Crede che riuscirà a immedesimarsi in atmosfere così drammatiche?
Quando si è presentata l’opportunità di condurre Amore criminale, ho lottato per diventarne la padrona di casa.E’ una trasmissione che ho sempre seguito, fin dalla prima edizione. E, poi, da anni aiuto le donne in difficoltà attraverso una mia associazione.
Riesce a entrare nel modo di pensare e di agire di donne che poi vengono assassinate dai loro uomini?
Sto proprio cercando di fare questo: entrare nella psicologia di donne che pensano di vivere un grande amore nei riguardi di uomini dai quali, invece, sono brutalmente maltrattate. Spero di poter dare un contributo importante ad un programma che è già molto forte e vuole insegnare come si comprendono e si percepiscono i segnali di allarme fin dall’inizio. Ci metterò tutto il mio cuore e la sensibilità, perchè è un dramma che sta assumendo dimensioni enormi.
Può una semplice trasmissione televisiva incidere in maniera determinante per evitare queste stragi?
Intanto cominciamo a inculcare nell’animo femminile, il dubbio di non essere oggetto di un amore sano ma, al contrario, di un sentimento malato e pericoloso. I segnali di allarme ci sono sempre e vanno colti in tempo. Nel 2012, ad esempio, sono state 124 le donne uccise dall’uomo che affermava di amarle. Una ogni tre giorni, un numero che fa davvero rabbrividire.
Ci spiega come si svolgeranno le singole puntate di Amore criminale?
Innanzitutto, come in passato, daremo voce alle donne che, purtroppo, non ci sono più. Ma, in apertura di programma, ospiteremo quelle che invece, sono riuscite ad accorgersi del pericolo, a venirne fuori e si sono così salvata la vita. Racconteranno, in studio, la loro drammatica esperienza, e cercheranno di rappresentare una voce di speranza per tutte coloro che si trovano in situazioni difficili e magari, non hanno la forza di uscire dal labirinto di terrore nel quale sono imprigionate.
Ci sarà anche una presenza maschile, nella trasmissione, come segno di solidarietà per questo sofferente universo femminile?
Come era già avvenuto nell’edizione precedente, in ogni puntata, un attore rappresenterà, simbolicamente, il punto di vista maschile, leggendo una pagina degli atti giudiziari legati alla storia raccontata. Ci saranno Enrico Brignano, Giobbe Covatta, Enzo Decaro, Massimo De Francovich, Giulio Scarpati e Nicolas Vaporidis.
Lei è un’attrice, non una conduttrice. Cosa può aver convinto gli autori a volerla al timone del programma?
Matilde D’Errico, autrice di Amore Criminale insieme a Maurizio Iannelli e Luciano Palmierino, mi hanno semplicemente detto “ci sembri la persona giusta, quella che può rappresentare l’amica, la vicina, la compagna in grado di far sentire la propria voce e la propria vicinanza alle donne” Io mi sono sentita gratificata e subito ho capito di volere assolutamente questa conduzione. Inoltre, proprio agli autori si deve l’aver capito l’importanza e la forza della televisione nel raccontare questo tema che sarà affrontato sotto ogni punto di vista: violenza fisica, psicologica, economica.
Ci racconta le storie delle donne protagoniste delle puntate?
La protagonista della puntata d’esordio è Antonella di Solofra (Salerno) che cerca di difendere la madre da un compagno geloso e possessivo. L’uomo per sbarazzarsi di lei, le spara sei colpi sul viso. Poi ci spostiamo a Carpi (Modena) dove Giuseppina, moglie e madre, viene ammazzata a coltellate da un marito gelosissimo che aveva persino riempito l’appartamento di telecamere per controllarla: avvertiva la possibilità di essere abbandonato. Alice era di Torino: separata con due figli si innamora di un uomo molto più giovane di lei. Si accorge però che questo legame, per il bene dei figli, non può andare avanti. Il suo giovane compagno rifiuta di lasciarla e l’ammazza colpendola alla testa con una chiave inglese.
Barbara, 36 anni, italo-somala, abbandonata dalla madre a due anni, pensa di aver trovato l’uomo che può renderla felice, un collega affascinante e colto. Ma purtroppo lui la accoltella in piena notte. Debora, una giovane operaia della provincia di Biella, viene tormentata da un ex fidanzato per anni, con appostamenti e telefonate notturne. Da lui viene accoltellata dinanzi alla fabbrica in cui lavorava. Adriana, studentessa di 19 anni di Sora (Frosinone) è uccisa dal fidanzato che pensa sia stato da lei tradito. Particolarmente tragica la sorte di due fratelli transessuali Aha e Valentina che si trasferiscono a Torino per rifarsi una vita. Ma entrambi vengono ammazzati dai rispettivi compagni. L’ultima puntata ha per protagonista Maria Rosaria, aspirante giornalsita di Cosenza, dove lavora in una tv privata. La giovane viene ingannata da un compagno del quale si fida che la massacra in macchina con 14 coltellate.