La scoperta di scritti privati di Marilyn Monroe è il punto fondamentale da cui parte “Love, Marilyn”, un’esclusiva per l’Italia Feltrinelli Real Cinema, diretto nel 2012 da Liz Garbus, acclamata regista di opere di successo come “Bobby Fischer against the world” e “The Execution of Wanda Jean”. La prima novità del filmato è la presenza di star come Glenn Close, Uma Thurman, Ellen Burstyn, Marisa Tomei e altri grandi attori, che leggono brani tratti dai diari segreti di Marilyn, e interpretano persone che hanno lavorato con lei o l’hanno conosciuta.
Diva Universal presenta in prima visione esclusiva questo documentario che offre una panoramica davvero inedita della vita privata di una delle bionde più famose di tutti i tempi cinematografici.
Il film, presentato per la prima volta al Toronto International Film Festival, è andato in onda sul network televisivo HBO. Il filo conduttore è del tutto intimista: il racconto, infatti si snoda attraverso annotazioni, lettere, note di Marilyn Monroe ritrovate dal suo insegnante di recitazione Lee Starsberg a 50 anni dalla morte e pubblicate in Italia da Feltrinelli con il titolo “Fragments: poesie, appunti, lettere” a cura di Bernard Comment e Stanley Buchthal.
Il telespettatore potrà vedere le grandi star hollywoodiane che, in omaggio alla Monroe, interpretano alcuni estratti tra gli scritti più provocatori. Molti si caleranno nei ruoli delle persone che hanno conosciuto Marilyn, tra cui i suoi insegnanti, gli amici, i fan e gli amanti. Ognuno racconterà una caratteristica della diva. Ben Foster interpreta Norman Mailer, Jeremy Piven (“Mr Selfridge”) è Elia Kazan, Hope Davis è Gloria Steinem e Adrien Brody articola eloquentemente le intuizioni di Capote in un suo saggio sulla diva (“A beautiful Child”).
A completare il quadro completo della personalità, si aggiungono contributi, interviste, rari materiali d’archivio e molte registrazioni inedite di Marilyn che rivelano intuizioni originali sulla sua vita privata e mostrano la dicotomia tra il personaggio e la donna. Il risultato, alla fine della visione, è un’immagine meno frivola e più professionale della Monroe: viene svelata una donna premurosa e intelligente, molto dedita al suo lavoro ma, purtroppo, tormentata da angosce interiori che non l’hanno mai abbandonata determinandone la fine prematura. L’altra interessante novità è l’approccio imparziale, senza castighi né divinizzazioni, di questo affascinante e commovente documentario che propone una Marilyn più complessa dell’apparente e immortale sex symbol.