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Sulla sparizione di Lilli Gruber dal video erano state avanzate varie ipotesi: tensioni e gelosie professionali per l’arrivo di Giovanni Floris, una malattia grave e improvvisa, un braccio di ferro fra l’editore e la giornalista. Chissà.
Quello che importa è che una delle migliori giornaliste su piazza sia tornata in video e lo ha fatto alla grande, con il Presidente del Consiglio in studio e l’editorialista Stefano Folli. Serata del 27 ottobre, data felice da ricordare per i fan di “Otto e mezzo” versione Gruber.
Con l’abituale eleganza, Lilli ha esordito ringraziando chi l’aveva sostituita nel periodo di assenza forzata dal video: “Ringrazio Giovanni Floris, così autorevole e affettuoso. E grazie al Presidente Matteo Renzi”.
Perché siamo tanto contenti per il ritorno in tv dell’ex mezzobusto del tg1? Intanto perché Lilli Gruber tiene alta la bandiera di una professione spesso mal rappresentata e frequentemente vilipesa. Secondo perché è una donna, il che non guasta in un Paese maschile e maschilista che usa le quote rosa o i volti belli delle ministre come foglie di fico, riducendo al minimo possibile il loro margine d’azione reale.
{module Google richiamo interno} La Gruber invece è la padrona di casa, quella che ha rimesso a posto Renato Brunetta senza batter ciglio, quella che formula domande ficcanti e precise senza compiacersene narcisisticamente, quella che affronta vari temi con garbo e spesso sta dalla parte delle donne, nel senso che non nasconde la propria felicità ogniqualvolta ne ospita una di livello, magari ignota al grande pubblico. E fra i meriti innegabili da riconoscere a questa signora forse un po’troppo rifatta, un po’ troppo gonfiata è che si è tenuta cara il vero jolly del suo programma, ovvero Paolo Pagliaro, il cui “Punto” è un regalo per gli ascoltatori: chiaro, approfondito, spiazzante, spesso ironico. Non teme l’ombra di quel collega che volutamente sta nell’ombra ma che è conosciuto e stimato nell’ambiente come pochi altri. Preferisce la qualità professionale (e del suo programma) rischiando di dover condividere il merito dei buoni risultati.
Dunque, bentornata Lilli. Ci mancavi. E non è un modo di dire.