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Cominciamo da Leo (Carmine Buschini). Il destino si accanisce contro il ragazzo che sembrava guarito dal tumore e si preparava a lasciare l’ospedale. Invece all’euforia, molto presto sopraggiunge la disperazione: il terribile male è ritornato,c’è stata una recidiva e tutto viene drammaticamente messo in discussione un’altra volta. Leo resta in ospedale e dovrà combattere ancora contro l’avanzare della malattia che, nel frattempo, si è impadronita di altri organi del suo corpo. Il finale non lo sveliamo, anche perchè ci sono delle differenze tra la fiction come è andata in onda in Spagna e la trasposizione italiana. Significa che quanto è accaduto in Spagna potrebbe non accadere nella versione di Rai1.
Toni (Pio Luigi Piscitelli) è uscito dall’ospedale alla fine della prima stagione. Ma lo ritroveremo. Il ragazzo ha deciso di voler diventare un infermiere. E vorrebbe lavorare nell’ospedale in cui è stato ricoverato come paziente. Ma ci sono dei motivi che glielo impediscono. Disposto a tutto, Toni cerca di intrufolarsi alla sua maniera tra le corsie per coronare il suo sogno. Non tutto sarà così facile, però.
Dei tre nuovi pazienti, due ragazzi e una ragazza, solo la giovane donna dovrà lottare contro il tumore. Gli altri due avranno patologie serie ma non gravi.
Altra novità della seconda stagione è lo spostamento dell’attenzione solo sui giovani pazienti. Mancheranno molte figure degli adulti, tra cui i genitori dei pazienti ricoverati. Tutte le interazioni saranno, dunque, tra i “braccialetti rossi” ai quali si uniranno i tre nuovi arrivati. In ospedale ci sarà ancora il dottor Alfredi, punto di riferimento dei giovani pazienti, interpretato da Andrea Tidona.
Intanto i protagonisti sono cresciuti. Già rispetto allo scorso anno si avverte una notevole differenza nel fisico di ognuno. Per questo motivo la terza serie nasce con l’intento di raccontare la fase di crescita dei giovani, seguendoli in tutte le proprie evoluzioni nel corso degli anni.
I giovani attori, sul set, hanno interpretato la propria parte con efficienza e serietà, recitando in maniera credibile. Fortunatamente, data la giovane età, la drammaticità dei ruoli che interpretano viene stemperata dalla sensazione di partecipare ad una sorta di gioco di gruppo che li ha consegnati alla notorietà. Oggi i protagonisti sono amati e famosi, acclamati e cercati ovunque. Ma se il successo dovesse svanire? Questa è la domanda più difficile alla quale rispondere che si sono posti anche gli attori adulti sul set.