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Si decisero alcune modifiche sostanziali ai programmi della settimana. Un dosaggio diverso dei generi da alternare. Per ragioni precise: un’analisi dettagliata dell’ascolto e del gradimento del pubblico, in base ai dati che il Servizio Opinioni della Rai ogni giorno rilevava. Il pubblico era tutt’altro che statico: una massa che mutava e che presentava esigenze diverse.
I programmatori avevano sempre in mente una massima elementare: ciò che piace oggi, domani potrebbe lasciare del tutto indifferenti. Così c’era per quei tempi lo sforzo costante di variare i programmi per farli aderire a ciò che il pubblico prediligeva. Così si tentarono trasmissioni nuove: dopo, si osservavano le reazioni degli ascoltatori: potevano suggerire – queste – di continuare per quella via, di apportarvi alcune modifiche, oppure di abbandonarle del tutto.
{module Google richiamo interno} Il cambiamento iniziò domenica 3 luglio 1966, quando nello stesso giorno, e in orari differenti, videro la luce due nuove trasmissioni, destinate a durare molto nel tempo: una fu Gran Varietà (di cui ci occuperemo più avanti), la domenica mattina sul Secondo Programma e l’altra Per voi giovani, nel primo pomeriggio, sul Programma Nazionale. E’ di questa ultima che qui vogliamo occuparci.
Dicevamo, che la Rai aveva iniziato a porre attenzione al mondo dei giovani: ecco con Per voi giovani questo interessamento fu palese. Il programma fu trasmesso senza interruzioni (se non quelle stagionali) per dieci anni, dal 3 luglio 1966 al 25 giugno 1976, sia sul Programma Nazionale (poi Primo Programma ed ora Radio1) sia sul Secondo Programma (ora Radio2) della Rai. Andava in onda nel pomeriggio nei giorni feriali e, per un certo periodo, anche la domenica, per quasi tutta la sua storia su 5 giorni la settimana, ma occasionalmente anche su 3. Il programma era registrato in anticipo, come era in uso all’epoca, anche per consentire un controllo da parte della censura Rai, e solo per un breve periodo è stato trasmesso in diretta (Per voi giovani estate, 1970).
Per voi giovani, condotta inizialmente da Renzo Arbore, che la ideò con Anna Maria Palutan, Maurizio Meschino, Anna Maria Fusco e Maurizio Costanzo, ebbe in seguito altri conduttori. Con questa trasmissione lo stesso Arbore tentava di ampliare l’orizzonte rispetto a Bandiera Gialla, uscendo dal solo ambito musicale per trattare anche altri argomenti di interesse nel mondo giovanile.
Per voi giovani adottò la struttura del “contenitore” (poi diventata consueta in tv), dove si parlava di musica ma anche di temi che interessavano i giovani, di informazione, di viaggi, all’interno perfino corsi di inglese o altre discipline considerate interessanti per le fasce di età indirizzate. In un’epoca dove il monopolio della Rai era totale, questa trasmissione si contraddistinse come uno dei pochi programmi che fece conoscere ai giovani di allora la musica rock straniera, soprattutto di genere “progressive”, soprattutto di provenienza inglese, meno frequentemente americana, ma anche gruppi o cantanti italiani che non venivano altrimenti trasmessi.
Per voi giovani, come dicevamo, fu condotta all’inizio direttamente da Renzo Arbore e poi affidata a tutta una generazione di nuovi conduttori –disc jockey. I conduttori erano personaggi diventati poi in gran parte noti giornalisti o dirigenti della Rai, come Paolo Giaccio, Carlo Massarini, Mario Luzzatto Fegiz, Raffaele Cascone, Fiorella Gentile, Teresa Piazza, Mariù Safier, Michelangelo Romano, Claudio Rocchi. Buona parte della nuova musica, almeno quella considerata da Renzo Arbore e poi dai suoi collaboratori e successori accessibile ai giovani talenti, passò nella trasmissione, a cominciare dalla sigla, che per lunghi anni fu Glad dei Traffic di Steve Winwood.
Per voi giovani fu importantissima nella stagione dei cantautori, trasmettendo all’inizio degli Anni ’70, oltre a Lucio Battisti, già fenomeno di classifica, i primi lavori di Francesco Guccini, presentato come l’autore delle canzoni dei Nomadi, o i primi brani di Venditti e di De Gregori, presentati insieme, perché insieme avevano prodotto, una facciata per uno, il loro primo disco Theorious Campus. La trasmissione fu anche un trampolino di lancio per tanti altri cantautori, più o meno affermati, come Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Ivan Graziani, Rino Gaetano, Eugenio Finardi, Claudio Rocchi, fino ad arrivare a Fabrizio De Andrè, ma anche Alan Sorrenti, Claudio Lolli, Yuri Camisasca, Mimmo Locasciulli, Renzo Zenobi, Franco Battiato.
La chiusura del programma, nel giugno 1976, coincise, non a caso, con l’affermazione di massa, a partire proprio dal 1976, delle prime radio libere, che si rivolgevano, con un’offerta di programmi molto più ampia, allo stesso target, non più monopolizzato. Da ricordare, inoltre, nell’ultima parte del suo ciclo, la presenza di un critico musicale non molto tenero con la produzione italiana, Riccardo Bertoncelli, in quegli stessi anni impegnato nel progetto della rivista Muzak.