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I primi ad esibirsi sono stati i Kutso con Elisa, un brano divertente di cui nelle scorse settimane si è parlato molto per i suoi riferimenti agli amoreggiamenti nelle sale dei cinema. Il pezzo si sta già facendo largo in radio da diversi giorni (i brani dei giovani sono infatti disponibili per l’acquisto e la trasmissione radiofonica da gennaio) e il gruppo ha portato un po’ di scompiglio sul palco con una performance molto scanzonata e per niente ingessata come spesso impone il protocollo sanremese.
Il rapper romano Kaligola ha affrontato proprio i Kutso per un posto nella finale di venerdì, ma non è riuscito ad avere la meglio sul gruppo. Il 17enne ha portato sul palco Oltre il giardino, che rivela una buona capacità di scrittura e una certa sensibilità. Presenza scenica però ancora alquanto acerba.
La seconda sfida delle “Nuove proposte” ha visto scontrarsi due artisti che meritavano, in egual misura, di proseguire la gara: Enrico Nigiotti e Chanty. Il chitarrista livornese ha vinto il confronto grazie al brano Qualcosa da decidere, pezzo molto radiofonico che resta subito in testa. Enrico ha carattere, sa stare sul palco e ha anche una buona dose di faccia tosta che lo aiuta. Esecuzione tecnica non perfetta, ma nel complesso ha convinto.
Più sofisticata e meno immediata invece la proposta di Chanty, che con Ritornerai ha unito la sua anima soul all’elettronica (combinazione che però, dal vivo, viene sempre un po’ penalizzata rispetto alla versione da studio). Complici forse l’acconciatura e l’abbigliamento, nelle inquadrature da lontano abbiamo notato una certa somiglianza con Leona Lewis.
Terminata la gara dei giovani, la puntata è proseguita con le esibizioni di 10 big, a cominciare da Nina Zilli: la sua Sola è un esercizio di stile blues con un bell’arrangiamento valorizzato dall’orchestra. Una proposta che rispecchia le passioni musicali dell’artista, che però dopo l’esordio di qualche anno fa con L’uomo che amava le donne non ha messo a segno grandi colpi.
Marco Masini ha portato una ventata di energia e ottimismo con Che giorno è, e pare aver ritrovato nuova linfa dal punto di vista artistico. Il brano è firmato con gli autori Camba e Coro, già al fianco di Alessandra Amoroso, e infatti non è difficile immaginare questo brano interpretato da lei.
Anna Tatangelo ha proposto Libera, pezzo scritto da Kekko dei Modà. Per lei vale lo stesso discorso fatto già ieri per Annalisa: grande voce, capacità interpretative ma canzone che rende tutto ciò completamente vano, o quasi. Nella classifica di ieri è andata a rischio eliminazione.
Raf non ha fornito un’ottima prova della sua Come una favola a causa di una bronchite che lo ha colpito in questi giorni. Ci riserviamo per questo di riascoltare il pezzo nella serata del venerdì per formulare un giudizio più lucido.
A metà gara sono arrivati i tre ragazzi de Il Volo con Grande amore. Un brano che sa di vecchio, del tutto tradizionalista, fatto appositamente per la platea di una certa età e per il pubblico non giovanissimo di Rai1. A metà tra pop e lirica è sembrato più un numero da musical, complice anche un’interpretazione molto caricata e coreografata in stile boyband. Ma a questo punto ridateci il balletto delle Lollipop di Sanremo 2002! Si è fatto tanto per cercare di svecchiare Sanremo e quest’anno l’obbiettivo sembrava raggiunto, ma l’eccessivo entusiasmo scatenato dall’esibizione de Il Volo non lascia presagire nulla di buono. Vincitori annunciati?
Un vento senza nome di Irene Grandi ha portato con sè una nuova immagine dell’artista fiorentina, più soft e matura. Il brano ha il pregio, come pochi altri, di distinguersi dalla massa e per questo, nonostante sembri sempre in procinto di decollare senza in realtà farlo mai, merita un secondo e forse un terzo ascolto.
Al di sotto delle aspettative, almeno per il monento, è stato Lorenzo Fragola. Siamo uguali è orecchiabile, leggera e interpretata anche bene, ma dall’accoppiata Fragola-Fedez forse ci si aspettava qualcosa di più incisivo. Il vincitore di X Factor forse ci aveva abituati troppo bene con il singolo di debutto, in inglese, The Reason Why. Senza alcun dubbio però il pezzo avrà una vita fuori da Sanremo.
In chiusura una tripletta di artisti che la classifica parziale ha collocato a rischio eliminazione: Biggio e Mandelli con Vita d’inferno (numero molto recitato in stile Cochi e Renato), Bianza Atzei con Il solo al mondo (la peggiore delle 3 canzoni firmate dall’onnipresente Kekko) e Moreno con Oggi ti parlo così, brano in cui ovviamente rappa ma si apre, in alcuni punti e senza risultati strabilianti, al cantato.