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Un premier a suo agio, senza giacca ma in cravatta e camicia bianca, davanti a una conduttrice che gli dà del tu e lo interrompe spesso per lasciare spazio alla pubblicità.
La prima domanda è sulla legge di stabilità, a cui Renzi, con semplicità, risponde che bisogna tagliare a chi ha di più. E se le regioni si arrabbiano, così come molti altri, con calma, passerà.
Si passa poi all’informatizzazione della pubblica amministrazione, da rendere snella affinché gli italiani riescano a orientarsi e le imprese tornino a investire.
Per i primi tre anni di vita poi, il Presidente del Consiglio annuncia 80 euro per tutti i bambini che nasceranno a partire dal 2015, così almeno nessuno lo accuserà di promettere soldi per prendere voti, visto che i neonati voteranno tra 18 anni.
In seguito la D’Urso mostra gli appelli di alcuni cittadini alluvionati, e Renzi ammette di non essere andato a Genova per non fare la solita passerella politica. Poi aggiunge: in Italia può succedere un danno alluvionale, ma la reazione deve essere immediata; non è possibile che avvenga sempre negli stessi posti. Occorre una classe politica che sappia sostenere i cittadini: l’esempio è quello dell’Emilia Romagna, in cui stanno riaprendo le fabbriche.
Riguardo alle unioni civili, la proposta è già pronta: bisogna solo portarla in Parlamento.
La pubblicità è continua, tanto che Renzi, ripetutamente interrotto, si definisce ironicamente la pausa tra gli spot. Quando la D’Urso gli risponde che loro non hanno il canone, controbatte con un “non si lamenti”.
L’altro momento che ha caratterizzato la puntata è stata l’intervista alla madre di Marco Pantani, con cui si a aperta la puntata. Il caso infatti, è stato recentemente riaperto: la donna sostiene che i valori dell’antidoping fossero stati alterati e che, una volta resi pubblici, il mondo sportivo abbia abbandonato il ciclista a se stesso. Non solo: è convinta che sia stato ucciso, non che il suo fosse suicidio per overdose.
La vicenda si incrocia con le rivelazioni di Vallanzasca di alcuni mesi fa, il quale aveva raccontato di aver saputo in carcere che Pantani, ormai inarrestabile, avrebbe perso il Giro.
Viene trasmesso il video con le immagini della scena del crimine: era il 14 febbraio 2004. Gli oggetti presenti nella stanza sono stati toccati a mani nude, e nessun esame verrà effettuato sulla bottiglia che potrebbe essere stata usata per fargli ingerire la cocaina.
La stanza è a soqquadro; per terra, uno specchio che però, stranamente, è intatto. Inoltre, anche l’ora del decesso è stata cambiata rispetto a quella dichiarata inizialmente. L’avvocato della famiglia Pantani stoppa diverse volte la madre, che vorrebbe raccontare altri particolari.
Concluso il capitolo Pantani, si procede con l’eredità di Alberto Sordi. In seguito alla morte della sorella Aurelia infatti, si è parlato molto del raggiro che avrebbe subito dall’autista di fiducia della famiglia.
Giusto domenica scorsa ci chiedevamo quale nuova eredità avrebbe inaugurato la D’Urso, ed ecco subito la risposta: i Sordi. Comunque non bisogna dimenticare i vecchi fasti e i clienti più affezionati, quindi ecco che entra Manuela Villa.
La storia la conosciamo già: i dissapori con l’ultima compagna del padre, perciò sorvoliamo.
A Manuela Villa segue Matteo Renzi; si conclude in compagnia di Nino D’Angelo, cantante nazionalpopolare per eccellenza. Come rito vuole, anche per il protagonista di Nu jeans e na maglietta c’è una lettera strappalacrime che lo attende. Stavolta però non da un familiare, ma da una fan.
Appuntamento a domenica prossima.