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Valsecchi era presente alla proiezione, ed è salito sul palco del Festival insieme al direttore artistico Carlo Freccero. Il Bosco è il primo thriller della Taodue; questa volta, racconta Valsecchi, siamo davanti ad una serie che non è in linea con i prodotti Taodue che siamo abituati a vedere, dove solitamente vengono proposti personaggi coraggiosi inseriti in una cronaca romanzata.
Il Bosco è il tentativo di proporre qualcosa di diverso, un’idea accarezzata da diverso tempo; una serie su cui lo stesso Valsecchi sembrerebbe avere molte aspettative. Se il genere è inedito per la Taodue, non lo sono però i suoi protagonisti: la Giulia Michelini di Squadra Antimafia e il Tredicesimo Apostolo Claudio Gioè.
Sul palco del Roma Fiction Fest sono poi saliti i tanti attori del cast e gli sceneggiatori, tutti curiosi di vedere per la prima volta l’episodio finito. L’intera serie è composta da quattro puntate, e potrebbe essere l’apripista per altre fiction ad alta tensione.
Nina Ferrari, laureata in psicologia, ottiene una cattedra per insegnare all’università: torna così, dopo anni di assenza, nella sua cittadina d’origine. Qui cerca di ricostruire il rapporto con il padre, ricco imprenditore della zona, dopo la scomparsa della madre: quando era piccola infatti, la mamma l’aveva abbandonata in un bosco raccomandandole di non seguirla; da quel momento la donna era sparita.
È in quello stesso bosco fuori dalla cittadina che il destino porta nuovamente Nina: nella sequenza iniziale, mentre sta guidando sulla strada di casa, vede una ragazza che sta scappando. Bionda, capelli lunghi, la insegue un uomo incappucciato; Nina però, verrà colpita prima di poterlo riconoscere.
Il mistero inizia così, infittendosi con il passare del tempo, fino a quando Samantha, la ragazza che scappava, viene trovata morta. Chi l’ha uccisa? Chi è l’uomo incappucciato? Gli indizi sembrano portare verso Alex, interpretato da Gioè, assassino che ha appena finito di scontare la pena, ma è chiaro che come soluzione narrativa sarebbe troppo scontata.
Oltre a Giulia Michielini e Claudio Gioè, la serie è interpretata da Andrea Sartoretti, Mimmo Migneni, Gianmarco Tognazzi, Massimo Curcio, Ivano Marescotti, Giuseppe Tantillo; il vero protagonista è però il bosco, che sembra esercitare una forza magnetica sui personaggi, attraendoli sempre a sé.
{module Google richiamo interno} Fotografia accattivante, montaggio ansiogeno quanto basta, Il Bosco recupera vecchie suggestioni, relegate nella nostra infanzia: la bambina con la mantellina che corre nel bosco, Nina bambina, riporterà subito alla mente Cappuccetto Rosso.
Le dimensioni temporali si alternano: il passato si riaffaccia con continui flashback, la realtà si confonde con la dimensione recondita della paura, alimentata da questo groviglio di alberi da cui tutti fuggono per poi, inevitabilmente, farvi ritorno.
Un prodotto nuovo dunque, ma che, non possiamo fare a meno di notare, non rinuncia ad alcune scene stereotipate, fastidiosamente prevedibili. Ad esempio i colleghi che accolgono subito la nuova docente con gentilezza, anzi, invitandola ad una cena di beneficienza che si terrà proprio quella sera; i ragazzi che all’ingresso della nuova insegnante notano quanto sia carina; la “matrigna cattiva” che esclama uno scontato «Pietro farà come dico io» riferendosi al futuro marito (padre di Nina). Sottotitoli per udenti e vedenti a cui la fiction italiana, nonostante i propositi d’innovazione, è ancora troppo affezionata.