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Potrebbe sembrare una storia come tante, di quelle che avvengono quotidianamente. Una storia che Paola Musa ha raccontato nel suo romanzo “Condominio Occidentale” e che Red Film e Rai Fiction hanno trasformato nel tv movie “Una casa nel cuore” diretto da Andrea Porporati.
Il tv movie è interpretato da Cristiana Capotondi, ma nel cast ci sono anche Simone Montedoro e Aurora Giovinazzo insieme a Ninetto Davoli e Giorgio Colangeli.
La Capotondi interpreta una giovane donna, Anna, che il marito ha improvvisamente abbandonata, lasciandola tra infinite difficoltà soprattutto finanziarie.
“Anna fino a quel momento ha avuto una vita facile perché ha scelto di fare solo la moglie e la madre, lasciando nelle mani di un marito protettivo tutto il resto, anche il sostentamento economico della famiglia” anticipa l’attrice.
E continua: “Quando lui scompare, il castello che aveva costruito sul nulla crolla e a lei non rimane che rimboccarsi le maniche”.
Purtroppo, alla protagonsita inesperta, non basterà la buona volontà di andare avanti. Anna dovrà affrontare disagi enormi per una giovane donna che si è fidata troppo del marito e della sua apparente situazione economica. Senza neppure un euro su cui contare, privata della casa e di qualsiasi bene di prima necessità, si ritroverà a dormire prima in macchina e, poi, in un barcone sul Tevere.
“Raccontiamo una storia purtroppo realistica, sottolinea la Capotondi che non vuole togliere ai telespettatori la speranza. infatti aggiunge: però mostriamo anche al pubblico che da questa situazioni è possibile uscire grazie alla forza di volontà e alla solidarietà del prossimo”.
Anna, infatti, incontrerà qualcuno disposto ad aiutarla. E la forza per reagire la troverà nello strano condominio che dà il titolo al libro e nella disponibilità di Francesco (Montedoro), impiegato di una onlus che si occupa di alloggi popolari. sarà proprio lui ad offrire a lei e ad Aurora l’occasione per essere di nuovo felici.
Per il regista “Una casa nel cuore” è “una storia universale, semplice e profonda come sono certi articoli di cronaca che capitano per caso sotto gli occhi, smarriti in fondo alle pagine interne di un quotidiano”.
E’ stata la forza della vicenta a convincere il produttore Mario Rossini a trasformare il libro in un film: “Quando ho letto il libro di Paola Musa sono rimasto subito colpito dalla straordinaria contemporaneità di questa storia così umana ma, allo tesso tempo, così tragica e tristemente quotidiana. Ho capito subito che sarebbe stato materiale perfetto per un film di denuncia col compito di lanciare un grido d’allarme verso il problema delle emergenze abitative”.