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Attesissima è la seconda stagione di True Detective, in arrivo dal 22 giugno su Sky Atlantic in contemporanea con gli USA (alle 3.00 della notte tra il 21 e il 22 giugno in lingua originale sottotitolata e in replica lo stesso giorno alle 22.10). “We get the world we deserve” (“Abbiamo il mondo che meritiamo”) è il mantra che annuncia questo atteso evento TV, una produzione che con la prima stagione ha conquistato pubblico e critica e che in Italia ha avuto un estimatore illustre come Bernardo Bertolucci che ne ha celebrato la perfezione della regia e della sceneggiatura, insieme alla grande interpretazione degli attori. Punto d’incontro tra la prima stagione e la seconda stagione è l’ideatore, showrunner e sceneggiatore Nic Pizzolatto.
Per il resto debuttano nuove storie e un nuovo cast, Colin Farrell, Vince Vaughn, Rachel McAdams e Taylor Kitsch, nuove location e nuove misteriose cospirazioni per svelare un unico intrigante mistero ambientato in California. Qui, tra le celebri highways, Colin Farrell interpreta Ray Velcoro, un detective professionista evidentemente compromesso, che nel tentativo di fare giustizia, si barcamena tra il bene e il male, tra un dipartimento di polizia corrotto e rapporti con la malavita. Vince Vaughn è Frank Semyon, un criminale di successo che rischia di perdere il suo impero quando si ritrova coinvolto in un’impresa legittima mandata all’aria dall’omicidio di un partner in affari. Taylor Kitsch è Paul Woodrugh, veterano di guerra e ufficiale in motocicletta della California Highway Patrol, che fugge da un passato difficile e da una vicenda investigativa piuttosto intricata. Principale volto femminile della seconda stagione è Rachel McAdams, nella serie Ani Bezzerides, detective al servizio dello sceriffo di Ventura County, poco predisposta al compromesso e fedele alla propria etica, in costante contrasto con chi la circonda e con il sistema che serve. A Kelly Reilly il ruolo di Jordan Semyon, ex attrice di secondo piano che lotta contro le scelte del marito Frank, del quale è la più stretta alleata. A dirigere i primi due episodi della seconda stagione, composta da otto episodi, è stato Justin Lin, regista di quattro Fast and Furious e di Star Trek Beyond, prossimo episodio della saga.
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Il 14 luglio in prima TV su Sky Atlantic HD e in contemporanea su Sky Arte HD debutta Mozart in the jungle. La produzione schiera un ottimo cast – Gael García Bernal, Malcolm McDowell (Alex DeLarge di Arancia Meccanica), Roman Coppola e Jason Schwartzman (rispettivamente il figlio e il nipote di Francis Ford Coppola) alla regia. Ma il vero protagonista della serie è la musica classica, che lega tra loro le vite di personaggi molto particolari, animati da forti aspirazioni e passioni, oltre che da un indiscusso talento. Un mondo fatto non solo di pratica, serietà e rigore come molti credono, ma un mondo in cui i musicisti respirano, mangiano, soffrono, fanno sesso, si drogano e si pugnalano alle spalle. In questo scenario la serie racconta il complicato passaggio generazionale in ambiente come quella della musica classica, per sua natura conservatore, dove il giovane prodigio Rodrigo De Souza (Gael García Bernal), si troverà a sostituire lo storico direttore dell’Orchestra Filarmonica di New York,Thomas Pembridge (Malcolm McDowell). Un avvicendamento che non sarà privo di problematiche considerando l’eccentricità, il più delle volte fiammeggiante e incomprensibile di Rodrigo.
Grande ritorno per gli appassionati di serie TV: dal 16 luglio, ogni giovedì in prima serata, tornano I Soprano, la serie evento prodotta da HBO considerata la più influente e importante che sia mai stata realizzata. Tornano le vicende della famiglia Soprano (avi italiani originari di Avellino), che vanta importanti contatti con le cosche newyorkesi e mantiene relazioni affaristiche con la Camorra napoletana. Al centro Tony Soprano (straordinario e compianto James Gandolfini), boss soggetto ad attacchi di panico, caso pressoché unico di personaggio televisivo sviscerato nella profondità dei suoi stati d’animo, dei sentimenti, dei sensi di colpa, filtrati attraverso gli occhi del mondo “reale”, quello impersonato dalla dottoressa Melfi.