Il sequel è composto da altri 26 episodi d’ispirazione cinese e sensibilità europea. Il fine è di mettere in contatto i bambini occidentali con culture diverse e far conoscere al pubblico di origine orientale personaggi che valorizzino le loro antiche tradizioni. Amita infatti, è una bimba che vive in un mondo magico in cui uomini e animali parlano tranquillamente fra loro. Le vicende di cui è protagonista sono nate dallo studio delle tradizioni dell’antico Oriente e dalle esperienze di viaggio in Cina degli autori, Cristina Lastrego e Francesco Testa.
“Un tempo, per insegnare ai bambini a pensare ed agire, si raccontavano fiabe tradizionali con il loro ricco contenuto simbolico e si citavano i proverbi, distillati di esperienza e saggezza. Amita collega la conoscenza antica ad una morale contemporanea, basata sulla comprensione, l’altruismo e la collaborazione fra gli esseri viventi”, sostiene Francesco Testa, ideatore e autore della serie.
Ognuno degli episodi della fiction animata è incentrato su un proverbio o un detto della tradizione confuciana. La piccola protagonista, Amita, si muove in un paesaggio incontaminato e lussureggiante dove si nascondono pericoli ed ostacoli che deve coraggiosamente affrontare con l’aiuto dei suoi amici: Urso l’orso dormiglione, Olif l’elefante saggio, il piccolo Fino, l’elefantino timido e ,olti altri che saranno presentati nel corso delle puntate.
La piccola Amita, però, ha un amico speciale: è il piccolo Giùnk, un bambino che abita in un nido ben nascosto tra i rami alti di un grande e vecchissimo albero. Con lui vive Apù, la sua fedele e simpatica scimmietta che scherza con tutti. Giùnk è forte e coraggioso, ma ha un carattere timido, e preferisce vivere fra gli alberi in solitudine. Però è sempre pronto a venire in aiuto di Amita, quando la ragazzina ha bisogno di lui.
La serie è realizzata con la tecnica della “carta ritagliata digitale”, mentre i personaggi sono disegnati manualmente su carta e dipinti ad acquarello, per ottenere una resa più “morbida” e vicina all’illustrazione tradizionale. Gli sfondi sono nati da uno studio delle antiche stampe cinesi a cui è stata data un’interpretazione moderna adatta al giovane pubblico cui si rivolge la serie. L’esito finale è un prodotto raffinato dal sapore artigianale, vicino al libro illustrato per bambini, genere caro agli autori della serie.
Cristina Làstrego e Francesco Testa, infatti, hanno una lunga esperienza nel campo della letteratura per l’infanzia e nella realizzazione di serie animate per la televisione ed amano definire il loro studio sulle rive del Po “una bottega artigianale di cartoni animati”. Intanto, nell’attesa della seconda serie, Rai Yoyo offre dal 19 luglio i 26 episodi della prima serie (sempre alle 14,30).