Andare alla scoperta delle meraviglie del territorio italiano tra paesaggi, agricoltura e gastronomia: è questo l’obiettivo che muove da ben 17 anni “Melaverde”, appuntamento fisso della tarda mattinata di Canale 5.
Con una struttura molto essenziale, ma capace di attirare l’attenzione di chi è davanti al teleschermo, il programma riesce con grande semplicità e chiarezza a descrivere le bellezze spesso nascoste e poco valorizzate della nostra Penisola.
Il telespettatore, coinvolto attraverso il piccolo schermo in un viaggio ideale, può dunque entrare in contatto con culture ogni volta diverse, per tradizioni e anche per gastronomia, riuscendo, alla fine di ogni puntata, ad avere un quadro chiaro e ben disegnato delle meraviglie che il territorio italiano offre.
A dare quel tocco di garbo e simpatia alla trasmissione concorrono poi le due anime del programma, i conduttori. Ellen Hidding ed Edoardo Raspelli sono garbate guide per il telespettatore che deve ogni settimana orientarsi all’interno di piccoli mondi che può legittimamente non conoscere. La combinazione di questi elementi rende “Melaverde” uno dei fiori dell’occhiello della tv italiana sul fronte della divulgazione.
“Le Iene presentano Scherzi a parte”: una nuova veste per lo storico programma di Canale 5, che dopo tre anni di assenza, ritorna con al timone Paolo Bonolis. Lo showman romano, come d’abitudine, è il perno della trasmissione facendo un po’tutti i ruoli: presentatore, ma anche monologhista e intervistatore delle vittime di turno.
E gli scherzi? Ci sono, ma non sono così esilaranti come quelli delle edizioni passate. Anzi, talora possono risultare anche pesanti agli occhi degli spettatori.
In particolare, lascia piuttosto stupefatti la scelta, di cattivo gusto, adottata nel caso dello beffa ai danni del giornalista Paolo Brosio, da qualche anno convertitosi al cattolicesimo e fervente credente. Proprio su questo elemento si è basata la burla organizzata dagli autori: con il pretesto di un’intervista organizzata a casa sua, ha ricevuto una telefonata da un finto Papa Francesco, nel corso della quale si è sinceramente emozionato e commosso, convinto di parlare davvero con il Pontefice.
A farsa scoperta, Brosio è rimasto di sasso. Una reazione comprensibile: decidere di scherzare su un tema così delicato è quanto meno inopportuno e significa soprattutto urtare la sensibilità delle persone, a prescindere dalla religione in cui essi credano. Si può tranquillamente canzonare una persona su tanti altri argomenti, con risvolti realmente divertenti e surreali, e l’auspicio è che ciò possa concretizzarsi nella prossima, ultima, puntata.