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Parte l’inseguimento, De Silva sembra essere senza scampo ma per un pelo la polizia non riesce a prenderlo. Rosy, sotto effetto di droghe lentamente inizia a ricordare qualcosa della sua vita. Intanto Veronica Colombo è sul punto di costituirsi, spinta dalla sorella Lara ma Ettore Ragno arriva appena in tempo per minacciare di morte Lara e portare via Veronica che, insieme alla famiglia Ragno, diventa latitante.
Protagonista indiscussa della puntata è Rosy Abate: se durante i primi tre episodi la mafiosa ha avuto un ruolo secondario, questa volta la maggior parte delle azioni girano intorno alla sua figura. De Silva cerca di farle tornare la memoria e le annuncia che suo figlio è stato ucciso. Intanto il covo del mafioso è stato trovato sia da Calcaterra che dai Ragno. Polizia e mafia si scontrano in un contrasto a fuoco, non pochi i momenti di tensione e se De Silva riesce a scappare anche questa volta, fugge dalla sparatoria anche Rosy che nessuno riesce più a trovare.
Con questa puntata sembra tornare al passato, azioni, sparatorie, cambiamenti improvvisi, novità inattese e Rosy protagonista. Squadra Antimafia torna finalmente a stupire il suo pubblico. I colpi di scena sono continui, Rosy chiama Calcaterra e le rivela dove è nascosta, il vicequestore arriva ai giardini dove la ragazza si trova ma Pulvirenti avverte in tempo De Silva che fa prima della polizia e riesce a rapirla per la seconda volta.
{module Google richiamo interno} Il lavoro di Sandro Pietrangeli continua in carcere, ma per l’infiltrato iniziano i guai. Don Carmine sembra aver capito che c’è qualcosa che non va ed ordina il suo omicidio, ma in cucina, quando Sandro sta per essere pugnalato alle spalle con un coltello, interviene il suo compagno di stanza Gigi, l’uomo che fino a quel momento si era finto muto, gli salva la vita perdendo la propria.
Così la copertura di Sandro salta. E mentre le indagini sui Ragno si bloccano, Rosy finalmente torna a ricordare la sua vita precedente, la morte di suo figlio e decide di uccidersi buttandosi in mare, De Silva riesce a salvarla e il vero colpo di scena arriva proprio in questo istante, il mafioso lascia intuire che il piccolo Leonardino in realtà potrebbe non essere morto.
Ma le speranze dei telespettatori svaniscono dopo poco, De Silva porta infatti Rosy al cimitero a trovare il suo bambino ed è proprio li che finalmente Calcaterra la trova, il momento è di alta tensione, il vicequestore riesce a prendere De Silva, ma è poi costretto a lasciarlo andare quando si accorge che Rosy si sta per suicidare. E se le relazioni e i sentimenti continuano ad essere lasciati in secondo piano, sempre più ovvia sembra l’imminente separazione tra Lara e Calcaterra che sembra invece molto coinvolto dalla storia di Rosy.
Arceri, ex infiltrato, sta per essere ucciso da De Silva ma questa volta Calcaterra arriva in tempo e ormai convinto che ci sia qualcuno molto vicino alla Duomo che avverte il mafioso fa credere a tutti che Arceri è morto. Ancora non si capisce che ruolo ha l’uomo ma sicuramente la sua presenza diventa sempre più essenziale ed è proprio lui a confessare a Calcaterra che Pulvirenti è con Crisalide.
Il giudice riesce a scappare prendendo come ostaggio il questore Licata ma non riesce a sopravvivere, sarà proprio De Silva, suo socio, ad ucciderlo, ma nelle tasche del giudice, Calcaterra trova una lettera rivelatrice, con spiegato cosa è Crisalide e chi sono tutti gli affiliati: banche, istituzioni, lo Stato, nessuno è innocente.
Arceri intanto scappa dall’ospedale, Calcaterra decide di far uscire Rosy dalla clinica, l’incontro tra Stato e Mafia conclude questa puntata, ricca di avvenimenti che si sono susseguiti secondo dopo secondo, Squadra Antimafia è tornata a coinvolgere il suo pubblico.
L’appuntamento è per lunedì prossimo, 21.10, Canale5
Qui la puntata di sette giorni fa.