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In studio Angela Finocchiaro, che viene intrervistata dalla Ceran e dalla Aprile: le due giornaliste, una di rosso e l’altra di bianco vestite, pongono le proprie domande una per volta, in una sorta di fuoco incrociato sulla Presidentessa della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Poco dopo, si aggiunege anche la Margorani.
Si comincia con le riforme passando per Renzi, con il quale “niente pare più impossibile”; riguardo alla giovane età della Boschi, la Finocchiaro sostiene che chi ha più esperienza deve metterla al servizio di chi ne ha meno.
Questa era l’anteprima; parte quindi la sigla. Al rientro viene lanciata la domanda a cui gli spettatori potranno rispondere sul sito del proramma: “Berlusconi merita la fiducia, si o no?”
Si passa quindi a presentare gli ospiti: Matteo Richetti(Pd), Paolo Romani (Forza Italia), Vittorio Zucconi.
La Aprile rimane defilata in questo segnmento di talk; intanto la Ceran lancia il primo servizio, su Beppe Grillo e l’atteggiamento del Movimento 5Stelle riguardo la riforma del Senato.
Durante il talk, sullo schermo scorrono i tweet. Eccezion fatta per i volti della Ceran e colleghe, Millennium si configura presto come uno dei tanti talk show che siamo abituati a vedere in tv.
Poco dopo si collega Dario Fo, a cui viene chiesto di Grillo e come il leader del M5S dovrebbe comportarsi nei confrotni di Renzi;per il premio Nobel, Grillo dovrebbe dialogare con il premier. Interviene anche la Margorani, in diretta da Porto Rotondo: dalla piazza della cittadina sarda, la giornalista chiede di Berlusconi ai presenti, e loro raccontano la sua vita a Villa Certosa.
Primo blocco pubblicitario. Si riparte, ancora, con la chiusura di Villa Certosa in un breve servizio in cui le persone del posto dicono che Berlusconi lì ha portato solo del bene, che in giro manca il suo movimento.
La Ceran introduce quindi Matteo Salvini, collegato da Strasburgo.
La trasmissione procede in maniera classica, alternando il talk ai servizi chiusi: Romani non si lascia sfuggire l’occasione di dire che Berlusocni è un “perseguitato giudiziario”. Si prosegue con alcune inviate sulle tracce dei finanziatori di Forza Italia.
Che fine ha fatto Ruby? Dalla partecipazione di Berlusconi alle riforme al processo per induzione alla prostituzione, il passo è breve.
La Aprile fa perciò il punto su colei che “ricorderemo come nipote di Ruby”: intato è diventata maggiorenne. All’angolo con lei, Paniz: “Ruby era una buagiarda patentata, ma Berlusconi aveva la ragionevole convizione che fosse chi diceva”. La Aprile lo incalza mettendo in campo una certa ironia, e per un attimo rubando la scena alla Ceran.
Subito dopo, la collega Margorani si occupa dell’alluvione: gli imprenditori denunciano che il territorio non è stato messo in sicurezza e lamentano l’assenza delle istituzioni.
Va in onda un servizio sui pescatori che, per adeguarsi alle normative europee, dovranno elencare il pesci presi utilizzando i rispettivi nomi in latino.
Dopo il secondo blocco pubblicitario, si accende il dibattito tra Zucconi e Salvini, che porta avanti la sua tesi dell’uscita dall’euro.
Nei minuti finali arriva il risultato del sondaggio: il 78% vota per il no. Romani ci tiene a sottolineare che si tratta degli spettatori di Rai Tre, dunque di sinistra; la Ceran a sua volta evidenzia che non si tratta di un semplice televoto, ma di un vero sondaggio, dato che il risultato è l’elaborazione di una serie di domande.
La puntata si conclude qui, appuntamento a martedì prossimo.