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Tratto dal celebre romanzo di Dostoevskij, in linea con la sua missione pedagogica, con questo sceneggiato la Rai fece conoscere al suo pubblico ancora poco alfabetizzato una delle grandi opere di cui avrebbe trovato difficoltosa la lettura.
Adattato in sei puntate da Giorgio Albertazzi, che ne interpretò anche il protagonista, L’Idiota venne trasmesso dal 26 settembre al 17 ottobre. Nel ruolo del principe Myškin, appunto Albertazzi; in quello del suo alter ego passionale Rogožin, Gian Maria Volonté. Ad interpretare Nastasja Filippovna, l’oggetto del desiderio intorno a cui ruota la storia, Anna Proclemer; nei panni della bella Aglaja Epančín invece, Anna Maria Guarnieri.
{module Google richiamo interno} Trasposizione fedele dell’opera dello scrittore russo, lo sceneggiato si apre con una lunga introduzione: ben due minuti di intro parlata che lascia poi spazio alla scena iniziale in cui Myškin e Rogožin si conoscono in treno mentre il primo sta tornando dalla clinica in Svizzera, luogo in cui era stato ricoverato a causa dei mali che lo affliggevano. Si tratta di attacchi epilettici a causa dei quali, agli occhi altrui, il principe viene considerato un “idiota”.
Privo di sentimenti negativi, animato solo da una sincera bontà e un’ incontaminata fiducia verso il prossimo, l’eroe di Dostoevskij si trova al centro di un universo in cui i personaggi agiscono in preda ai più profondi istinti umani; al loro confronto, nel corso dell’opera, l’assenza di questi istinti lo rende umanamente migliore rispetto agli altri esseri umani. Sino al finale, in cui il protagonista sembra essere tornato lo stesso “idiota” seduto nel vagone del treno.
Se ne Il Dottor Antonio eravamo davanti ad un’opera teatrale in presa diretta, ne L’Idiota no: con il passare degli anni infatti, non solo è cresciuto il numero delle puntate, ma è cambiato il modo di girarle. La televisione si affranca dal teatro, creando i propri linguaggi, ma ne mantiene ancora l’impostazione: la recitazione degli attori ad esempio, ha un’impostazione ad esso fortemente debitrice.
Per quanto riguarda gli spettatori invece, vi è la consapevolezza di parlare ad un pubblico ingenuo, tanto che, in apertura, viene spiegato che l’intento è quello di rappresentare un uomo completamente buono.
Diretto da Giacomo Vaccari, lo sceneggiato si può vedere su YouTube.