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Entrambe le grandi istituzioni musicali sembrano essersi date appuntamento in occasione della prossima apertura dell’Expo 2015 di Milano: e niente da dire dei cast, uno più prestigioso dell’altro.
’L’esclusiva della trasmissione in diretta dal Teatro alla Scala di Milano spetta a Classica HD (Sky canale 138), che in onda già alle 19,45 nel foyer del Teatro, presenterà lo spettacolo attraverso la voce di Silvia Corbetta e Francesco Maria Colombo.
“Aida” fu da sempre – dalla prestigiosa committenza al Maestro italiano da parte del Khedivè d’Egitto Ismael Pascià, di una nuova creazione lirica per l’inaugurazione del Teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicewnbre 1871, dopo l’evento dell’apertura del Canale di Suez – un’opera sontuosa e trionfalistica, i cui apparati scenici ebbero sempre carattere di grandiosità.
Si ricordano ancora gli allestimenti di “Aida” del Teatro dell’Opera a Caracalla negli anni ’60, quando si portavano in scena gli elefanti, e quelli favolosi di Zeffirelli.
Ma anche musicalmente “Aida” vanta brani esaltanti, culminanti nel II atto con i balletti celebrativi e la celeberrima Marcia Trionfale per la vittoria degli Egiziani sugli Etiopi, suonata con trombe fuori scena, laterali il palcoscenico, per l’ottenimento di una grandiosa tridimensionalità sonora. Oggi i musicologi sono tutti presi dalla scoperta degli aspetti interiori di lirismo dell’Opera, il ricordo di Aida e del padre Amonasro della terra natìa, “O cieli azzurri, o dolci aure native” e nel loro duetto “Rivedrai le foreste imbalsamate..”, la premonizione struggente della morte nel rarefarsi delle sonorità orchestrali nel III e IV atto, nella ricorrente e dolente voce dell’oboe, nel senso della fine in Radamès (“La fatal pietra sovra me si chiuse”), nel delirio di Aida quasi fuori dal sentire terreno (“Morir sì pura e bella”, nel duetto finale).
Tutto ciò è una indubbia realtà della complessa opera verdiana, che musicalmente evolve con la drammaturgìa, ma non tale da far sì che la colossale “Aida” venga ora trasformata in un’opera intimistica. Direttore d’orchestra sarà il grandissimo Zubin Metha, di origini indiane ma da tempo trapiantato nel nostro Mediterraneo, mentre la regìa è affidata al tedesco settantasettenne Peter Stein, notissimo nel campo teatrale e della lirica, sposato in Italia con l’attrice Maddalena Crippa.
Gli interpreti di canto principali sono l’energico basso Carlo Colombara nel ruolo di Ramfis, il mezzosoprano Anita Rachvelishvili, georgiana interprete di Amneris figlia del Faraone, Kristin Lewis statunitense, soprano lirico spinto nei ruoli verdiani ed oggi Aida, Fabio Sartori tenore formatosi con Claudio Abbado, già nei ruoli verdiani di Attila, Adorno e don Carlo, ed oggi Radamès, Matti Salminen grande basso finlandese e George Gagnidze, baritono georgiano dalla carriera luminosa, che interpreterà Amonasro, re degli Etiopi e padre di Aida. La regìa televisiva di Tiziano Mancini si avvarrà di 10 telecamere sul palcoscenico: negli intervalli Silvia Corbetta e Francesco Maria Colombo intervisteranno nel foyer del Teatro alla Scala artisti, specialisti e critici