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Aoki è tra i 5 dj più richiesti al mondo ed è arrivato sull’isola nel 2007 per suonare l’electro. Ha iniziato in una delle piste minori del Pacha e lui e la sua musica rappresentavano la versione punk della dance, come egli stesso ha dichiarato. In quello stesso anno ha vinto come miglior set ai Dj Awards, riconoscimento che gli ha spalancato nuove porte. “Il 2008 però è stato un anno orrendo a Ibiza. La mia musica non piaceva e gli altri dj non mi volevano lì. Era difficile farsi ascoltare se non si suonava la minimal techno” ha confessato. Alle telecamere di Rai 2 ha anche spiegato come mai durante i suoi set lanci torte in faccia al pubblico: “L’idea mi è venuta guardando un video musicale e ora è a tutti gli effetti parte del mio show. Ad alcuni piace farsela tirare, ad altri invece piace guardare”.
Alle immagini dell’intervista si alternano quelle del dj set di Steve Aoki al Pacha di quest’estate. Sono le 6 del mattino e Benny Benassi raggiunge il collega per dargli il cambio, invece Aoki – prima di andar via – gli propone un “back2back”, ovvero una condivisione della console. Ecco quindi che il pubblico in delirio ha davanti a sé due dj di spicco pronti a incendiare la pista. Benassi, che partito da Reggio Emilia ha conquistato l’America, parla così del suo amico: “Io e Steve ci incontravamo durante i festival americani. Siamo molto legati; mi piace quel che fa con la sua etichetta discografica, perché dà molto spazio ai giovani”. Quando gli viene chiesto un parere sul grande successo attuale dei dj, risponde così: “Sarà difficile creare un altro fenomeno come Guetta e Avicii, la tecnologia continua a fare passi da gigante e ha contribuito ad allargare molto la scena. Diventa ancora più complicato emergere tra tanti”. E prosegue: “Ora è più importante quel che combini in console, non quali dischi metti, perché i ragazzi vogliono filmare e mettere i propri video sui social network. Un po’ mi rattrista, ma va bene così”.
Nel frattempo il sole sta sorgendo, Steve Aoki lascia al collega il pieno controllo della pista e confessa: “Adoro quest’isola ma bisogna saperla vivere al di là della vita notturna. Ho scoperto la sua bellezza nel mare e nel verde. Se fai solo festa e di giorno dormi ti perdi il meglio”.
Dopo questa ampia parentesi si è passati alla storia di Alessandro Gaeta e Rossano Lucidi, promoter del “Flower Power” che è stato premiato a fine estate 2014 come miglior party dell’isola.
Rossano è arrivato a Ibiza nel 1990 e già da ragazzino organizzava feste della domenica pomeriggio. Alessandro invece ha iniziato come ballerino a 18 anni ma il suo chiodo fisso era l’organizzazione di eventi. Così i due, conosciutisi durante una partita di calcio e divenuti amici dopo una furiosa lite, hanno dato vita al loro party che si ispira al movimento nato a fine anni ‘60 in California in opposizione alla guerra del Vietnam. I giovani di quel periodo si vestivano colorati, proponevano un rapporto armonioso con la natura e valori nuovi: erano soprannominati “figli dei fiori”. Per promuovere il party a Ibiza, Alessandro e Rossano organizzano una sfilata in spiaggia per reclutare pubblico. Vengono poi mostrate immagini della festa con musica anni ’60 e primi anni ’70. Il pubblico è molto variegato: si va dai diciottenni fino ai settantenni e tutti si vestono da hippie.
Al “Flower Power” lavora anche Nicola, performer che impersona Jim Morrison: “Ibiza è piena di opportunità. Non è stato facile spiegare ai miei genitori che volevo fare il performer, ancora oggi pensano non sia un lavoro a livello professionale” ha spiegato.
Infine Party People Ibiza ha incontrato il livornese Ilario Alicante. Arrivato sull’isola nel 2008, ha iniziato a vendere nei bar i biglietti per le serate; poi è divenuto dj e le telecamere di Rai 2 ce lo hanno mostrato in azione nella serata Cocoon dell’Amnesia. “Ogni volta che vengo a Ibiza cambia il mio umore. Quest’isola ha un’energia speciale e una certa spiritualità che si percepisce” ha rivelato entusiasta.
L’appuntamento è per lunedì prossimo su Rai 2 con la quinta puntata di Party People Ibiza.