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Un imprenditore decide di camuffarsi per conoscere meglio i suoi dipendenti e capire i pregi e i difetti dell’azienda che dirige. E’ l’idea alla base di “Boss in incognito”, il docu-reality di Rai 2 alla sua seconda edizione, con ancora una volta al timone Costantino Della Gherardesca.
Capi e dipendenti, dunque, si relazionano in un modo decisamente insolito rispetto a quanto accadrebbe all’interno di un’azienda. L’esito di questo è fruttuoso: spesso tra loro può nascere anche una sincera amicizia.
Cambiando fisionomia e look, il dirigente intraprende un simbolico viaggio nel quale viene a contatto con i suoi lavoratori in maniera diretta, condividendone ansie, preoccupazioni, ma anche momenti di felicità. Alla fine di questo percorso ne esce migliorato, perché ha capito veramente la realtà quotidiana di chi non ha il suo stesso tenore di vita.
Due figure così diverse gerarchicamente finiscono così per essere messe sullo stesso piano, con il risultato che la figura del capo viene ”umanizzata”, con dei benefici per l’azienda stessa, che tramite questo espediente può capire come e dove intervenire per migliorarsi. Gratificazioni arrivano anche dall’altro lato della barricata, quello dei dipendenti, che alla fine della trasmissione vengono ricompensati dal boss in vari modi come premio per la loro abnegazione.
“Boss in incognito”, pertanto, rappresenta un ottimo esempio di tv portatrice di valori sani, veicolando un messaggio di speranza in particolar modo per i lavoratori, la cui professionalità può essere valorizzata in tempi difficili come quelli attuali. L’imprenditore, dal canto suo, scopre sì un modo nuovo di fare profitto, ma soprattutto impara ad apprezzare ancor di più il duro lavoro dei suoi dipendenti, dai quali può trarre importanti insegnamenti di vita.
Da Rai 2 a Canale 5, dall’emittenza pubblica alla tv commerciale: un cambiamento significativo, ma non in termini di qualità per l’ ”Isola dei famosi”, alla sua decima edizione, la prima trasmessa da Mediaset. Il programma, iniziato lo scorso 2 febbraio, è in onda tutti i lunedì in prima serata, con la conduzione di Alessia Marcuzzi.
Il canovaccio è lo stesso delle precedenti edizioni: i protagonisti sono personaggi più o meno noti, “naufraghi” per scelta, che devono sopravvivere su un’isola deserta dove risulta un’impresa anche lavarsi e nutrirsi, condizioni dure che mettono a dura prova il fisico e la tenuta psicologica. Vincerà chi meglio saprà adeguarsi, riuscendo allo stesso tempo a incontrare i favori del pubblico da casa, unico arbitro delle loro sorti.
Stessa struttura dunque, ma da quest’anno c’è una novità, che già mette in evidenza l’intenzione di dare pepe alle vicende dei concorrenti. Due di loro gareggiano su un’altra isola, chiamata Playa Desnuda. Rispetto agli altri, devono forzatamente partecipare allo show così “come mamma li ha fatti”, o comunque soltanto ricoperti da piante che ne coprono le parti intime. Va da sé che questo espediente miri ad attirare il pubblico, ma di certo il buon gusto e il pudore vanno volutamente a farsi benedire. Il rischio principale è di trasformare i telespettatori a casa in voyeurs, tanto più che al momento i concorrenti coinvolti sono un uomo (Brice Martinet) e una donna (Cecilia Rodriguez) e le tentazioni possono essere facilmente dietro l’angolo.
L’intenzione di spingere su tematiche analoghe motiva anche la decisione di inserire nel cast il pornoattore Rocco Siffredi. E’chiaro che da lui ci si aspetti qualche affermazione “hot”, velata o meno, che non si è fatta attendere, anche in virtù della presenza sull’isola di protagoniste femminili particolarmente generose nelle forme.
Le tradizionali liti fra i concorrenti, con relativo utilizzo di termini scurrili seppur prontamente bippati, aumentano il carico di volgarità che il programma non riesce o non vuole riuscire a scrollarsi di dosso.
Per questo risulta palese che “L’isola dei famosi” sia un format non adatto ad un pubblico di famiglie e soprattutto di minori, che possono incorrere facilmente in contenuti inappropriati visto che il programma, oltre che in prima serata, è trasmesso in daytime anche in pomeriggio e in piena fascia protetta sia su Italia 1 che su Canale 5. Il modo per eliminare questo rischio è uno solo: correggere il tiro, eliminando quel trash a cui il format pare essere fortemente affezionato. Praticamente un’utopia.