{module Banner sotto articoli}
Interferenze ripercorre in modo cronologico i programmi più importanti e gli eventi che sono diventati oggetto di racconto televisivo: dal 1994, l’anno di nascita del preserale di Raiuno con “Luna Park” e della discesa in campo di Berlusconi attraverso un videomessaggio televisivo, agli anni di passaggio dal vecchio al nuovo millennio che hanno visto l’esplosione della cosiddetta era del format d’acquisto e l’arrivo in Italia del programma evento più discusso del piccolo schermo “Il Grande Fratello”; fino ai giorni nostri segnati dal proliferare dei canali tematici, del digitale terrestre, dall’accresciuta offerta di Sky e da un rinnovamento dei generi, che vede nel factual uno dei maggiori successi della tv contemporanea, passando attraverso il talent show.
{module Google richiamo interno} Quattordici capitoli di un racconto che ripercorre e rilegge i programmi e la loro influenza sulla società, attraverso la viva voce dei protagonisti intervistati in ogni puntata: da Paolo Bonolis a Maurizio Costanzo, da Bruno Vespa a Milly Carlucci, da Piero Angela al volto pop di Carla Gozzi, da Milena Gabanelli a Federica Sciarelli, da Neri Marcore a Carlo Conti, da Francesco Facchinetti a Mara Maionchi.
Alcuni esperti della televisione e dei media, inoltre, analizzano e commentano le trasformazioni e gli eventi più significativi avvenuti in questo ventennio, tra loro Alessandra Comazzi, giornalista e critico televisivo, e Giorgio Simonelli, docente di storia della televisione.
Di seguito la sinossi della prima puntata di questa sera, dal titolo “1994”
La Rai lancia Luna Park, il gioco a premi preserale condotto dai volti più noti di Rai Uno, da Pippo Baudo a Mara Venier, da Fabrizio Frizzi a Milly Carlucci nella prima edizione, a cui si uniranno nelle edizioni successive altri conduttori come Giancarlo Magalli e Paolo Bonolis. È il tentativo da parte della Rai di contrastare l’enorme successo de La ruota della fortuna di Mike Bongiorno, in onda su Canale 5. Un esempio significativo di “contro programmazione” messo in atto dalla televisione pubblica per consolidare la sua posizione all’interno del duopolio Rai/Fininvest legittimato dalla legge Mammì di qualche anno precedente. Comincia così uno scontro destinato a segnare in maniera profonda questi vent’anni di tv: la guerra degli ascolti (già inaugurata dalla nascita del TG5 in contrapposizione al TG1) tra la televisione pubblica a quella commerciale di proprietà di Silvio Berlusconi, l’imprenditore lombardo che sceglie proprio nel 1994 di scendere in politica.
E lo fa utilizzando uno dei media che conosce meglio, la TV, attraverso un messaggio preregistrato per comunicare al paese quella che passerà alla storia come la sua “discesa in campo”. Una guerra scandita dal passaggio di programmi e conduttori da una fazione all’altra. Un esempio tra tutti, il programma Beato tra le donne, il varietà estivo del 1994 di Rai1 condotto con grande successo da Paolo Bonolis che, in dieci anni dalla prima emissione, verrà mandato in onda in diverse reti: prima in Rai, poi su Canale5 e, infine, di nuovo su Rai1 nel 2003.
.