Vista la tua evoluzione artistica in molti ti hanno accostato a Jovanotti, che cosa ne pensi?
Lui è stato il primo che aperto la strada dal rap a qualcosa di diverso. Per me il passaggio invece è stato naturale e spontaneo.
Tuo fratello qualche anno fa ha scritto una canzone ironica su Sanremo, tu invece come vivi questa esperienza?
Io a Sanremo ci vado volentieri, e il fatto che io sia qui lo dimostra.
Ritieni che il pop sia più vendibile rispetto al rap?
In realtà il rap vende molto di più oggi rispetto al pop. Questo dimostra che il mio passaggio risponde a un’esigenza vera e non alla volontà di vendere dischi più facilmente.
Come hai scelto il brano da portare al Festival?
Non avrei mai fatto uscire Buona fortuna amore come singolo, l’avevo pensata proprio come traccia da cantare a Sanremo e da far suonare all’orchestra.
Ci sarà un tour?
Sì, partirà a maggio e sul palco con me ci sarà la band al completo.
Questa sera canterai Mare mare di Luca Carboni.
Non ho mai cantato brani di altri, per me è un’esperienza nuova. Luca Carboni mi ha dato la sua benedizione, dal momento che l’abbiamo stravolta nell’arrangiamento.
Hai sentito la tua famiglia dopo la performance?
Ho staccato il telefono, non voglio sentire nessuno fino a domenica perchè mi mettono ansia (ride, ndr)
Quanto c’è di Brando della tua musica?
C’è molto del percorso che abbiamo fatto da 4 anni a questa parte. Tutti i pezzi nascono da un confronto continuo. Prima di questo album ho sempre lavorato da solo, la mia collaborazione con Brando è stata proficua e mi ha arricchito. E ora sono a Sanremo per portare questo disco forte in cui credo molto. Siamo partiti da 65 di canzoni tra cui scegliere: Brando si è innamorato delle parole, e io di un mondo musicale che mi ha fatto scoprire con dischi e racconti.
Come descriveresti questa tua fase?
Io ora sono dove vorrei essere con le persone con cui vorrei essere. Mi sento perfettamente centrato, a fuoco.