie.
Gli allontanamenti dovrebbero essere effettuati solo in casi gravissimi che invece, dati alla mano, risultano una minoranza: dietro c’è l’interesse economico di chi gestisce le case famiglia.
Nella provincia di Trento ci sono veri e propri casi di conflittodi interessi: nonostante la legge lo vieti, alcuni giudici onorari del Tribunale, ricoprono ruoli di direzione di comunità per minori; l’ipotesi è quindi che si persegua l’interesse economico a discapito dell’interesse dei bambini e dei ragazzi. Raggiunto da Viviani, la Presidentessa del Tribunale dei Minori non risponde.
Eccoci all’atteso servizio di Andrea Agresti: I tassisti in rivolta. Al centro della protesta, un’applicazione che permette di avere un autista senza alcuna telefonata: il prezzo è del 20% più alto rispetto a un normale taxi, però la tariffa viene calcolata solo nel momento in cui inizia il viaggio, senza distinzioni di orario o di giorni festivi. I tassisti considerano Uber illegale, a differenza del car sharing.
Non bisogna inoltre dimenticare che i costi di una licenza sono alti, mentre con Uber si può diventare facilmente autisti. Occorrerebbe dare ai tassisti gli strumenti che permettano loro di competere alla pari con il cambiamento, ma questo spetta alla politica.
Nadia Toffa ci illustra i Blog pro anoressia, detti pro ana: si tratta di siti tenuti da persone con disturbi alimentari che diffondono informazioni su come non assimilare cibo e calorie. Si va dal vomito, all’ingerimento di cotone bagnato con succo d’arancia al punirsi fisicamente dopo aver mangiato (il cosiddetto “binge”): la regola è che non si è mai abbastanza magri.
La Toffa parla con un signore e una donna, Monia, che le raccontano le loro esperienze: la seconda in particolare, le dice che nessuno che non si odi già riuscirebbe per esempio a vomitare, con o senza siti. Lei prende persino sei lassativi al giorno e non riesce a vedersi nuda, tanto da lavarsi a pezzi: Monia ha anche una figlia, e in gravidanza è riuscita a prendere solo cinque chili; essendo consapevole della sua malattia, teme di passare alla bimba il suo rapporto morboso con il cibo.
Ancora pubblicità.
Si rientra con un altro servizio che è un vero pungo nello stomaco: Morto durante un fermo dei carabinieri, di Mauro Casciari. Il filmato si apre con i video registrati dalle persone del quartiere in cui è avvenuto il fatto: A Firenze Riccardo Magherini, 41 anni, ha un attacco di panico, e inizia a urlare chiedendo aiuto. Intervengono i carabinieri; l’uomo muore nelle loro mani.
La versione ufficiale è decesso dovuto a un infarto causato da abuso di droga; in realtà il corpo dell’uomo si rivela poi pieno di ecchimosi e sangue. I testimoni raccontano che Riccardo era in grande stato di agitazione: nel video si sente l’uomo chiedere un’ambulanza mentre i quattro carabinieri intervenuti lo riempiono di calci; Riccardo è disperato, grida che lo stanno ammazzando.
Chiunque abbia visto la scena dalla finestra di casa sua, fornisce la stessa versione dell’episodio; naturalmente quella dell’Arma è diversa.
Seconda puntata di Non ti conosco ma ti bacio…al buio!, direttamente da X Love. Nina Palmieri fa baciare per la prima volta dei perfetti estranei dopo averli bendati.
Altro blocco pubblicitario, poi un momento leggero: Il sexy lavaggio di Enrico Lucci. In aperta campagna, in provincia di Rieti, esiste l’autolavaggio dei sogni maschili: protagoniste donne in perizoma e reggiseno, un proprietario che si premura di fornire un servizio che non sia volgare, e clienti vedovi con la moglie che li guarda da lassù. C’è pure un baldo giovane che spera si investa a favore di altre iniziative simili.
Torna Filippo Roma, alle prese con Il giallo vaticano che non piace al Papa. In occasione della canonizzazione dei due Papi Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, sulla terrazza della Prefettura Vaticana è stato organizzato un ricevimento con buffet per 200 ospiti; l’evento è stato documentato da Dagospia nella sezione Cafonal.
Il Cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura, lo trova in contrasto con lo spirito di Bergoglio che, pare, si sia arrabbiato parecchio: l’iniziativa è stata finanziata da alcuni sponsor, ma Versaldi sostiene di non sapere chi possa essere il responsabile, pur avendo in mente alcune ipotesi.
Di fatto, il mistero sul buffet rimane.
Angelo Duro propone un altro capitolo delle Olimpiadi dell’illegalità: un iPhone a terra a Lisbona, Palermo e Valencia.
Cristiano Pasca alle prese con una medium: Parli coi morti? Ti metto alla prova! La iena conosce una sensitiva che sostiene di comunicare con i morti: rilascia regolare fattura, ma gli dice che il nonno si è ricongiunto con la cara nonna. Ma fortunatamente la donna è ancora viva e vegeta.
La puntata si avvia alla conclusione: entra in azione il mago Sim Sala Teo.
Appuntamento a mercoledì prossimo con l’ultima puntata della stagione!