Mattia Lever (team Cocciante) : il piccolo di casa Clerici
Vincitore dell’edizione 2010 de “Ti lascio una canzone” e fan sfegatato di Brian Adams, Mattia Lever è il concorrente più giovane tra i dodici finalisti di questa prima edizione di The Voice. Dicono di lui che “a casa fa il chierichetto… Ma quando canta si scatena!”. Alle blind audition se lo sono litigato in quattro, ed ha fatto incetta di complimenti indifferentemente. Il pubblico spingeva affinché scegliesse il “Toro Loco” Piero Pelù, ma Mattia ha preferito affidare la propria ugola alle cure del maestro Riccardo Cocciante, che ha da subito dimostrato di avere grande fiducia nei mezzi del ragazzo.
Durante le battle ha avuto vita facile nel vincere il duello contro i gemelli Tibello, fornendo una discreta interpretazione della “Sere nere” di Tiziano Ferro. Uno dei suoi punti deboli, secondo Raffaella Carrà, è la sua scarsa presenza scenica, che si traduce in goffaggine quando tenta di apparire più sciolto sul palco. Approdato al Live Show, non ha ancora mostrato, a nostro avviso, quei progressi che il suo coach si auspica riescano a trasformarlo in un artista completo.
Ma neppure ha sfigurato; né quando Cocciante gli ha assegnato la bellissima “Angels” di Robbie Williams, e neppure quando il suo mentore ha deciso di complicargli un poco la vita facendogli cantare “Meraviglioso” di Domenico Modugno. Al di là della sua bravura, Mattia può poi far affidamento su di una nutrita schiera di fan, i quali lo seguono dai tempi del programma condotto da Antonella Clerici. Non a caso, nelle due serate del Live Show, è sempre stato promosso dal televoto. Nonostante la giovane età, ha inoltre dimostrato di saper far tesoro dei consigli che gli vengono dati: durante l’ultima esibizione, infatti, ha limitato al massimo i propri movimenti sul palco proprio per evitare di manifestare quell’impaccio che non piace per nulla ad una donna di spettacolo come la Carrà.
In base alle nostre pagelle, la sua media-voto è di 6,6
Veronica De Simone (team Carrà): Il delicato “caschetto biondo” di Raffaella
Il suo esordio alle Blind era stato spumeggiante: quattro coach su quattro pronti a contendersela, dopo averla sentita cantare “At last”. Dopo qualche tentennamento, Veronica De Simone aveva esclamato “La Carrà tutta la vita!”. E la sua scelta, abbinata al suo look (molto simile a quello della giovane Carrà), ha offerto al buon Pelù ottimo materiale sul quale costruire i suoi bonari sfottò alla Raffa.
Di Veronica, sin da subito, ha colpito la spontaneità. Nel corso delle battle, questa sua leggerezza le ha permesso di interpretare “Run baby run” di Sherly Crow assai meglio rispetto a Dafne Nisi, la concorrente eliminata. Va però detto, che questa fragilità di Veronica può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Durante la seconda puntata del Live Show, ha avuto delle difficoltà nell’esecuzione di “You are not alone”, non riuscendo ad arrivare come si deve in diverse occasioni. Poi è stata la volta di “Cuore”, brano portato al successo da Rita Pavone. E, nonostante non se la sia cavata male, anche allora Veronica ha mostrato una certa mancanza di mordente, quel mordente che ci vuole se si è intenzionati davvero a volersi mettere in discussione, come lei ha più volte dichiarato.
Durante l’ultima puntata del Live Show, l’abbiamo ascoltata cantare “Minuetto”, la meravigliosa canzone scritta da Franco Califano e resa immortale dalla voce di Mia Martini. Il pubblico ha dimostrato di amarla profondamente, sospingendola ad un passo dalla meta a colpi di televoto. Ma Veronica De Simone, se vuole sul serio provare a giocarsela con gli altri fino in fondo, dovrà necessariamente cambiare marcia, e “miscere utile dulci”, dove l’utile è quella grinta che ancora non le vediamo tirar fuori.
La media voto di Veronica De Simone è 6,6