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Ci anticipa i temi dei monologhi di questa stagione?
Apro con un monologo di ben sei minuti su Charlie Hebdo. Abbiamo una puntata sulla libertà d’espressione estesa a tutti, non solo ai comici.
Si parte dai fatti di Charlie Hebdo, in seguito ai quali tutti hanno iniziato a rivendicare la libertà d’espressione, quasi che in Italia non ci fosse, quando invece è dal ’45 che possiamo dire quello che ci pare. Il problema semmai non è la libertà d’espressione, quanto il mancato esercizio.
Nel corso della stagione poi, ci sarà anche un monologo sui Marò.
E per quanto invece riguarda le candid?
Posso anticipare che quest’anno ci saranno alcune candid con protagonista una donna, ma quasi sempre ci sarò io.
Non dalla prima puntata, ma già dalla seconda, alcune candid saranno di altissimo livello, quasi cinematografiche. Naturalmente non tutte, perché realizzate a questo livello sarebbero costate troppo; non stiamo parlando delle candid con la telecamera nascosta sotto l’accappatoio.
Chi è la figura femminile?
La donna in realtà cambia, non è sempre la stessa.
Come mai avete deciso di inserire delle protagoniste nelle candid?
Alcune tematiche potrebbero essere affrontate solo da una donna, quindi è necessario uno sguardo femminile.
E quali sono le tematiche che possono essere affrontate solo da una donna?
Non è il caso di parlare nello specifico delle candid, però per esempio la sessualità. Se il protagonista sono io, la candid è declinata da un punto di vista maschile; fatta da una donna cambia completamente. Pensi a quella della prima stagione in cui chiudevo la mia compagna nel bagagliaio: da un punto di vista femminile cambierebbe tutto.
Ci tolga una curiosità che i telespettatori si portano dietro fin dalla prima edizione di Nemico pubblico: con la forza dirompente delle sue provocazioni, è riuscito a farsi mettere le mani addosso?
Quest’anno si, e penso che si vedrà già alla prima puntata: ho preso un ceffone che mi ha fatto girare la testa.
Passiamo alle due rubriche di Filippo Giardina e Francesco De Carlo, perché questa scelta?
Giardina e De Carlo sono la conseguenza naturale dell’evoluzione del programma. Essendo aumentata la durata, non poteva essere altrimenti. E loro due sono sicuramente i più vicini a me da un punto di vista satirico, nonché autori del programma.
Quali saranno i loro contributi?
Nello specifico Francesco De Carlo presenterà Emoticons, che è una serie televisiva a tutti gli effetti, con un cast d’eccezione in cui si mescolano noir, colpi di scena, investigazioni, omicidi. O almeno noi la presentiamo così, pensare alle “Emoticons” del titolo come “faccine” è un’interpretazione sbagliata.
Giardina invece verrà intervistato da dei giornalisti e sosterrà delle tesi del tutto particolari..
Ricapitolando: candid con protagoniste femminili, due rubriche di altri comedian. Non teme una sorta di effetto “minestrone” del format?
Se l’anno scorso è andata bene, non è detto che quest’anno ripetendo lo stesso identico schema, oltretutto sovraesponendo me per 50 minuti, sarebbe andata altrettanto bene.
Il problema non si pone perché il programma è strutturato in modo da essere strettamente coerente nell’arco di 50 minuti. Con più tempo a disposizione non potevamo replicare esattamente i 25 minuti dell’anno scorso per due, perciò innanzitutto abbiamo dato più spazio ai monologhi. L’anno scorso non erano esattamente come avremmo voluto; invece quest’anno, sui 50 di ogni puntata, 18-20 minuti sono proprio sul palco.
Il live sarà centrale, e questa per me è la cosa più importante.
De Carlo e Giardina sono novità di cui c’era bisogno: alla fine, veramente nuovi sono 8 minuti su 50.
Il personaggio femminile inoltre è un arricchimento, perché quando declini un argomento secondo un punto di vista femminile, gli dai un valore in più.
Per due settimane consecutive, le è stata affidata la copertina di Ballarò, spazio di punta di Rai Tre da anni. Dopo di lei, più nulla: com’è riuscito a farla chiudere?
Hanno fatto delle scelte autorali, evidentemente la copertina satirica non interessava più. Sul fatto che la mia copertina fosse satirica non c’è dubbio, anzi, lo rivendico. Non c’è stato alcun problema tra noi, semplicemente hanno scelto altro.
Ci dice quale programma televisivo esistente le piacerebbe cambiare secondo il suo stile?
Beh, uno c’è: Che tempo che fa.
E che farebbe?
Farei le domande.
Quella è una competenza da giornalista.
Perché, Fazio è un giornalista?
Se è per questo, non è nemmeno un comico. Quindi lei si metterebbe al posto di Fazio, non della Littizzetto?
Nooooo, ma quale Littizetto: io la Littizzetto non la inviterei mai. Ripeto, farei le domande: Che tempo che fa è un programma bellissimo, però se hai davanti ospiti di quel calibro devi tirar fuori qualcosa, magari una parte imbarazzante che loro avrebbero voluto tenere nascosta.
Altrimenti è un’occasione sprecata, nonostante lo share.
Ci saremmo aspettati che si riferisse a programmi come Striscia la notizia o Le Iene…
Vede, anche se mi occupassi di Beautiful, darei alla soap un’impronta satirica: dipende tutto da come si raccontano gli eventi.
Comunque Striscia la notizia e Le Iene non mi interessano proprio, non sono programmi satirici.
Ci dice, allora. quali programmi segue in tv?
Le serie americane, i comici americani, La Domenica Sportiva e Calcio e Mercato su Sport Italia. Il calcio mi rilassa. Io sono fan di Michele Criscitiello e Alfredo Pedullà, e ci tengo a sottolinearlo.
Ci svela qualche progetto futuro?
Sono concentrato su Nemico Pubblico.
Montanini non ha nulla di interessante da dire. Le sue idee sono gi?_ sentite. Dal punto di vista satirico Ռ un dilettante. In pi?_, quelli di Satiriasi dicono di aver portato la standup comedy in Italia. Uahahahah! Questa Ռ l’unica battuta divertente del loro intero repertorio.