Da martedì 16 luglio, infatti, Rai3 ripropone, in otto puntate, l’edizione aggiornata del programma “Lucarelli racconta”, sottotitolo “Ladri di futuro”. L’appuntamento è in seconda tarda serata, alle 23,45 e durerà fino al prossimo 3 settembre.
Le puntate in programma spazieranno su molti fronti, Uno di questi è la storia dell’eco-mafia, l’organizzazione criminale nata in Campania subito dopo il terremoto del 1980 che concentra le sue attività sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani traendone grandi profitti. Al punto da aver creato una vera e propria holding del malaffare capace di trasformare la spazzatura in oro. Lucarelli se ne occuperà nella puntata del 23 luglio. Nell’organizzazione sono coinvolti, oltre gli esponenti nella camorra, politici e imprenditori che hanno portato a termine una vera e propria devastazione territoriale e dell’ambiente. L’organizzazione si è velocemente ramificata in tut’Italia, dal Nord al Sud. Lucarelli racconta una criminalità singolare perchè si è modernizzata e ha utilizzato, per arricchirsi, le metodologie più sconvolgenti la cui conseguenza è lo scempio della natura e dell’ambiente.
Rivedremo le fasi salienti delle grandi puntate del passato, assemblate in una maniera differente che mostreranno la faccia tragicamente spietata e senza scrupoli di una malavita che uccide attraverso tecniche ancora più spietate del passato. Ad esempio facendo crollare case e palazzi perchà nelle costruzioni ha utilizzato calcestruzzo depotenziato e materiali di infima qualità. Un argomento, purtroppo, di grande attualità considerando, soprattutto, gli ultimi terremoti, tra cui quello che ha colpito l’Aquila nel 2009.
Ma non basta, l’organizzazione del malaffare che deturpa e stravolge l’ambiente contribuisce anche a portare cibo avvelenato sulle tavole di tutti noi. Il come lo ripete Lucarelli in queste puntate, dove dimostra che i danni maggiori ricadono proprio sulla salute dei poveri cittadini ignari. In questo senso il sottotitolo del ciclo di Lucarelli è molto eloquente. Ladri del futuro significa che un tale inquinamento è di difficile bonifica perchè richiede un tempo molto lungo e perciò anche le generazioni future ne risentiranno e saranno sottoposte agli stessi rischi.
Ad esempio, per quanto riguarda il cibo, basta citare la mozzarella alla diossina prodotta da mucche che mangiano erba avvelenata, la frutta al percolato la cui spiegazione è la seguente: dalla decomposizione dei rifiuti vengono fuori liquidi particolarmente tossici che arrivano alle radici degli alberi produttori di frutta con tutte le conseguenze che è facile immaginare. E come se non bastasse, ci viene raccontata la storia del caffè scadente imposto dalla criminalità in numerose catene di bar e esercizi di ristorazione ad un prezzo molto più elevato rispetto a quello di mercato. Infine Lucarelli parlerà anche del pane cotto nei forni della camorra.
La speranza, a questo punto, è che, con la prossima stagione, lo scrittore possa tornare sulla terza rete a raccontare ancora altri disastri che sfuggono all’attenzione dei media e che mettono in serio pericolo la salute delle persone.