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Diretta da Paul Weitz (“American Pie”, “About a Boy”, “American Dreamz”), la pellicola è inspirata al memoir vincitore di un Pen International “Another Bullshit Night in Suck City”, del drammaturgo e poeta Nick Flynn.
Nel cast del film, oltre a De Niro e Moore, Paul Dano (sul grande schermo con “Youth” di Paolo Sorrentino), che interpreta un aspirante scrittore. Il giovane, accettato un lavoro in un centro di accoglienza, incontra il padre Nick, alcolizzato ed ex galeotto alla ricerca di un posto dove dormire…
Più in particolare, questa è la vicenda raccontata:
Sono passati molti anni da quando Nick (Paul Dano) ha visto per l’ultima volta il padre Jonathan (Robert De Niro), Lui di quel padre ricorda poco, era ancora molto piccolo quando è andato via di casa. Aveva dei sogni da in seguire. E non esitò a lasciare alla moglie Jody (Julianne Moore), quel bambino che aveva tanto bisogno della figura paterna. Senza il sostegno del marito, Jody ha fatto una vita di sacrifici e stenti.
Il destino, però, decide di farli incontrare quando Nick è adulto e lavora saltuariamente in molti istituti di assistenza a persone bisognose e senza fissa dimora.
Accade tutto per caso: una notte Jonathan, indigente e alcolizzato, si presenta nella casa-rifugio per senzatetto in cui Nick ha trovato attualmente un lavoro. Si vede che l’uomo non è riuscito ad acciuffare i suoi sogni di gloria e a farli diventare realtà.
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Il vecchioi padre, infatti, vive come un barbone, ai margini di una società che è indifferente a queste persone. Lui si è immerso in un mondo di disperati che ha un unico obiettivo: riuscire, ogni giorno, ad avere un pasto caldo e un tetto sotto cui dormire.
In atmosfere drammatiche ma intense, il padre racconta al figlio la sua esistenza. Aveva tanta voglia di divenire un poeta, ma poi ci sono state le truffe di cui si è reso colpevole e che lo hanno portato varie volte in carcere. Viene fuori una realtà difficile. Ma i telespettatori capiscono quanto la sua esperienza sia legata a quella del figlio.
Negli Stati Uniti “Being Flynn” ha ricevuto recensioni contrastanti. Molti critici hanno elogiato la prestazione di De Niro. Per il premio Pulitzer Roger Ebert «L’aver evocato il suo ruolo più iconico è per De Niro un attestato di fiducia nei confronti del film».
Richard Roeper, del “Chicago Sun-Times” ha scritto che «In “Being Flynn” De Niro torna alla genialità».
Inizialmente il titolo del film fu Another Bullshit Night in Suck City, titolo del libro scritto dallo stesso Nick Flynn da cui è tratto il film
Qui La sposa fantasma.