Si tratta di un documentario girato con tecniche cinematografiche ricco di preziosi materiali d’archivio tratti sia dalle teche Rai che dalla collezione dell’Istituto Luce. Viene ripercorsa tutta la lunga e prestigiosa carriera di una delle più grandi cantanti di tutti i tempi soprannominata negli anni ’60 “la tigre di Cremona” per le sue particolari qualità canore e il timbro inconfondibile della voce.
{module Google richiamo interno}Tra le interviste realizzate a personaggi che l’hanno conosciuta, da segnalare quella di Antonello Falqui, autore dei più importanti varietà ai quali Mina ha partecipato. Racconterà la conoscenza della cantante anche Danilo Rea, suo pianista e accompagnatore.
Il programma verte soprattutto sull’aspetto professionale dell’artista che ha segnato in particolare gli anni Sessanta e Settanta grazie anche ad una personalità unica. I telespettatori rivedranno gli storici programmi televisivi di cui Mina è stata protagonista: da Studio Uno, fino a Canzonissima e Milleluci.
E’ stato il regista Antonello Falqui a inventare la sua immagine televisiva rendendola una star. Come dirà lui stesso Mina è diventata grande facendo lo spettacolo e le trasmissioni principali del palinsesto di quei tempi. Danilo Rea racconterà che la allora giovane artista era estremamente ricettiva, nel senso che accettava tutti i consigli che le venivano dati: dal trucco alla pettinatura, ai movimenti.
Verrà inoltre sottolineata anche la particolare sensibilità dell’artista per la musica. Dirà Danilo Rea: “Con lei facevamo poche prove, bastava che sentisse una canzone e la riproduceva tale e quale. Non solo, ma aveva una tecnica cinematografica anche in tv”.
All’unisono Danilo Rea e Antonello Falqui ricorderanno le forti esperienze musicali fatte con lei in quanto Mina “aveva addirittura atteggiamenti da jazzista”.
Ma lo speciale parlerà anche della sua vita privata e di come fosse stata protagonista delle cronache rosa in un periodo tra l’altro molto puritano.
“Mina era un personaggio speciale, sia come cantante che come donna, soprattutto per la sua condotta di vita, molto libera e ampia di vedute. Quando è nato il figlio di Corrado Pani, la tv di allora molto bacchettona la allontanò per più di due anni solo perché era una ragazza madre”, commenterà Danilo Rea.
Sia Rea che Antonello Falqui sottolineano inoltre la decisione di ritirarsi dalle scene nel 1978 a soli 38 anni: “Ritirarsi a quell’età vuol dire secondo me ritirarsi per un peccato di vanità” dirà Antonello Falqui. Mina in tutta la sua carriera ha interpretato oltre 1500 brani e venduto più di 150 milioni di dischi fino al 2010.
All’artista, l’editore Gremese ha dedicato il volume monografico che fa parte della collana Donne nel mito, una serie di libri dedicati alle grandi donne italiane e non solo che hanno saputo suscitare l’ammirazione nel mondo. Il volume su Mina sarà disponibile nelle principali librerie dalla fine di marzo.
Qui l’omaggio di Diva Universal a Brigitte Bardot per gli ottant’anni festeggiati lo scorso agosto.