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Il Sistina- il più amato di Roma, afferma Massimo Romeo Piparo che ne è il direttore artistico – era da tre anni oggetto di una scommessa. Piparo se ne era dati tre di tempo per un riassetto e una riprogrammazione artistica del teatro, che è divenuto ormai senza mezzi termini una realtà privata, da quando la spada di Damocle della riduzione drastica, praticamente da azzeramento, dei finanziamenti statali per lo spettacolo dal vivo in Italia, è una minaccia senza speranza.
Ma pare proprio che la scommessa sia data per vinta: i 200.000 spettatori nel primo e nel secondo anno, e gli altrettanti in previsione per quello in corso, hanno fatto tirare un sospirone di sollievo al regista e direttore artistico, sospirone che ha soffiato oggi su tutti i presenti alla conferenza stampa di annuncio della stagione teatrale 2015-16 del mitico Sistina.
Ed è stata proprio una rimpatriata fra i tanti attori in programma, da Serena Autieri, a Montesano, dalla Ferilli a Maurizio Micheli, ad Alessandro Siani, a Christian De Sica, a Ranieri, a Giuseppe Fiorello, agli artisti di Oblivion, a Carlotta Proietti, a Marco Morandi e… all’immortale Renzo Arbore.
“Puoi crederci…. è il Sistina!”, è lo slogan di Piparo. Sì, è una rinascita, tant’è che tra gli attori non si faceva altro che ricordare “Rugantino” e Garinei e Giovannini. “Ma non ci sono solo i gloriosi mattatori del passato – precisa Piparo – c’è anche il nuovo dei giovani e giovanissimi. Il Sistina premia la tradizione, ma lancia la novità e la contaminazione dei generi, mettendo insieme interpreti di assoluta garanzia e nuove proposte”.
Ed è così infatti che si riparte il 1° ottobre, con quel “Billy Elliot il musical” che tanto successo ha avuto l’anno scorso, traducendo in musical un film di grande impatto, con le musiche pluripremiate di Elton John, ma non l’allestimento di Massimo Romeo Piparo.
Altra traduzione teatrale (con regìa di Luigi Russo) sarà poi “Vacanze romane”, dall’indimenticabile film di William Wyler, che ci riporta a sua volta al sodalizio di Garinei col M°Trovajoli: interprete ne sarà la luminosa Serena Autieri.
Il 24 novembre Giuseppe Fiorello arriverà col suo cavallo di battaglia, “Penso che un sogno così…”, le canzoni di Modugno, la sua vita, la sua amata Sicilia.
Ed il 9 dicembre, un capolavoro di cui protagonista è Roma, quella papalina che non si discosta molto dalla odierna: “Il Marchese del Grillo”, film di Monicelli e cult di Alberto Sordi: sarà Enrico Montesano a vivere l’ebbrezza di quest’opera d’arte teatrale, anzi già la sta vivendo da ora.
In gennaio Piparo porterà in scena Ted Neeley, già interprete del film “Jesus Christ Superstar”, essendone regista Piparo stesso nell’allestimento della Peep Arrow Enterteinment.
Il 2 febbraio Sabrina Ferilli – da anni assente dal Sistina: è un gran ritorno! – con Maurizio Micheli e Pino Quartullo reciterà in “Signori…. le paté da la maison”, una commedia tanto brillante quanto amara alla fine.
Il 16 poi, un evento fuori dall’ordinario: il palcoscenico diverrà di ghiaccio e ‘The Imperial Ice Stars’, la più qualificata compagnia di danza sul ghiacci, metterà su nientemeno che “Il lago dei cigni”, capolavoro del balletto classico ottocentesco musicato da Cajkovskij – “Ve lo avevo detto che avrei portato novità!” – insiste Piparo.
Il 1° marzo Alessandro Siani e Christian De Sica insceneranno “Il Principe abusivo”, una dolce fiaba antica di innamorati socialmente distanti, che sa di cuore e di bontà.
Il 12 aprile “Sogno o son desto 3” con Massimo Ranieri, proposta collaudata di Gualtiero Peirce, che ha già dalla sua tutto il pubblico italiano. Il 3 maggio avremo Oblivion in “The Human Juke-Box”, i cinque performers più infrenabili in scena e sulla Rete, con le canzoni dal Trio Lescano ai rapper odierni, in un mix del tutto particolare. Il 24, la Proietti e Marco Morandi – con la supervisione di Gigi Proietti – portano in scena “Non c’è due senza…te”, su Mariateresa donna ‘biandrica’ che rimane incinta… ma di chi?
E a metà strada nella stagione…il 28 aprile giungerà al Sistina Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana, che con lui gira nel mondo da due anni per qualunque pubblico: una presenza desiderata come nessun’altra, una presenza che non conosce tempo né variabilità di consensi. Anche questa è orami un marchio indelebile del nostro mitico Teatro Sistina. Paola Pariset