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Dopo il primo caso, un altro e un altro ancora, fino ad esaurire i quattro appuntamenti della serie tv che potrebbe avere un seguito se il pubblico mostrerà di gradire. Naturalmente la fiction non verte solo sulle tinte del giallo: nella redazione di Bruno Palmieri, infatti, arriva una giovane giornalista (Maddalena, interpretata da Francesca Inaudi) e il vecchio cronista non immagina di avere con lei un legame molto profondo e intenso.
A scoprire le carte e a rivelargli chi è davvero Maddalena ci pensa Paola (Licia Maglietta), una sua vecchia fiamma che lui aveva completamente perso di vista e che tornerà ad avere un ruolo importante nella sua vita.
Nel cast, accanto a Proietti c’è Marco Marzocca che interpreta il ruolo di Fiocchi, il fotografo del giornale. Ma c’è anche Carlotta Proietti, figlia di Gigi che recita per la prima volta in tv accanto al padre. La sua è una piccola parte. Il regista della serie è Luca Manfredi.
Del suo personaggio, Bruno Palmieri, Gigi Proietti dice di avere apprezzato subito il suo bisogno di ricerca della verità: “Viviamo in un momento in cui se c’è qualcuno che cerca la verità o è matto o è uno perbene”, commenta l’attore che mancava dalla lunga serialità dal 2005.
Palmieri è, appunto, uno perbene che ha convinto Proietti a tornare alla fiction. Certo l’attore aveva anche interpretato alcune miniserie in due puntate, tra le quali San Filippo Neri di cui era stato il protagonista. Ma un prodotto con puntate maggiori di due, non ne aveva girate. Proietti ricorda con entusiasmo l’esperienza della lunga serie Il maresciallo Rocca di cui è stato protagonsita per dieci serie. Il progetto nato dalla penna di Laura Toscano, sceneggiatrice e scrittrice di grande talento prematuramente scomparsa, ha fatto il pieno di ascolti con cifre simili a quelle del Festival di Sanremo.
“Normalmente è il teatro la mia casa ma, ogni tanto, torno alla tv. Ammetto di essere terrorizzato dagli appuntamenti lunghi sul piccolo schermo: se non piacciono al grande pubblico son dolori e magari siamo costretti anche noi a cambiare canale. E’ diventato difficile trovare una fiction che va bene”.
Ed è altrettanto difficile fare un one man show alla vecchia maniera: “Ci penso, mi viene sollecitato ma lo ritengo molto pericoloso. E’ difficilissimo, in tv si è fatto tutto e i tempi sono cambiati, io sono uno abituato a fare le prove. Forse potrei realizzare qualche progetto in teatro da portare in tv. Vedremo”.
Una curiosità: la serie tv deve il suo titolo al proiettile, che il protagonista ha vicino al cuore, sparatogli molti anni prima che è troppo pericoloso estrarre.