La fiction che i telespettatori attendevano in video fin dallo scorso gennaio, doveva arrivare sugli schermi di Canale 5 a marzo. A circa una settimana dalla messa in onda ha subìto un ulteriore slittamento, forse a causa dell’uscita sul grande schermo, dell’ultimo film di Bova dal titolo “Buongiorno papà”. E di solito un artista, per ragioni strategiche, non mette mai in promozione due lavori contemporaneamente. Infatti la pellicola cinematografica gli ha consentito di essere ospite in una serie consistente di trasmissioni della tv pubblica.
Non solo: meraviglia che, adesso, a fine stagione, quando tutte le produzioni televisive stanno per chiudere i battenti, Canale 5 scelga di mandare in campo una fiction che pure nella prima parte aveva avuto un seguito consistente. La miniserie pilota, infatti, aveva conquistato il 25% di share medio nelle due puntate andate in onda,
Il merito di Raoul Bova era di aver portato all’attenzione del piccolo schermo il mondo del nuoto calandosi nel ruolo di un campione che conduce ad importanti vittorie la squadra dei suoi allievi I ragazzi del Sole. Giovani provenienti dalla strada, con gravissimi precedenti penali che sembravano non poter avere alcun futuro nella società civile. Invece proprio da quella realtà emarginata, infettata da mafia e delinquenza organizzata, è emersa una speranza concretizzatasi addirittura nella conquista della medaglia d’oro nei campionati nazionali di nuoto. Tutto questo era accaduto nella miniserie pilota. E anche la serie attuale continua sul medesimo trend. Ancora una volta, anzi, più che mai in questa serie, i telespettatori si troveranno di fronte ad una storia educativa di cui l’attore e’ non solo interprete, ma anche ideatore, produttore, e soprattutto regista. Con Come un delfino, Bova firma la sua prima regia televisiva, ma sottolinea che intende continuare a fare l’attore. Raoul Bova ha creduto moltissimo nell’importanza del nuoto come protagonsita di una fiction tv, anche perchè è stato lui stesso appassionato e campione nella disciplina.
Ma, spiega ancora Bova: “il valore della fiction è che non si parla solo di nuoto, ma anche di coraggio, voglia di riscatto e impegno nella lotta alla mafia e alla delinquenza organizzata. E’ insomma la storia che ognuno vorrebbe raccontare ai propri figli spiegando loro che solo la legalità, la forza di andare avanti e non arrendersi mai, sono le armi vincenti nella vita. Proprio perchè è una storia edificante e costruttiva, è importante che venga proposta in un momento così difficile e precario”, dice Bova. Che continua: “in questo contesto la storia potrebbe continuare all’infinito perche porta avanti i valori dello sport che a mio parere è importantissimo. Io credo che dovrebbe essere praticato nelle scuole fin dalla più tenera età”.
Come un delfino- la serie, inizia con I ragazzi del Sole che, dopo aver vinto la medaglia d’oro, grazie al supporto professionale e psicologico del campione Alessandro Dominici (Raoul Bova), devono prepararsi per le selezioni dei Mondiali di nuoto. Con grandi sacrifici sono riusciti a ristrutturare una piscina sequestrata a una famiglia mafiosa, ma proprio a pochi giorni dalla conclusione dei lavori, una fortissima esplosione la distrugge completamente. Non solo, nell’attentato rimane ucciso uno dei ragazzi Nazi (Damiano Russo).
Bisogna ricominciare tutto e cercare una nuova piscina dove allenarsi. Ma non in Sicilia. Alessandro Dominici aiutato da Don Luca (Ricky Memphis) porta i suoi ragazzi a Roma, dove torneranno ad allenarsi nella modernissima struttura Tiber gestita da Ugo (Paolo Conticini). Ma naturalmente le difficoltà sono tante. Durante una gara di allenamento uno dei ragazzi accusa un grave malore e viene ricoverato in coma farmacologico.Dominici si sente in colpa. Per lui le angosce sembrano non finire mai, ma per fortuna si ritrova accanto Anna interpretata da Giulia Bevilacqua, una giornalista che era presente allo scoppio della piscina e potrà aiutare Alessandro Dominici a far luce completa sul fatto.
Nel cast ci sono anche Tony Sperandeo nel ruolo del mafioso Totuccio, Maurizio Mattioli che interpreta Spartacus,aiutante di Don Luca. Le musiche sono di Ennio Morricone, il consulente artistico è Stefano Reali.